Ecco le dichiarazioni dei protagonisti della MotoGp, dopo il Gran Premio di Valencia, che ha chiuso ufficialmente la stagione 2010.
VALENTINO ROSSI (Yamaha): ” Sono molto contento, è stata una bella gara. In prova non avevo fatto questi giri nemmeno col cannocchiale, peccato per la partenza ma avevo sentito che la moto andava bene e ho cominciato a spingere. Ero dietro Casey, poi è arrivato Lorenzo e ha fatto meglio di tutti, è stato il più bravo. A me sono finite le forze per fermare la moto, prima ha ceduto il braccio destro, poi quello sinistro, poi hanno cominciato a farmi male le gambe e ho dovuto mollare. In Yamaha è stata una bell’esperienza, sono stati sette anni in cui ci siamo divertiti e vinto tante cose. Ringrazio tutti, è stato bello, mi sono divertito ed è bello salire sul podio nell’ultima gara. Martedì e mercoledì faccio i test con la Ducati, poi vado a casa per qualche giorno di riposo,quindi o lunedì o martedì mi opero alla spalla a Milano. Poi ci vorranno due mesetti per tornare in forma. Spero di essere al 100% della forma per i primi test in Malesia, se non lo sarò per i primi lo sarò per i secondi, ma per vincere il prossimo anno dovrò essere al 100%. Io spero di arrivare in Qatar al massimo“.
JORGE LORENZO (Yamaha): “E’ stata più combattuta questa gara che la corsa al titolo (sorride, ndr). Una gara da matti, all’inizio sono rimasto dietro Simoncelli ma ho mantenuto la calma e ho cominciato la rimonta, poi la lotta con Casey. Sono davvero molto contento di questa vittoria. E’ stata una gara bellissima, la più emozionante della carriera. Ho dato il massimo, sapevo che era l’ultima gara e che potevo vincere, facendo il record di punti. Ho corso senza pressione e questo mi ha fatto andare più forte, finendo la stagione nella maniera migliore“.
CASEY STONER (Ducati): “Ci siamo divertiti, è stato un ottimo inizio di carriera, ci sono stati tanti momenti speciali, ho imparato a lavorare assieme al team e anche nei momenti difficili tutti mi hanno sostenuto al meglio. E’ stato un periodo fantastico: c’è stata grande passione, un po’ mi dispiace lasciare ma è arrivato il momento di andare via. Ricorderò tante gare con piacere: dalla prima vittoria in Qatar al GP di Catalunya del 2007 e il secondo posto in Portogallo l’anno scorso, al rientro, quando nessuno se l’aspettava. Ho collezionato tante vittorie con la Ducati e mi sono divertito in ogni vittoria. Ci sono molte persone che mi mancheranno ma il rapporto con loro non cambierà perchè è davvero speciale“.
ANDREA DOVIZIOSO (Honda HRC): “Dobbiamo essere contenti perchè oggi siamo le prime Honda anche se non ci soddisfa il risultato. Il nostro obiettivo era finire bene, ma oggi Spies con la Yamaha era più veloce, e poi negli ultimi dieci giri le gomme erano finite completamente, non si poteva spingere come nei primi quindici ma era difficile per tutti. Penso che la Bridgestone non ha portato gomme perfette per qua, ma eravamo tutti nelle stesse condizioni. Credo che la Bridgestone non ha tanta voglia di allargarsi e darci più possibilità. “Il duello con Simoncelli? Il prossimo anno capiterà altre volte, magari di più, io comunque sono contento di trovarmi a giocare le gare con lui“.


Il cricuito del Sachsenring é situato a Hohenstein-Ernstthal, circa cento chilometri da Dresda, nella Sassonia tedesca che fino a pochi anni fa faceva parte della Germania Orientale. Il Sachsenring può vantare una lunga tradizione motociclistica avendo ospitato la prima gara di moto nel 1927. La prima volta in cui si corse sul tracciato del Sachsenring per il Gran Premio di Germania, fu nel calendario iridato del Motomondiale che risale al lontano 1961: da quel momento in poi il veloce circuito stradale tedesco, come era nelle sue origini, è finito per diventare uno degli appuntamenti più popolari di tutto il campionato. Si trattava però, proprio per via della sua velocità, di un circuito molto pericoloso: tanto che dal 1972 non è più stato sede di un GP. Completamente rinnovato, è rientrato nuovamente in calendario nel 1998, paradossalmente come una delle piste più lente, con una velocità media sul giro di 143 km/h. Con le ulteriori modifiche introdotte nel 2000, la velocità media è poi alita a 150 km/h, fino a raggiungere il limite attuale di 159 km/h dopo l’ultima revisione effettuata sul tracciato nel 2001. In ogni caso il percorso, che si corre in senso antiorario, rimane per tutta la sua prima parte alquanto stretto e tortuoso e richiede una buona prestazione del motore soprattutto ai medi regimi. Di contro, la sezione posteriore è molto veloce con lunghi curvoni (un pò come era negli anni 60′ e 70′), che richiedono una buona aderenza laterale delle gomme.
Molti addetti ai lavori sono pronti a leccarsi i baffi. E con loro i milioni di tifosi italiani e non di Valentino Rossi. Perché, come si suol dire, la pacchia per Jorge Lorenzo è (forse) finita. Questo perché al di là delle reali condizioni fisiche (non ancora ottimali) e della competitività (difficilmente da podio) che potrà esibire già sul tracciato del Sachsenring, Valentino Rossi in pista significa che i riflettori si sposteranno autometicamente dallo spagnolo per tornare ad inquadrare la Yamaha M1 del nove volte campione del mondo. Ma il pilota maiorchino della Yamaha, che durante l’assenza del compagno di squadra ha vinto tre gare di fila, scrolla le spalle e augura il bentornato al “Dottore“: Lorenzo può stare tranquillo, forte del vantaggio accumulato in termini di punti e non solo, anche se la casa giapponese e i media, nelle prossime gare saranno come detto concentrati prevalentemente sul rientro del Dottore.
Dopo aver conquistato quattro vittorie negli ultimi due Gran Premi disputati, Max Biaggi si è issato in testa al mondiale della SBK e ha anche portato la sua Aprilia in vetta alla classifica costruttori. Ora, con il doppio primato da difendere dagli assalti degli altri piloti, Leon Haslam in primis, Max Biaggi e l’Aprilia Alitalia Racing Team giungono al decisivo weekend del Gran Premio della Repubblica Ceca sul tracciato di Brno, rispettivamente con 37 e 30 punti sugli inseguitori, che in questo momento sono rappresentati da Leon Haslam e la Suzuki del Team Alstare: questo perché alla fine dei conti, è rimasto solo il pilota inglese e la moto giapponese a contendergli il titolo a sole 5 tappe alla fine e 10 gare, con 250 punti in palio da dividere. Carlos Checa, terzo in classifica generale pur con una Ducati Clienti, visti anche gli ottimi risultati ottenuti con il sostegno della casa di Borgo Panigale, nelle ultime gare ha dimostrato di saper competere e gareggiare per le prime posizioni, ma i 135 punti che lo dividono dalla vetta sono effettivamente troppi per sperare in una possibile rimonta. In più c’è anche da considerare che la pista di Brno è tra le preferite di Max Biaggi: infatti proprio su questa pista il pilota romano ha portato alla vittoria per la prima volta la sua Aprilia RSV4 e in passato ha conquistato ben otto successi nelle diverse categorie in cui ha gareggiato: 4 volte in 250, 2 in 500, 1 in MotoGp e in SBK nel 2007. Una lunga collezione di vittorie che esprime molto bene come Max Biaggi riesca ad esprimersi al meglio delle sue possibilità lungo il tracciato ceco. Le due manche disputate nell’ultimo Gran Premio di San Marino sono state simili, con una prima parte combattutta tra Biaggi, Haslam, Checa, Fabrizio e Corser (però, tolti Haslam e Fabrizio, i tre che rimangono sono vecchi leoni indomabili rispetto al mucchio di giovani che li inseguono!) per il podio e poi con il pilota romano che ha preso il largo lasciando agli altri la gloria. Possiamo dunque ipotizzare che anche a Brno i diretti inseguitori, si metteranno dietro gli scarichi della RSV4 provando a mettere pressione al pilota romano, ma quest’anno Max Biaggi sta guidando davvero in un modo perfetto. Quindi, l’unica cosa che potrebbe cambiare il registro del mondiale della Superbike, sarebbe se Haslam e compagnia, si mettessero subito davanti al Corsaro. Bisognerà anche vedere cosa accadrà alle due Ducati ufficiali, messe tra l’altro ultimamente in crisi dalle prestazioni di Checa, come avevamo già riferito, e soprattutto del sempre più sorprendente Luca Scassa. In merito alla poco felice situazione di Borgo Panigale, c’è anche da segnalare che Jakub Smrz non monterà più una Ducati, ma su una Aprilia RSV4. Infatti il suo team, gestito da Marco Borciani e Mirco Guandalini, ha deciso di portare in gara l’Aprilia RSV4 per permettere al pilota di essere ancora più competitivo.
Oramai non ci sono più dubbi: Jorge Lorenzo è l’assoluto dominatore e protagonista di questo Motomondiale 2010: anche quest’oggi infatti, sul circuito di Montmeló nel Gran Premi Aperol de Catalunya, é arrivat l’ennesima dimostrazione di forza dello spagnolo del team Fiat Yamaha. I numeri parlano chiaro: cinque vittorie consecutive, anticipate da due secondi posti in sette gare, sono la prova provata di un’annata perfetta, dominata sotto tutti i punti di vista, ma che purtroppo perde inevitabilmente qualcosa con l’assenza del Campione del Mondo in carica Valentino Rossi. “Sono veramente stanco, la corsa è stata dura” ha detto lo spagnolo a fine gara. “Il caldo faceva scivolare la moto soprattutto all’anteriore e fin quando Dovizioso mi è stato attaccato non è stato facile gestire la cosa. Poi, fortunatamente per noi, Andrea è caduto e io sono potuto andar via abbastanza facilmente“.
Inizia ancora una volta nel segno di Jorge
Sarà il Gran Premio di Catalunya a Barcellona che si corre in questo fine settimana, a chiudere la sequenza di tre gare consecutive del calendario del Motomondiale 2010 che ha portato i piloti dal tracciato di Silverstone a quello del Montmelò, passando per la tappa olandese di Assen. Settimo appuntamento stagionale dunque al Circuit de Catalunya: il programma ufficiale mantiene gli orari abituali europei, con il venerdì dedicato alle prime prove libere, il sabato per le qualifiche ufficiali e le gare domenica.
Il pilota spagnolo della Yamaha Jorge Lorenzo, alla fine della giornata era molto soddisfatto e tranquillo: “Giornata molto positiva, la moto si è comportata bene senza alcun particolare problema. La nuova curva? E’ molto veloce. Migliorare ancora comunque è possible, useremo le sessioni che mancano”. Sui pericoli della gara Jorge è apparso alquanto sicuro: “Da quello che si è visto sarà Stoner il più pericoloso”.
Dopo il gravissimo incidente occorso a Valentino Rossi nel secondo turno di libere sul circuito del Mugello, lo scorso sabato, e che ora terrà il pilota Fiat Yamaha fuori dal Mondiale per almeno quattro mesi (secondo il parere dei medici che lo hanno operato), era ovviamente inevitabile che partisse il “toto-sostituto” del 31enne di Tavullia.
Dopo giorni frenetici, vissuti con le orecchie tese nel sentire le tante voci di radiomercato, anche Valentino Rossi prova a calmare un po’ le acque, confermando che la sua volontà è quella di rimanere in Yamaha anche per l’anno prossimo.