Gp Olanda, Lorenzo che caduta: frattura alla vertebra

Jorge Lorenzo

Il pilota spagnolo Jorge Lorenzo è stato protagonista di una brutta caduta che lo costringerà a saltare il Gp di Olanda. L’incidente è avvenuto nel corso delle libere 1 e si è subito capito come l’impatto fosse davvero molto violento. Lorenzo, infatti, ne è uscito con una lesione alla sesta vertebra probabilmente molto grave.

Jorge Lorenzo, parole al miele per Rossi e sogna un altro titolo mondiale!

Jorge Lorenzo

Jorge Lorenzo spende parole al miele per il suo “nemico” sportivo Valentino Rossi. Anche se i due non vanno molto d’accordo, il pilota spagnolo ha ammesso in un’intervista ad una tv spagnola, di essere uno dei personaggi da ammirare nel circus della MotoGP. Nonostante tutti i vari attriti che sono accaduti in passato, il pilota di Maiorca ha sottolineato anche l’intenzione di puntare ad un nuovo titolo mondiale.

Lorenzo, dichiarazioni al veleno contro la Yamaha e Valentino Rossi

Lorenzo MotoGP

Un’intervista che sembra l’occasione per Jorge Lorenzo di togliersi più di qualche sassolino dalla scarpa. La nuova vita alla Ducati sembra essere davvero l’occasione buona per rilanciare le critiche nei confronti della Yamaha e di Valentino Rossi. Gli ultimi due anni trascorsi con la scuderia nipponica non sono sempre stati idilliaci, nonostante il titolo mondiale che è finito nella bacheca del pilota spagnolo nel 2015.

Le pagelle di Le Mans raccontano l’accaduto

Parlare a posteriori di un motogp segnato da errori e sorprese con tante conferme e altrettante soluzioni inaspettate, non può che essere fazioso ma è anche vero che ad analizzare le pagelle disponibili su molti giornali, si ha il resoconto più veritiero delle gara. 

Moto Gp, Lorenzo risponde alle critiche dei giornali spagnoli: “Non ho frignato”

L’acerrima rivalità esistente tra Jorge Lorenzo e Valentino Rossi non è più un mistero per nessuno da molto tempo ormai. Valentino ha vinto ben 9 titoli iridati, mentre Jorge realizzare il sogno di una vita: vincere il primo titolo iridato in carriera nella classe regina. Il traguardo è dunque vicino, ma non ancora raggiunto: sta forse proprio in questa piccola ma importante differenza, il motivo per cui Lorenzo si è lamentato dopo il “sorpasso” del suo compagno di squadra, che l’ha “buttato” giù dal podio. In patria i quotidiani spagnoli, sembra che abbiano calcato un po’ la mano sul fatto che Jorge si sia “lagnato” troppo dell’aspro duello dell’ultima gara, così Por Fuera prova a chiarire il proprio punto di vista. Alla domanda su cosa pensasse dei titoli dei giornali apparsi nei giorni scorsi, Jorge ha risposto: “Non so che dire. Non mi pento di nulla di ciò che ho detto in quel momento, perché era quello che sentivo. A partire da ora, la cosa più intelligente sarà parlare in pista. Abbiamo tra le mani la possibilità di vincere il titolo per la Spagna, il secondo titolo nella cilindrata più alta. E’ la cosa più importante e solo dopo ci sarà tempo per altri duelli e per provare a vincere altre gare. E se per caso capita un’altra bagarre con Valentino, provare a batterlo“. Il giornalista di Cadena Ser, radio a cui il pilota ha rilasciato l’intervista, gli ha allora domandato allora sarà capace di restare freddo sino al termine della stagione. “E’ difficile quando sei vicino a realizzare il tuo sogno più grande – spiega – quello di tutta la vita. E’ difficile controllarsi e non essere troppo nervosi“. Qualcuno ha pensato che l’atteggiamento nei confronti di Lorenzo sia solamente una provocazione mediatica, ma Jorge non è apparso troppo convinto di questa ipotesi. “Credo che Valentino voglia salire sul podio e ci prova – è il pensiero di Lorenzo – Se non fosse stato per le volte che ci siamo toccati, sarebbe stata una bellissima lotta e avrei accettato che mi fosse stato davanti, che mi avesse sconfitto per l’ennesima volta. Però in ogni sorpasso c’è stato un contatto. La cosa che mi dà fastidio è che molta gente pensi che io stessi frignando, ma non stavo piangendo. Solo che non mi pare logico che un compagno di squadra si comporti così col compagno che sta lottando per il titolo e ancora non l’ha vinto“.

Moto Gp, la Yamaha e Lorenzo allungano il loro rapporto di altri due anni sino al 2012

La Yamaha ha annunciato nella giornata di oggi il rinnovo del contratto per altri due anni con il pilota spagnolo Jorge Lorenzo, che correrà con la squadra ufficiale giapponese fino alla stagione 2012. Lo ha reso noto la Yamaha attraverso la diramazione di un comunicato ufficiale. Il 23enne maiorchino, che corre con Yamaha dal 2008, ha già trionfato sette volte in questa stagione ed e’ oramai lanciatissimo sulla strada della conquista del primo titolo iridato in MotoGP, avendo 56 punti di vantaggio sul secondo, l’infortunato e oramai fuori dai giochi Dani Pedrosa, ad appena cinqui Gran Premi dal termine del Mondiale.

Il Managing Director di Yamaha Motor Racing Lin Jarvis ha commentato soddisfatto l’esito della trattativa con il pilota spagnolo e il suo entourage: “Siamo molto soddifatti di questo accordo. Da quando e’ arrivato in Yamaha Jorge ha registrato grandi progressi ed è passato da essere il miglior rookie nel 2008, al secondo posto nel 2009 e giocarsi il titolo quest’anno. Sono particolarmente felice di aver chiuso l’accordo qui in Giappone così ora Jorge avrà la possibilità di concentrarsi esclusivamente sul campionato. Con soli 23 anni Jorge può vincere tanto con noi”.

Lo stesso Jorge Lorenzo ha poi aggiunto: “La mia prima scelta è sempre stata Yamaha e sono felice che tutto sia andato secondo i piani. Sono felice qui; ci sono grandi persone attorno a me e Yamaha mi supporta alla grande. Voglio ringraziare Lin Jarvis, che ha sempre creduto in me. Ora siamo concentrati sul Campionato e non vedo l’ora di iniziare la prossima stagione. So che anche Ben può fare tanto per Yamaha“.

Questo il comunicato ufficiale della casa giapponese: “Yamaha Motor Co. Ltd è felice di comunicare l’accordo raggiunto con Jorge Lorenzo con lo spagnolo che rimarrà con la casa giapponese per i prossimi due anni”.

Moto Gp, Lorenzo a 360° su “Oggi”. “Ho messo pressione a Rossi”. “Mourinho ha i ‘cojones’, da Biaggi ho imparato a guidare”

Io ho giocato sempre pulito, senza trucchetti. Però è vero: andando sempre più veloce, ho costretto Valentino Rossi a prendere rischi sempre più grandi. Le moto e lo sport sono così: nessuno dura per sempre. Ma sono sicuro che Vale, in Ducati, sarà ancora competitivo“. Lo ha dichiarato Jorge Lorenzo in un’intervista rilasciata al giornalista Valerio Staffelli per il settimanale ‘Oggi’, in edicola da domani. Il pilota spagnolo ha inoltre rivelato che da alcuni mesi frequenta uno psicologo sportivo: “Quando mi vede schiacciato dalla pressione, lui mette su un video di Tomba alle Olimpiadi invernali di Lillehammer del 1994. La prima manche scese malissimo e fece il dodicesimo tempo – aggiunge -. Nella seconda venne giù come un treno: non aveva nulla da perdere, rischiò tutto, sfiorò la vittoria. Ecco, nei momenti difficili mi ispiro a quella seconda manche“.

Poi il pilota spagnolo si è lasciato andare alla valutazione di due personaggi sportivi da lui molto amati. Primo tra tutti, l’allenatore del Real Madrid José Mourinho:  Lorenzo rientra tra quelli che lo Special One lo ammirano. “Amo le persone che hanno carattere, ambizione, cojones. E lui ne ha da vendere, di cojones“.

Domenica scorsa invece, Lorenzo ha telefonato a Max Biaggi, fresco iridato della Superbike per fargli i complimenti. “Ho sempre ammirato Biaggi per il suo stile di guida pulito e preciso, fin da quando ero piccolo e ne ero tifoso – ha detto -. Sembrava sempre che non forzasse, ma alla fine era davanti nella lista dei tempi. Se oggi io guido in questo modo è forse anche per questo, con una condotta che chiamo ‘mantequilla’, burro“. Complimenti ovviamente apprezzati da Max Biaggi e ricambiati: “La sua chiamata e i suoi complimenti mi hanno fatto molto piacere – ha detto il campione dell’Aprilia -. Lui ha 18 anni meno di me, sarà il prossimo iridato in MotoGP e so che è sempre stato un mio tifoso“.

Lorenzo ha infine colto l’occasione per rispondere anche a quanti lo hanno criticato per aver indossato, durante il weekend del Gp d’Aragona, il casco di Tomizawa, il pilota della Moto2 deceduto durante il Gran Premio di San Marino. “Prima di omaggiarlo, ho chiamato la sua famiglia: volevo capire se avrebbe apprezzato il mio gesto. Si sono commossi, mi hanno dato il via libera e allora l’ho fatto“, ha concluso.

Yamaha, Ben Spies il nuovo partner di Lorenzo, provata la Yamaha 2011

Sarà Ben Spies il nuovo compagno di Jorge Lorenzo nella Yamaha per la prossima stagione, dopo l’addio di Valentino Rossi passato alla Ducati. La notizia però è un’altra, in quanto a Valentino non è stato permesso provare la moto nero in carbonio, che è stata guidata dal suo successore. Il test è servito a raccogliere anche le sue indicazioni sulla moto, con la possibilità di effettuare le prime modifiche in previsione del prossimo test dell’8 novembre. Tra Rossi e la Yamaha il matrimonio è finito e non con una semplice stretta di mano. La casa nipponica infatti, è convinta che nella decisione del Dottore di cambiare, sia stato influente il non idilliaco rapporto con il suo compagno di team Lorenzo, e non la mancanza di stimoli dichiarata dal campione di Pavullia.

Jorge Lorenzo prova la pista dell’Aragon, compiendo 34 giri con la Yamaha R1

La Yamaha R1 di Jorge Lorenzo ha testato la pista di Aragon, dove si disputerà il prossimo Gran Premio. Due ore di lavoro per provare un tracciato di 34 giri. Al termine lo spagnolo si è detto prima un po’ preoccupato per le difficoltà riscontrate del tracciato, poi sanioso di voler correre. “Mi ci sono voluti circa 15 giri per capire il circuito, ma una volta fatto mi sono divertito molto. È molto bello, con curve molto diverse,  le prime sembrano un po’ quelle della Turchia e altre sembrano Misano. Per il clima sembra di essere in Almeria. Non vedo l’ora di correre qui! e spero di far bene e migliorare le precedenti esibizioni”.

Moto Gp, Yamaha: Jorge Lorenzo si dà alle quattro ruote. A fine Mondiale guiderà una Fiat 500 Abarth, da definire in quale gara

Jorge Lorenzo, pilota spagnolo della Yamaha e leader del Mondiale di Moto Gp 2010 ancora in corso ma in questo momento in pausa, ha deciso di provare le sua abilità di autista passando dalle due alle quattro ruote come il (ancora per poco, visto che dal prossimo Mondiale le strade dei due piloti seguiranno strade diverse) compagno di squadra Rossi. Lo spagnolo, infatti, correrà una gara di endurance a bordo di una Fiat 500 Abarth. Inizialmente, il pilota della Yamaha sarebbe dovuto essere al via della 24 Ore di Barcellona dal 10 al 12 settembre, ma poi la cancellazione della prova ha fatto cambiare i suoi piani. Il debutto in auto così, è stato rimandato al termine della stagione della MotoGP.

E’ ancora però da definire la gara alla quale parteciperà: potrebbe essere la Coppa di Spagna del 13 e 14 novembre al Montmelò oppure la 500 Km di Alcaniz del 4 dicembre prossimo sul tracciato del Motorland Aragon, che a settembre ospiterà anche il Motomondiale. Di certo sarà in gara con il Difisa Racing, che al Montmelò avrebbe dovuto schierarlo al fiacno di Francesc Gutierrez e Josep Bigas. Certo, per chi è in cerca di gossip e di polemiche da ombrellone, c’è da scommettere che i suoi detrattori diranno ancora una volta che vorrà emulare, in tutto e per tutto, il suo acerrimo rivale Valentino

Moto Gp, Catalunya: la Bridgestone userà il pneumatico asimmetrico anche in gara

tribprincDopo Assen é già tempo di tornare in pista. Precisamente in Spagna, come se Formula 1 e MotoGp si dessero il cambio. Il circuito di Catalunya, che domenica prossima 4 luglio ospitera’ il settimo appuntamento del Campionato del Mondo della MotoGP, presenta delle caratteristiche tecniche molto particolari e viene considerato dalla Bridgestone, come uno dei piu’ impegnativi della stagione per il consumo dei pneumatici.

Con ben otto curve a destra, la maggior parte delle quali molto lunghe e veloci, e solo cinque curve a sinistra da percorrere invece a velocita’ ridotta, il tracciato finisce per provocare un’elevata sollecitazione da parte della spalla destra del pneumatico posteriore. La spalla destra, infatti, e’ per questo motivo sottoposta a pesanti carichi in piega che innalzano la temperatura di utilizzo.

Al contrario invece, la spalla sinistra finisce per essere meno sollecitata, ma deve comuqnue avere lo stesso un rendimento ottimale sepur con un range di temperature inferiori. Considerando la configurazione del tracciato e le alte temperature previste nel weekend, Bridgestone portera’ nuovamente un pneumatico posteriore asimmetrico, utilizzato gia’ quattro volte in questa stagione. Lo scorso anno per la prima volta la Casa giapponese aveva messo a disposizione dei team il pneumatico asimmetrico al posteriore.

Ecco perché il pneumatico asimmetrico in questa precisa circostanza, é la scelta di gomme non solo migliore ma del tutto obbligata. “Combinando infatti la spalla destra del pneumatico posteriore con mescola dura o extra dura, per una maggiore resistenza alle temperature più elevate, con la spalla sinistra con mescola morbida da utilizzare nelle curve a sinistra più lente, il pneumatico asimmetrico è in grado di garantire un elevato livello di aderenza e feeling di guida nell’intero giro“.

Ricordiamo che nella scorsa edizione, la temperatura della pista raggiunse la temperatura di ben 52°C e tutti i piloti avevano optato per l’utilizzo della mescola dura per l’anteriore e per la mescola extra dura per il posteriore. Anche e soprattutto per questo, quel gran premio fu  caratterizzato da un’entusiasmante lotta, che si decise solamente all’ultima curva tra i due piloti del team Fiat Yamaha, Valentino Rossi e Jorge Lorenzo. I due compagni di squadra tagliarono il traguardo con un distacco inferiore a un decimo, seguiti da Casey Stoner (Ducati Marlboro), che precedette Andrea Dovizioso (Honda Repsol).

Moto Gp, Lorenzo é senza rivali. Il Mondiale 2010 é oramai vinto!

motogp_portogallo_rif-podioLa MotoGp richia seriamente di trasformarsi in un monologo di qui alla fine del Mondiale. La sesta tappa di questo MotoGp 2010, si é disputata sull’oramai deturpato circuito olandese di Assen – oramai ridotto ad un ridicolo kartodromo e lontano parente del bellissimo tracciato che é stato sino a non molti anni fa – ed ha visto l’ennesimo e prevedibile trionfo dello spagnolo del team Fiat Yamaha Jorge Lorenzo, ormai lanciatissimo verso quello che sarà il suo terzo titolo mondiale, che ha praticamente ha già in tasca, mentre tra i principali avversari si è nuovamente rivisto un ottimo Pedrosa, giunto meritatamente secondo con la sua Honda, ed un finalmente ritrovato e positivo Casey Stoner che, se non avesse sbagliato la scelta delle gomme, avrebbe probabilmente contrastato fino alla fine il successo del Campione Maiorchino, invece di finire per accontentarsi della terza piazza, comunque un “successo” se si pensa che é il primo podio per l’australiano della Ducati.

Alle spalle del pilota australiano, apparso finalmente sereno e non più ostaggio delle paure e dei conseguenti errori che ne hanno minato la stagione sin dal primo Gran Premio, abbiamo potuto apprezzare un ottimo Ben Spies, che ha corso alla sua maniera, come ci aveva abituato lo scorso anno in Superbike tanto per intenderci. Partito a razzo appena dietro Lorenzo, riassorbito poi nel corso della gara dai migliori, alla fine é uscito vittorioso nella lotta per la quarta piazza con l’italiano Dovizioso, combattivo come sempre, ma non in grado di lottare fino in fondo per quel podio cui sembrava quest’anno quasi abbonato.

Dunque Lorenzo ha già vinto: probabilmente bisogna ammettere che il risultato finale della stagione, sarebbe stato lo stesso anche con Rossi in pista, ma certamente avremmo assistito ad un Mondiale più interessante ed avvincente. Il compito che spetta al pilota spagnolo adesso sembra addirittura sin troppo semplice, stante l’abissale differenza di prestazioni del pacchetto pilota-moto che Jorge può vantare rispetto ai suoi avversari.

Il Motomondiale é in crisi di ascolti e di interesse. E non basterà il ritorno di Rossi a salvarlo

moto gp2La MotoGp é in crisi di ascolti. A dirlo senza possibilità di smentita alcuna, sono i dati dell’audience del Gran Premio d’Olanda corso ad Assen lo scorso weekend. In Italia il tonfo é davvero pesante, visto che si sono registrati picchi verso il basso mai accusati in precedenza. Questi i numeri implacabili: Assen 2010 MotoGP: 2.579.000, 16,79% di share. Nel 2009: 5.249.00, 31,69% di share: ma la debacle investe anche le altre due classi, la 125 e la Moto2 rispetto alla 250.

Siamo dunque in presenza di dati che, molto probabilmente, in qualsiasi azienda (così come anche in politica, ma forse non in Italia) porterebbero alle immediate dimissioni della dirigenza. Infatti, in appena tre gare corse nell’arco di soli venti giorni, il castello di carta costruito dalla Dorna e sostenuta da diversi media (a cominciare da chi in Italia gestisce i diritti tv) è miseramente crollato.

Chi ha invece sostenuto esattamente il contrario manifestando una chiusura mentale davvero incomprensibile, è stato inequivocabilmente smentito dai fatti e dai numeri. Indubbiamente nello sport la presenza del “fenomeno” (vedi Rossi) è fondamentale. Di contro lo é ancora di più l’eroe e l’antieroe (vedi Lorenzo). Ma non è altrettanto vero che una sola “stella” possa da sola reggere il gioco. Ovvio, però, che il problema non é certamente di oggi: negli ultimi anni la miopia della gestione del motomondiale, ha portato al suicidio un campionato storico, di straordinaria bellezza ed efficacia sotto il profilo tecnico, tecnologico, agonistico, industriale e commerciale.

Tra l’altro, gli spunti positivi sono davvero pochi e di rilevanza mediocre: parliamo della copertura televisiva (davvero internazionale e tecnicamente di altissimo livello) e dall’impegno sulla sicurezza (anche se a scapito della bellezza dei tracciati e dall’abbassamento qualitativo dei circuiti, ridotti a serpentine anonime, quasi da go kart). Ma la griglia con 15 piloti partenti ha spento la MotoGP. La Moto2, che doveva sostituire la 250 e rilanciarla si è già sgonfiata. La 125 è stata dissanguata. Ora, il trend negativo avrà un’ovvia la risalita, parlando solamente di audiance, grazie al rientro in pista di Valentino Rossi, che però fungerà solo da effetto placebo. Con il serio pericolo che chi é responsabile del decadimento della MotoGp ci si aggrappi, pensando di aver risolto tutti i problemi.

Infine un’ultima considerazione: perché Assen fa comunque il pieno di spettatori mentre in Italia milioni di “appassionati” fuggono dalla tv? La risposta é alquanto semplice, ma soprattutto molto triste: perché in Olanda e altrove la passione è sempre stata costruita sul motociclismo come sport in quanto tale, non sull’immagine effimera che può dare di sé: quindi sulle corse e su tutti i suoi protagonisti, diversi, ovviamente, col cambiare degli anni. Nel Belpaese invece, si punta solo sull’involucro di cartapesta, sul “personaggio”, spremendolo come un limone. Quando poi il limone non dà più neppure una goccia (euro), lo si getta e si spegne la tv. Il motociclismo, le ferite se le dovrà poi leccare da solo. E gli appassionati, gabbati, si addormenteranno sul divano.

Moto Gp, Lorenzo domina ad Assen e “chiude” il discorso Mondiale. Pedrosa 2°, primo podio per Stoner

Netherlands MotoGPDopo la vittoria ottenuto ad Assen, possiamo tranquillamente affermare che adesso Jorge Lorenzo è probabilmente irraggiungibile per chiunque in classifica piloti. Il pilota spagnolo della Yamaha si è infatti aggiudicato con la solita autorità anche il GP d’Olanda e con altri 25 punti presi, ha scavato ulteriolmente il divario che pone fine alle residue speranze dei rivali, che volevano tentare di approfittare, soprattutto loro, dell’assenza di Valentino Rossi. Ne approfitterà senz’altro Lorenzo dell’assenza del campione italiano e compagno di squadra, visto che il titolo iridato della MotoGP è ormai saldamente nelle sue mani: Pedrosa adesso insegue a 47 punti.

Niente da fare dunque per Daniel Pedrosa, giunto 2°, Casey Stoner, 3°, Ben Spies 4°, Andrea Dovizioso, 5°, Randy De Puniet, 6°. Come già accaduto a Silverstone, Jorge si é dimostrato pilota di un’altra categoria. Ha gestito senza troppi affanni la prima parte di gara e poi ha definitivamente salutato il gruppo. Ma in fondo, ad essere onesti sino in fondo, non sono gli altri a essere lenti, ma è proprio il maiorchino, in coppia alla sua perfetta Yamaha, ad essere superiore. Nono posto per Marco Simoncelli, 13° per Loris Capirossi sulla Suzuki.

Importanti nell’economia della corsa, sono senz’altro risultati essere i primi tre giri. Lorenzo è subito partito in testa, ma Ben Spies si è messo alle sue spalle “bloccando” di fatto, la corsa di Pedrosa e Stoner che volevano provare a restare in scia al maiorchino della Yamaha. Poi al terzo passaggio, lo spagnolo della Honda e l’australiano della Ducati, sono riusciti a passare il texano e si sono lanciati all’inseguimento del leader iridato. Per Pedrosa il ricongiungimento è arrivato appena due giri dopo. Ma per Lorenzo, l’unico dei battistrada che ha scelto di utilizzare la gomma dura dietro, il margine preso si è rivelato importante in vista della seconda parte di gara. Al nono giro i tre davanti avevano staccato Dovizioso di 2”8.

Verso il 10° giro Lorenzo ha iniziato la sua lenta e inesorabile progressione verso la vittoria. In soli due giri Pedrosa e Stoner si sono ritrovati a 1”3 di distacco, primo segnale dell’allontanamento del pilota Yamaha. Dietro di loro la gara era inoltre già segnata: Dovizioso a 5”4, Spies a 6”5, De Puniet a 8”, Hayden a 13” e Edwards a 14” facevano già un altro tipo di gara, in lotta per le restanti posizioni. Si è così entrati nell’ultima parte della corsa con Lorenzo che non ha fatto altro che gestire il vantaggio. Pedrosa non è più riuscito a stargli vicino e da 1”3 il distacco è salito a 2”, in pratica una firma di atto di resa. Un nuovo, quasi definitivo segnale dell’esito di questo campionato.