FIAB lancia l’allarme, le bici con il motore elettrico sono catalogate nella lista delle piccole moto?

La Federazione italiana amici della bicicletta ha lanciato un allarme, la potenza del motore delle bici elettriche verrà aumentata tanto da diventare una piccola motoretta. Basta col limite di potenza di 0,25 kW e di velocità , si passa da bici elettrica a ciclomotore: servono targa, casco e Rca. Qui sorge il problema che differenza ci sarebbe allora da una bici elettrica ed un 50 cc , ed inoltre se così fosse bisognerebbe aprire il campo delle piste ciclabili anche per questo tipo speciale di bici elettriche , e allora anche la sicurezza stradale sarebbe coinvolta. Insomma ci vuole chiarezza da parte delle direttive dell’UE , se Il motore delle bici elettriche potrebbe crescere di potenza, dovremmo chiamarle in un altro modo?

Fiab e FIM, è scontro sugli incentivi del governo, bici e moto ai ferri corti

La Fiab (Federazione italiani amici per la bicicletta) propone al governo di scindere il discorso relativo agli incentivi con le moto. Il presidente Antonio Dalla Venezia specifica che se il settore motoristico vuole un supporto per superare la crisi economica con le vendite sempre più a picco, così anche il mondo delle bike non è da meno, e  si auspica un aiuto economico.  “Continuare a destinare finanziamenti pubblici per aumentare le vendite di nuovi mezzi a motore, vuol dire non solo continuare a intasare le strade già congestionate e aumentare il rischio di incidenti stradali, ma pure aiutare quelle industrie motociclistiche che hanno appena annunciato di voler ridimensionare gli stabilimenti in Italia per aumentare le produzioni in Asia”. Questo però sinceramente sembra un discorso un po’ troppo egoistico, infatti, i fondi che erano destinati alle moto che poi sono stati aboliti, per quale motivo dovrebbero essere restituiti soltanto al mondo delle bici? Insomma è polemica, e come in certi casi un proverbio è più che mai utile: chi troppo vuole non la stringe”

Progetto Tandem, insieme contro la Pirateria stradale

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Alcuni argomenti sono di interesse trasversale. Poco importa che le due ruote abbiano o meno il motore: quando si parla di stragi su strada, la sensibilità occorra che cresca necessariamente. Ciclisti che ogni giorno finiscono sull’asfalto investiti da pirati della strada ce n’è a iosa, motivo per il quale la Consulta della Sicurezza Stradale ha iniziato a formulare una nuova iniziativa: si chiama Progetto Tandem e, come riferiscono gli stessi organizzatori, realizza programmi dediti alla circolazione ed allo sviluppo urbano. Ha già raccolto adesione e partecipazione di diversi Comuni delle più importanti Regioni d’Italia, ma non solo: sono coinvolte Istituzioni, associazioni, Ministero dell’Ambiente, oltre che la FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta). Un progetto studiato appositamente per evitare che numeri come questi non debbano più esistere. Fa specie pensare che, anno dopo anno, il bilancio di pedoni e ciclisti investiti resti sempre drammatico.