Aprilia, gli obiettivi sono ambiziosi per il 2024

La coppia di piloti è rimasta la stessa e si tratta di due atleti che in pista vanno veramente forte, ovvero Maverick Vinales e Aleix Espargarò. Stavolta, però, l’Aprilia ha tutta l’intenzione di puntare al titolo, anche puntando su una moto notevolmente differente in confronto a quella usata durante il Mondiale 2023.

Aprilia ha tolto finalmente i veli alla nuovissima Aprilia RS-GP all’interno del meraviglioso paddock del Qatar. Le colorazioni sono piuttosto sobrie, ma al contempo non mancano aggressività ed eleganza. Quest’anno il Mondiale prenderà il via dal Qatar, ma già emergono le caratteristiche principali di questa moto, in modo particolare l’innovazione ed è un concetto che prosegue ormai da diversi anni.

Aprilia RS4 50 Replica

Proprio in riferimento ad elementi di innovazione, ci ha pensato l’ingegnere Albesiano a raccontare quelle che sono le più gustose novità. Infatti, è stato fatto un vero e proprio studio aerodinamico particolarmente approfondito. Si può evidenziare un concetto totalmente differente rispetto al passato dell’ala anteriore, ma la grande attenzione della ricerca si può notare anche nella parte posteriore, che è stata in tutto e per tutto rinnovata. Anche il telaio presenta notevoli differenze in confronto al passato, esattamente come pure il forcellone, tanti elementi del motore e pure l’elettronica. Si tratta di una moto che presenta, in effetti, un gran numero di novità. E a tale evoluzione garantirà un notevole contributo anche il tester, ovvero Lorenzo Salvadori, che potrà contare su una wild card per i GP di Jerez, Mugello, ma anche Assen.

Notevole soddisfazione per questa nuova moto da parte dei piloti. Sia Espargaro che Vinales sono molto contenti del materiale che hanno a disposizione. Espargaro ha messo in evidenza, durante un’intervista, come il progetto sia cresciuto in maniera importante. Non solo, dato che ha ammesso di essere davvero orgoglioso del lavoro che è stato fatto e del salto di qualità raggiunto. Espargaro è convinto che si tratti del team più forte avuto già da otto anni a questa parte, ovvero da quando ha fatto il suo esordio in Aprilia. Insomma, un team che è pronto per combattere. Maverick Vinales, dal canto suo, ha supporto quanto è stato detto da Espargaro, mettendo in evidenza come ogni volta che i due piloti sono scesi in pista, sono stati riscontrati dei notevoli passi in avanti. La novità è probabilmente quella di essere finalmente competitivi, come non mai e l’obiettivo diventa, in effetti, quello più alto possibile, ovvero vincere il Mondiale.

MotoGp, dal calendario sparisce il Gp di Argentina

Un vero e proprio peccato, ma dalla stagione che inizierà è stato tolto un Gran Premio. Stiamo parlando dell’appuntamento che si svolgeva di solito sul tracciato di Termas de Rio Hondo, in Argentina. La situazione non solo politica, ma anche di economica, sta vivendo su regimi elevatissimi di instabilità. Di conseguenza, gli organizzatori argentini non riescono più a garantire il normale lavoro svolto annualmente.

zarco MotoGP

Di conseguenza, nella stagione che prenderà il via a breve, non ci sarà più alcun GP di Argentina, che inizialmente era stata fissata nel fine settimana tra il 5 e il 7 aprile. Per colpa delle circostanze economiche e politiche, quindi, la situazione ha reso impossibile organizzare un simile evento.

All’interno del calendario 2024 il GP di Argentina lascerà un vuoto che non verrà colmato da nessuno. Quindi, ci sarà un totale di 21 gare e non più 22. Il mondiale di motociclismo prenderà il via a partire dal weekend dell’8 e 10 marzo. Il rombo dei motori partirà con il GP del Qatar, mentre l’atto con cui si concluderà la stagione è il GP di Valencia, in Spagna, che si disputerà nel weekend tra il 15 e il 17 novembre.

La domanda che si fanno i tanti appassionati è se mai si potrà tornare a correre in Argentina. Ebbene, la risposta per il momento è che la decisione riguarda solamente il Motomondiale del 2024, quindi, la speranza è quella di poter reinserire questo appuntamento nel calendario già a partire dal prossimo anno.

Non possiamo far altro che dare un’occhiata alla scaletta degli appuntamenti del Motomondiale per il 2024. Come abbiamo detto in precedenza, per la partenza si dovrà guardare al Qatar, con il 10 marzo che scatterà il primo GP. Due settimane dopo, a Losail, in Portogallo, ci sarà il GP di Portimao, il secondo della stagione. Si proseguirà con due GP ad aprile, ovvero ad Austin, negli Stati Uniti, il 14 aprile e il 28 aprile a Jerez, in Spagna.

A maggio si correranno due GP storici: il 12 maggio prenderà il via quello di Francia, a Le Mans, mentre il 26 maggio si disputerà il GP di Catalogna, a Montmelò. Tre appuntamenti a giugno, ovvero al Mugello il 2 giugno, a Sokol il 16 giugno e ad Assen il 30 giugno. Un solo GP in Germania a luglio, mentre ad agosto si correrà a Silverstone e in Austria. Gp di Aragon il 1° settembre, mentre l’8 settembre si correrà a Misano. GP India e GP di Indonesia il 22 e il 29 settembre, a ottobre si correrà in Giappone, Australia e Thailandia. Infine, si chiuderà la stagione con il GP di Sepang il 3 novembre e il 18 novembre a Valencia.

Ducati in Moto3, l’idea che presto potrebbe diventare realtà

L’ad di Ducati, ovvero Claudio Domenicali, ha parlato senza mezzi termini delle prospettive per il marchio di Borgo Panigale. Come si può facilmente intuire, non è uno di quei manager che parla solo ed esclusivamente di meri e freddi numeri, dal momento che le moto sono sempre state la sua grande passione. Basti pensare come pure la sua tesi di laurea è incentrata sulla Ducati.

Ducati Pramac

Al giorno d’oggi, Domenicali è il numero uno dell’azienda di Borgo Panigale, ma le sue emozioni continuano a fuoriuscire e ad emergere quando si parla di due ruote e si possono ritrovare un po’ in tutti i prodotti Ducati.

Domenicali mette a fuoco il momento molto positivo per la Ducati, dopo il titolo vinto in MotoGp da parte di Pecco Bagnaia. Un progetto che sta dando i frutti di un lavoro che parte da lontano. L’arrivo di Gigi Dall’Igna, infatti, risale al 2013, annata in cui la squadra sembrava in tremenda difficoltà. Domenicali dà grande merito al lavoro svolto da Dall’Igna, che è stato in grado di valorizzare le persone all’interno del team.

I risultati che vengono ottenuti oggigiorno non solo altro che la conseguenza di quel lavoro, con una grande crescita da parte della squadra dal punto di vista della continuità. Grande merito va dato anche al fatto di insistere e puntare sempre al massimo anche quando i risultati erano già buoni. In effetti, la Ducati ha sfiorato il titolo mondiale in svariate occasioni e di conseguenza c’era la consapevolezza di essere molto vicini all’obiettivo e continuando a lavorare in quel modo, prima o poi anche il tabù del Mondiale sarebbe caduto.

Il progetto legato alle moto da cross farà in modo che Ducati possa attirare senza dubbio dei nuovi clienti e probabilmente ci si avvicinerà notevolmente all’obiettivo delle 100 mila moto vendute ogni anno. Domenicali, però, vuole subito mettere in chiaro alcune cose, sottolineando come la Ducati resterà pur sempre un’azienda di medie dimensioni. L’obiettivo non è quello di crescere ancora di più, dal momento che si vuole sempre prediligere un rapporto diretto e speciale con i propri clienti.

Proprio in riferimento al progetto delle moto da fuoristrada, ecco che emerge un altro tema centrale tra i rumors dell’ultimo periodo, ovvero la possibilità di usare il monocilindrico da cross per realizzare un motore da Moto3. Domenicali strizza all’occhio anche a questa possibilità, sottolineando come se Ducati volesse entrare in Moto3, ci vorrebbe pochissimo tempo per poter lanciare una moto competitiva oltre a un propulsore decisamente rapido.

Vespa World Days 2024, appuntamento a Pontedera

La nuova edizione del grande evento Vespa World Days, che si svolgerà in quel di Pontedera, in provincia di Pisa, nel periodo che va dal 18 fino al 21 aprile 2024, si può equiparare a quella che, a tutti gli effetti, sarà una festa indimenticabile. Anzi, una festa doppia.

Nel corso del raduno più conosciuto e famoso in tutto il mondo ci sarà una ricorrenza davvero importante per cui fare festa. Stiamo facendo riferimento ai 140 anni di Piaggio, ma non solo, dal momento che si renderà omaggio anche ai 100 anni di attività della fabbrica di Pontedera. Si tratta, in effetti, di un luogo che non sembra essere in qualche modo toccato dallo scorrere del tempo, dal momento che in questo stabilimento si produce la Vespa fin dal 1924. Fu proprio in quell’annata che Rinaldo Piaggio, convinto dall’enorme successo che stava avendo la produzione, decise di far crescere ulteriormente il marchio e comprare lo stabilimento di Pontedera. Si tratta di un’officina che è sorta, quindi, prima rispetto alla Seconda Guerra Mondiale, che ha offerta l’opportunità, allo storico imprenditore italiano, di internalizzare la produzione dei motori prima di tutto degli aerei e poi, nel giro di qualche anno, anche di ulteriori veicoli.

La produzione, a partire dal 1946, fu oggetto quindi di una riconversione, portando gli operai ad occuparsi di realizzare la mitica Vespa, uno dei mezzi a due ruote più famosi in tutto il mondo, che ha rivoluzionato il concetto di mobilità individuale.

Al Vespa World Day prenderanno parte i Vespa Club nazionali provenienti da ogni parte del pianeta. Ci saranno migliaia e migliaia di appassionati di questo mezzo che non perderanno l’occasione per vivere una giornata davvero speciale insieme. Si tratta di un’opportunità non solo conviviale, ma pure di natura culturale.

I partecipanti al Vespa World Days, infatti, avranno la possibilità di apprezzare escursioni che permetteranno di andare alla scoperta delle meravigliose colline toscane, ma sarà l’occasione perfetta anche per ammirare antichi borghi. La parte focale e centrale del raduno, come ogni anno, sarà però rappresentata dal Vespa Village. È qui che si terrà buona parte delle attività che vedranno coinvolti i partecipanti. Tra i momenti di maggiore pathos e tensione ci sarà sicuramente anche il Vespa Trophy. Si tratta di un trofeo di tipo turistico che prevede l’arrivo finale a Pontedear, in cui gli amanti dello storico mezzo potranno collezionare diversi timbri collocati nei vari check point che si trovano prima dell’arrivo.

Super Bagnaia in Indonesia: vince e si riprende la testa del Mondiale

Un Pecco Bagnaia formato clamoroso, il ruggito del campione. Si potrebbe definire con queste poche parole la spettacolare gara che ha fatto il buon Pecco, che partiva dalla pit lane dalla tredicesima posizione.

Una gara che, fino a un certo punto, è stata completamente dominata dal suo rivale numero uno, ovvero Jorge Martin. La caduta dello spagnolo, fino a quel momento non solo impeccabile, ma anche imprendibile per tutti, ha riacceso i riflettori per Pecco Bagnaia. Una corsa vissuta con il fiato sospeso per Bagnaia, che nel Gp di Indonesia partiva dal tredicesimo posto.

Una rimonta clamorosa che l’ha visto guadagnare posizioni, grazie a sorpassi su sorpassi, fino ad arrivare in testa e, poi, alla vittoria. Un’affermazione che fa bene non solamente al morale, dato che il pilota italiana si riporta in testa al Mondiale. Lo spagnolo della Pramac, invece, cade in maniera piuttosto goffa a metà della gara, proprio mentre era nel suo momento migliore.

Bagnaia non vinceva addirittura dal 20 agosto scorso e si riporta in testa al mondiale grazie a un colpo da campione. Ottima la gara anche Maverick Vinales, che è arrivato giusto alle spalle del pilota italiano. Ottima anche la gara di Fabio Quartararo, che ha chiuso sul podio con una Yamaha che finalmente è tornata a garantire delle prestazioni molto interessanti.

Una menzione senza ombra di dubbio la merita anche il pilota italiano Fabio Di Giannantonio, che è riuscito ad arrivare proprio in prossimità del podio, dato che ha terminato al quarto posto con la sua Ducati Gresini. Tra l’altro, il suo posto l’anno prossimo verrà preso da Marc Marquez, che invece ha dovuto fare i conti con una nuova caduta. Buona anche la gara di Marco Bezzecchi, con la sua Ducati VR46, che ha chiuso al quinto posto dopo una gara ricca di complicazioni e difficoltà.

Probabilmente è stata una delle gare più belle di tutta la carriera del buon Pecco. La grande remuntada in classifica compiuta da Jorge Martin l’aveva riempito di pressioni. Basti contare come, dopo il GP d’Austria, lo spagnolo era riuscito a recuperare la bellezza di 69 punti, riuscendo pure a spodestarlo al primo posto proprio dopo la Sprint Race del GP di Indonesia. Poi è arrivata la reazione da campione di Pecco che, dopo il tredicesimo posto in griglia, ha saputo trovare la forza e la cattiveria per rialzarsi.

Honda NT1100, alla scoperta della nuova moto touring 2024

Esattamente come si è verificato con X-ADV e Forza 750, anche nel caso della Honda NT1100 è arrivata la versione 2024, che da poco tempo è stata svelata al pubblico. A partire dall’anno scorso, ovvero l’anno del suo lancio sul mercato, il contatore delle vendite ha girato e non poco. Infatti, sono state vendute ben 12 mila NT1100 in tutto il Vecchio Continente. Il 66% di queste, è giusto metterlo in evidenza, si caratterizza per essere dotata di cambio DCT.

honda nt1100 2024

Diamo uno sguardo ai vari cambiamenti per la moto che verrà proposta nel 2024. Dal punto di vista tecnico, sono state tante le conferme, mentre sotto il profilo dei colori, ecco che la versione 2024 della Honda NT1100 verrà lanciata in due tonalità differenti, del tutto nuove. Si tratta della versione Matt Blue Jeans Metallic, e quella Candy Chromosphere Red. Queste due nuove tonalità si vanno ad affiancare a quella già presente sul mercato, ovvero la livrea Matt Iridium Gray Metallic.

Da notare un aspetto di tipo pratico, ovvero che su tutte e tre le versioni il portapacchi è stato oggetto di verniciatura con la livrea Matt Balistic Black Metallic, mentre le valigie laterali sono proprio di serie. Per tutti coloro che vorrebbero dotarsi di una configurazione ancora più adeguata alla necessità di viaggiare, ecco che si può trovare la nuova VT1100 proposta anche nelle versioni Urban e Travel. La prima può contare sulla presenza di un apposito bauletto con tanto di borsa interna, ma c’è anche una borsa da serbatoio con una capienza interessante, pari a 4,5 litri. Da notare come la borsa da serbatoio sia anche dotata di pedane pratiche per il passeggero, oltre che selle decisamente all’insegna del comfort sia in riferimento a chi è alla guida che al passeggero.

Tutte queste nuove versioni della Honda NT1100 2024 verranno proposte nei vari concessionari già a partire dalla fine del 2023, anche se per il momento sul prezzo non si hanno molte informazioni. Infatti, a quanto pare, il costo di queste moto verrà divulgato solo tra qualche tempo. Come dicevamo, dal punto di vista tecnico sono pochi i cambiamenti. Il propulsore è a due cilindri parallelo, derivato da quello che è stato montato sull’Africa Twin, con 1084 cc. Da notare come sia in grado di sprigionare 102 cavalli e 104 Nm di coppia massima. Interessante anche la presenza della versione DCT. La gestione del motore avviene mediante l’impiego di cinque riding mode: insomma, la base tecnica questa volta non è stata proprio toccata.

Full Flow, un nuovo progetto elettrico per la città

Nel 2019 Buell era salita agli onori delle cronache per via del lancio del suo primo progetto che riguardava una moto elettrica dedicata alla circolazione in città. In quel caso, si trattava di un mezzo che fu denominato Flow, la cui progettazione venne curata direttamente da parte di Erik Buell e della sua squadra.

Ebbene, quella geniale ideale adesso ha trovato un progetto ancora più concreto per svilupparsi, che è stato ribattezzato Fuell Fllow. Si tratta di una nuova moto, le cui prevendite sono state già aperte. Tra le principali caratteristiche di questo mezzo troviamo sicuramente un alto livello di comodità e praticità, visto che si tratta di uno scooter, che però ha delle dimensioni senz’altro importanti. D’altro canto, però, questo scooter ha sia la gestione che le caratteristiche di una moto di dimensioni medie per intenderci.

Il team che si è occupato della progettazione ha voluto puntare forte sullo sviluppo della maneggevolezza e, in effetti, il risultato finale sembra premiare alla grande un po’ tutti gli sforzi che sono stati fatti da questo punto di vista. L’obiettivo è quello di mettere a disposizione della clientela un mezzo che possa garantire una facilità di circolazione importante all’interno del traffico e delle vie della città. Dal punto di vista dell’accelerazione, invece, bisogna mettere in evidenza come si tratti di un mezzo che si può facilmente comparare a una superbike da corsa.

Questa ex commuter con motore al 100% elettrico può contare sulla presenza di una batteria da 10 Kwh. Interessante mettere in evidenza come sia in grado arrivare e superare quota 240 chilometri con una sola carica. Di solito, si tratta di un’operazione, la ricarica, che non occupa più di una mezz’oretta. Il propulsore elettrico è stato collocato assialmente all’interno della ruota posteriore, mentre il pacco batterie è finito all’interno della struttura che caratterizza il telaio di questo mezzo.

Da mettere in evidenza anche un altro aspetto interessante di questo mezzo. Stiamo facendo riferimento al cruscotto collegato, che è in grado di mettere a disposizione anche la possibilità di sfruttare un gran numero di app e di vari sistemi di sicurezza opzionali, che sono stati creati grazie a un grande lavoro di collaborazione che è stato fatto con iRider. Invece, giova sottolineare anche come questo mezzo sia stato realizzato in maniera modulare. In questo modo, sarà decisamente più semplice provvedere all’upgrade integrandola con innovative e più funzionali e performanti tecnologie, non solo in riferimento al pacco batterie, ma anche per quanto riguarda il propulsore.

Airbag di serie nelle moto, dal 2025 potrebbe diventare realtà

Al giorno d’oggi, tutti noi sappiamo che l’airbag nelle tute dei piloti è uno strumento che non può affatto mancare. Il problema è che, almeno per il momento, non è arrivato alcun via libero per installare all’interno delle moto e degli scooter in modo diretto.

Nel corso delle ultime settimane si parla con sempre più insistenza di come sia vicino l’esordio di un airbag su uno scooter. Basti pensare come nel 2006 era stato aggiunto a livello di optional sulla Honda Gold Wing. Una proposta che è rimasta valida per due generazioni di moto, ma poi si è persa nei meandri dell’evoluzione degli altri modelli.

Ebbene, a quanto pare, come riportato da varie voci online, nel 2025 quantomeno una moto piuttosto che uno scooter di notevole diffusione potrà contare sull’integrazione con un airbag. L’annuncio arriva direttamente da Autoliv, ovvero uno dei più importanti produttori mondiali di device legati alla sicurezza per le auto. Ebbene, l’airbag a quanto pare arriverà pure sulle moto, a partire dal primo trimestre del 2025. Per ora non si hanno certezze circa il marchio costruttore che ha intenzione di puntare su una simile opzione, ma l’esordio è vicinissimo.

Fino a questo momento si tratta di un dispositivo che viene installato al di sotto del manubrio. Il funzionamento deriva da un processo di reazione chimica, che si avvia in maniera elettrica. Una simile configurazione, però, riesce a garantire adeguata protezione solo ed esclusivamente qualora l’incidente venga generato da uno scontro frontale.

Insomma, purtroppo si tratta di una bassa percentuale rispetto alla totalità degli incidenti che si verificano sulle strade. In quel caso di collisione frontale, però, questo airbag riesce davvero a salvare la vita della persona che è alla guida. L’obiettivo delle aziende che stanno lavorando in tal senso è chiaramente quello di partire proprio da una simile posizione frontale per cercare poi di arrivare anche a tutelare altre tipologie di scontri e salvare più vite possibili. Quindi, poi verranno prese in considerazione le situazioni derivanti da impatti laterali, bassi, frontali e così via. Il confronto con le auto si può fare tranquillamente, dal momento che inizialmente erano dotate di airbag solo sul volante, ma al giorno d’oggi vengono installati anche gli airbag laterali e pure altre tipologie. Il percorso in termini di ricerca e di sviluppo anche per quanto riguarda le due ruote sarà molto probabilmente lo stesso, portando a uno storico salto di qualità dal punto di vista della sicurezza.

MotoGP, straordinaria vittoria di Bagnaia al Mugello

La festa può avere inizio, ma chiaramente si tratta solo di una tappa per il sogno di Bagnaia, ovvero realizzare un super bis Mondiale. Dopo quello dello scorso anno in cui ha combattuto fino alla fine, quest’anno le cose sembrano diverse e il buon Pecco sembra davvero averne più di tutti.

Il Gp Italia è stato dominato dalla prima all’ultima curva da Bagnaia, che si concede il lusso di fare un’accoppiata eccezionale, visto che anche sabato aveva trionfato nella Sprint Race. Adesso Bagnaia ha anche 21 lunghezze di vantaggio sul suo primo inseguitore, ovvero l’altro pilota italiano Bezzecchi, che è arrivato ottavo al Mugello.

Nella gara del Gp Italia, dietro a Bagnaia ci finiscono Martin e Zarco, mentre uno straordinario quanto encomiabile Marini chiude al quarto posto, stringendo i denti nonostante un forte dolore alla mano. Dando uno sguardo anche agli altri risultati che sono stati colti dai piloti italiani, al nono posto troviamo un buon Bastianini al rientro, subito dopo Morbidelli, mentre al 14° posto c’è Giannantonio, 16° Pirro e, infine, diciottesimo Savadori.

Un’altra prova di forza che lascia senza parole un po’ tutti, dal momento che stavolta Pecco non ha sbagliato davvero nulla. È stato più forte di ogni inconveniente e imprevisto, a partire dal latente nervosismo per una performance che pareva un po’ essere in ritardo, poi la Sprint con la pioggia e la gara domenicale, dove ha gestito e rintuzzato gli attacchi di Martin.

Insomma, non c’è dubbio che in questo momento non c’è nessun altro pilota che possa stare al passo con Bagnaia. Alex Marquez ha chiuso al quindicesimo posto, scivolato proprio nel bel mezzo di una serrata lotta con Luca Marini per il podio. Una giornata decisamente negativa per i Marquez, dal momento che pure anche Marc non ha vissuto una gara da ricordare. Infatti, al sesto giro è finito per terra anche lui, andando fuori dalla normale traiettoria proprio al curvone della Bucine. Per l’Aprilia, l’unico risultato da tenere di questo weekend è il sesto posto che è stato raggiunto da Aleix Espargaro. E se alla vigilia del weekend toscano c’erano tante ottime sensazioni anche per Vinales, in realtà il pilota spagnolo ha terminato solamente al dodicesimo posto.

Buone sensazioni per quanto concerne Enea Bastianini, che si è perso le ultime cinque gare per colpa di una spalla fratturata. La prossima corsa, che potrebbe già segnare un allungo importante per Bagnaia, vedrà i piloti impegnati in Germania il prossimo weekend.

Ducati e MotoGP: Bagnaia è l’unico che riesce a gestirla

In questa prima di stagione, Pecco Bagnaia si è confermato come l’uomo da battere. In MotoGP nessuno sta andando forte come lui e nonostante una caduta, sembra che il suo cammino verso il titolo sia molto ben apparecchiato.

Insomma, non c’è dubbio che Bagnaia sia proprio il pilota più in forma, soprattutto per via del fatto che riesce ad abbinare un grandissimo talento ad un carattere tipico dei grandi piloti italiani. Detto questo, è giusto mettere in evidenza come pure la moto sta facendo registrare delle performance di altissimo livello. Eppure, Pecco sembra l’unico in grado davvero di esaltare le caratteristiche della Desmosedici GP 2023, anche per via del fatto che è il solo pilota dello schieramento che riesce a vincere o quantomeno arrivare sul podio.

Le prossime gare del campionato di MotoGP, ovvero quella che si terrà a Le Mans e poi al Mugello, il 10 e 11 giugno. Senza ombra di dubbio, si tratta di due tappe decisamente importanti per il Moto Mondiale, anche perché i punti cominciano ad avere un peso specifico importante nella lotta per il titolo.

È chiaro che il favorito numero uno non può che essere Pecco Bagnaia, che si è ripreso la testa della classifica, anche grazie alla pesante affermazione sul circuito spagnolo di Jerez. Pronto per allungare, anche se è chiaro che poi ogni gara è un discorso a sé. Tra l’altro, proprio a Le Mans, lo scorso anno, il buon Pecco è finito per terra, per poi ritrovare il sorriso nella gara del Mugello. In confronto a quanto è avvenuto nella scorsa stagione, quando l’inizio era stato decisamente rallentato, quest’anno sembra che le cose stiano andando in una direzione molto differente.

Quattro vittorie e un secondo posto in queste prime otto gare, che comprendono anche le nuovissime Sprint Race. Un ruolino di marcia, inevitabilmente, da campione del mondo, anche se le due scivolate certamente preoccupano un po’. Bagnaia ora si trova al primo posto della classifica generale con 12 punti di vantaggio rispetto a Bezzecchi e 15 punti di margine su Binder.

Sia durante la corsa che nei momenti successivi alla gara, Bagnaia ha qualche punto in comune con il primo Agostini, ovvero un pilota che riusciva a rendere quasi semplici e facili le vittorie e il suo percorso verso i titoli mondiali. Era mezzo secolo che un pilota tricolore non riusciva a riappropriarsi del titolo mondiale su una moto in tutto e per tutto made in Italy.

Moto elettriche, ecco quali sono quelle più interessanti

Nel corso del 2023 in strada ci saranno varie novità, soprattutto in termini di moto elettriche. Si tratta di modelli che sono attesi già da diverso tempo. Al momento, il segmento delle moto che comprende modelli oltre gli 11 kW di potenza, rappresenta quello meno forte sul mercato.

Nella crescita complessiva che sta caratterizzando il segmento elettrico, con un incremento del 59% in termini di immatricolazioni nel corso del 2022 rispetto a due anni fa, è pur sempre vero che il settore stenta ad esplodere, in confronto invece a quello che sta succedendo a scooter e ciclomotori.

Le moto elettriche non riescono ad avere un così grande successo sul mercato semplicemente per via del fatto che risultano ancora eccessivamente costose e, in modo particolare, hanno ancora delle problematiche di un certo livello. Stiamo facendo riferimento, da un lato, all’autonomia, e dall’altro, al peso che caratterizza le batterie. Ci sono delle situazioni anche emotive, che esulano le semplici prestazioni, come la grande passione di tantissime persone nei confronti delle marce, così come delle scalate. Insomma, tutta una serie di fattori a cui i puristi delle moto non vogliono ancora rinunciare. Nel corso degli ultimi anni, però, non è certo mancata la nascita di un gran numero di start up del settore.

Moto da 35 kW per chi ha la patente A2

Dando uno sguardo a quelli che sono i listini dei vari marchi costruttori, è facile intuire come c’è la possibilità di trovare il modello che maggiormente si adatta alle proprie necessità. Anche per tutti coloro che hanno la patente A2, ci sono numerose opzioni da prendere in considerazione.

Insomma, è sbagliato pensare come ci siano delle buone proposte e offerte solo ed esclusivamente dai marchi meno conosciuti, dal momento che pure le gamme di colossi come Ducati, KTM e Honda offrono soluzioni di vario tipo, con diverse moto depotenziate appositamente sviluppate per i neopatentati.

Una di queste opzioni è rappresentata dalla Ducati Multistrada V2, una gamma che comprende alla fine anche la versione a 35 kw. Si tratta di un compromesso davvero interessante, che va a soddisfare anche le esigenze di motociclisti particolarmente esigenti, ma che essendo neopatentati non possono permettersi dei modelli più potenti.

Un’altra soluzione è rappresentata dalla Honda Transalp 750. Si tratta di un modello che, nel momento in cui è stato lanciato sul mercato è subito stato visto di buon occhio da parte degli intenditori. Le premesse, in effetti, sono davvero positive e la nuova Honda Transalp 750 è sicuramente la soluzione più adatta per chi vuole pescare a piene mani nel settore delle crossover. L’ideale per tutti quei neopatentati che fanno diversi chilometri ogni giorno, soprattutto grazie a una struttura leggera e, al contempo, molto snella. Da notare la presenza di un’elettronica di serie completa, che è al momento è presente all’interno del listino con un solo modello depotenziato per chi ha la patente A2.

Tra le alternative a disposizione di chi ha la patente A2 e vuole una moto adeguata e rispettosa dei limiti di legge, troviamo sicuramente anche la KTM 790 Duke. KTM è un marchio che è sempre stato particolarmente forte sia nell’ambito delle piccole che delle medie cilindrate. Ebbene, la 790 Duke si può considerare uno di quei modelli che sono passati alla storia, visto che è stato svelato per la prima volta nel lontano 1994, in due versioni differenti, ovvero con la motorizzazione 400 e con quella 620. E nel listino sono rimaste sempre, ovviamente con le rispettive evoluzioni. Va detto che si tratta di un modello naked sportivo che può contare su un’elettronica piuttosto elegante e con un peso piuttosto limitato, che è pari solamente a 176 chilogrammi. Certo, non si tratta di una moto ricca in termini di comfort, ma in fondo è un po’ la caratteristica  di tutte le roadster del marchio.

Moto elettriche 2023: alla scoperta dei modelli più attesi

Durante l’edizione 2022 di Eicma, i vari marchi motociclistici hanno tolto i veli alle novità di maggiore interesse che riguardano le due ruote. Proprio come succede per le autovetture, anche con i mezzi a due ruote si sta investendo alla grande sulla mobilità elettrica. Diamo uno sguardo ai modelli più interessanti che sono previsti in uscita nel 2023.

Moto Morini, a breve spunterà una nuova cruiser

Ormai sono trascorsi quasi cinque anni dal momento in cui Moto Morini è stata comprata dal colosso di Zhongneng Vehicle Group. Nonostante i primi periodi non siano stati particolarmente esaltanti, va messo in evidenza come ora l’azienda sembra stia recuperando il tempo perso. Infatti, sta cominciando ad aumentare la produzione, ma al contempo si stanno moltiplicando anche i nuovi modelli lanciati sul mercato.