MotoGP: Melandri c’è

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La situazione contrattuale di Marco Melandri ricalca un po’ quella del meteo della sua Romagna di questi tempi: dopo un inverno denso di nubi, questa settimana sembra essere tornato il sereno. Non è ancora primavera, per continuare con la nostra metafora, ma una svolta sembra esserci stata. Il pilota ravennate, reduce da una stagione tutt’altro che esaltante in sella ad una Ducati, aveva deciso di cambiare aria per cercare nuovi stimoli in Kawasaki, dove sarebbe stato il pilota di riferimento (mentre in casa “Desmo” gli era toccato di fare il vice al campione del Mondo, Casey Stoner). Ma si è trovato a piedi, complice la chiusura del capitolo MotoGP per la casa giapponese. Di qui la rassegnazione, trasformata in motivazione dalla caparbietà del patron Dorna, il manager spagnolo Ezpeleta.

Melandri ha ancora voglia di correre, e conta di tornare a farlo quanto prima con un team che nascerà dalle ceneri delle “Verdone”. A spiegarlo è stato lo stesso centauro, talento da 22 GP vinti sui 173 disputati, con l’aggiunta di ben 61 podi all’attivo (un centro ogni 3 “colpi”). L’operazione-recupero sarà molto probabilmente possibile, e in questo caso verrà ufficializzata la prossima settimana, a patto che si verifichi l’ultima parte del piano di salvataggio predisposto da Dorna: il reperimento di uno sponsor.

Già, perché per il resto è tutto assolutamente pronto: la squadra c’è, essendo già stati pagati i compensi ai meccanici per la stagione 2009 (grazie “Kawa”); la moto pure, anche se pesa l’incognita sviluppo; ed il pilota… Melandri c’è, c’è pure lui. Alla fine, infatti, Marco sembra essersi convinto che il rilancio non possa passare attraverso un anno “sabbatico”, bensì debba venire al termine di una stagione di bagarre dove dimostrare di avere ancora voglia di fare a “sportellate” anche se il mezzo non gli consentirà di lottare per i primi posti. Per poi, “ipse dixit”, “Meritarmi una soluzione migliore per il 2010”. Chapeau alla grinta, anche in considerazione del fatto che, dopo 12 anni di motociclismo e tanti soldi guadagnati, sarebbe forse più facile sentirsi appagati.

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