La Ducati soddisfatta delle nuove regole sui test

Tra le nuove regole che riguardano il mondo della MotoGP, quella che consentirà di utilizzare i piloti titolari nei test molto più che in passato, sarà di certo fondamentale per la Ducati, che così potrà provare il più a lungo possibile il nuovo telaio perimetrale. Nel recente passato infatti, la Ducati poteva utilizzare Valentino Rossi e l’americano di squadra Nicky Hayden soltanto per un numero limitato di giorni di test prefissati, utilizzando così il collaudatore Franco Battaini per lo sviluppo della moto. Rossi ha spesso criticato questa situazione, in quanto a suo dire la Ducati sarebbe stata penalizzata dal divieto di test stagionali: il pesarese ha dunque avuto ragione, visto che le sue tesi sono state accolte dalla Dorna e dalla Fim, con le nuove regole limiteranno i piloti soltanto nei 120 penumatici annuali a loro disposizione.

MotoGp, la Ducati perde Burgess per il Mugello

Jeremy Burgess, capotecnico della Ducati, é dovuto rientrare in fretta e furia in Australia. Alla moglie Claudine del capotecnico è stata infatti diagnosticata una malattia che comporterà una serie di accertamenti medici seri ed immediati e che con ogni probabilità comporterà un immediato intervento chirurgico. Sarà la prima volta che Burgess non sarà accanto a Valentino durante un gran premio: per fortuna, al Mugello, l’esperienza maturata nei test da poco effettuati con la mille Gp12 dovrebbe consentire all’intero team un lavoro un po’ più semplice del solito. Burgess teneva moltissimo a questo impegno, ma nella vita ci sono cose che non possono mai essere messe in secondo piano: come l’amore per una moglie così lontana, peraltro malata. Dunque, mentre la Ducati abbraccia Burgess e gli manifesta la propria solidarietà, tutto il team é chiamato ad attrezzarsi alla svelta per arrivare al meglio all’appuntamento del prossimo week end. In attesa di ricevere buone notizie e conoscere gli sviluppi di questa triste storia, mandiamo anche noi idealmente mandiamo a Jeremy Burgess e alla moglie Claudine il nostro più sentito incoraggiamento ed un abbraccio grande. La pista del Mugello è una delle preferite di Valentino, visto che sul quel tracciato vi ha vinto ben 9 volte in tutte le classi, e piace molto anche all’americano Nicky Hayden che è salito sul podio nel 2006. A sostenere tutta la squadra e i due piloti del team, saranno presenti come sempre migliaia di tifosi ducatisti che si daranno appuntamento alle due bellissime tribune del Correntaio. Come detto, un buon ricordo del Mugello lo conserva anche Nicky Hayden, salito sul podio nel 2006. “Anche se questa prima parte di stagione è abbastanza impegnativa per noi, il Gran Premio del Mugello rimane un appuntamento sempre speciale per il Team – spiega l’americano – So che verranno tantissimi fan a sostenerci, specialmente adessoche in squadra c’è un pilota italiano. Personalmente la pista mi piace molto anche se non vi ho ottenuto dei risultati particolarmente buoni, a parte un podio nel 2006. Non mi aspetto un fine settimana facile ma venerdì bisogna andare in pista e cercare di cominciare con il piede giusto. Ci sarà un’aspettativa incredibile su di noi e la pressione sara’ tanta ma non vedo l’ora di cominciare“.

MotoGp, Burgess a 360° sulla tv australiana: Ducati, Rossi e futuro

Rispondendo durante un’intervista alle domande dell’ex pilota Daryl Beattie, Jeremy Burgess ha spaziat su vari argomenti, fra cui il suo passaggio in Ducati per la stagione 2011. “L’infortunio di Valentino non è stato sicuramente il miglior modo per cominciare“, ha sentenziato Burgess in un’intervista per il canale australiano One HD. “La moto è stata ultimata alla fine dello scorso anno e nella prima di Qatar credo che molto abbia fatto il non aver avuto un pilota nel pieno della forma fisica. Ma è andata come è andata, ora cominciamo a vedere i primi progressi grazie ai miglioramenti fisici di Valentino, giunti dopo la pausa di Estoril“. “La sessione di test post Portogallo ci ha dato quello che volevamo in entrambi i reparti, il telaio ed il motore. Rimaniamo comunque sempre in cerca di ulteriori miglioramenti, perchè a ben vedere, quello è stato solo il primo test e siamo ancora un po’ indietro rispetto al programma“.

Burgess ha poi continuato: “Probabilmente passeremo l’inizio della stagione ad inseguire, ma arriverà il nostro momento. Abbiamo lavorato molto sull’elettronica e sia il telaio che il motore hanno dato riscontri positivi durante la sessione di test. Ora basterà continuare su questa strada, raccogliendo sempre più vantaggio fino ad arrivare davanti“. Prima che partisse la nuova stagione, ci sono state non poche polemiche in merito alla moto ereditata dal connazionale di Burgess, Casey Stoner. “Casey senza dubbio è un pilota fantastico e ha fatto un lavoro meraviglioso sulla moto, ma ci sono state troppe gare concluse senza nessun punto,” ha commentato Burgess. “A volte, e in questo caso particolare, credo che Ducati si lasci un po’ andare, nel senso che penso vadano analizzati non solo i successi, ma anche i risultati negativi. Non dovrebbero essere semplicemente catalogati come ‘sfortuna’ ma bensì studiati per poter capire se qualcosa non va: proprio per questo vorremmo offrire a Valentino una moto che possa girare veloce senza spingersi però mai vicino al limite“. Sono stati compiuti comunque parecchi passi in avanti nell’adattamento della moto allo stile di Rossi e il podio ottenuto in quel di Le Mans è sicuramente il giusto riconoscimento al lavoro svolto. Ma Burgess non si accontenta, dicharandosi convinto che sia ancora molto il lavoro da fare: “Ci sono cose che possiamo ancora fare per crescere quest’anno, e ce ne sono molte altre che metteremo in atto per il prossimo anno“.

Parlando della prossima stagione, ed sul ritorno della 1000, ha dichiarato: “Non credo ci sarà molta differenza su chi vincerà le gare, ma sicuramente spero di vedere Valentino nelle parti alte della classifica! Sinceramente penso che si ripeterà la stessa top5 ogni settimana”. Infine, alla domanda se il passaggio in Ducati sia stata la sfida più dura intrapresa finora nella sua carriera, Burgess non è parso così sicuro. “Credo che i primi tempi con Mick (Doohan), fossero probabilmente più difficili. Honda era da parecchio che non vinceva un Campionato, e nei primi anni 90 la cosa appariva parecchio fuori dal normale“, ha spiegato. “Il Giappone ci metteva addosso non poca pressione. Penso di poter gestire quel tipo di sensazione meglio ora, ma ho ancora ben chiara la difficoltà di quegli anni“.

Vale Rossi, futuro deciso a giugno 2010. Yamaha, Ducati o…

rossi-qatarValentino Rossi si prepara alla prossima sfida di MotoGp all’Estoril, quando in Portogallo avrà vita difficile contro Jorge Lorenzo e il rientrante Casey Stoner che si va a unire alla miccia rappresentata da Dani Pedrosa.

Per il campione del mondo in carica, un periodo cruciale, da “o la va o la spacca”.

Che Vale sia carico come sempre, lo si evince dalle prime dichiarazioni rilasciate in vista del 4 ottobre.

E sono sviolinate per la Yamaha:

“Per arrivare a questo livello di prestazioni con la M1 abbiamo atteso due anni.

Abbiamo iniziato a lavorare a metà 2007, e sono quindi quasi due anni e mi aspetto di continuare in questo modo.

C’è voluto tempo ma siamo stati bravi a prendere le decisioni giuste per migliorare.

Non abbiamo fatto step sbagliati così abbiamo risparmiato tempo.

La Honda è al lavoro e che porta sempre un sacco di cose da provare, ma fino a che Dani Pedrosa e Andrea Dovizioso non le provano non si capisce se è la strada giusta.

Se si conosce il modo giusto allora non si perde tempo”.