Motomondiale Moto2, De Angelis trionfa a Phillip Island

E’ stato Alex De Angelis (Motobi) a vincere a Philipp Island in Moto2 davanti al britannico Scott Redding (Suter) e all’italiano Andrea Iannone (Speed Up) il Gran Premio d’Australia.

Per il pilota di San Marino si tratta della seconda vittoria in carriera, dopo quella conquistata a Valencia nel lontano 2006 in 250. I tre in testa hanno subito preso il volo distanziando il resto del gruppo.

Simon termina quarto a oltre 10” da Iannone. Fatica invece il neo campione Toni Elias che termina al settimo posto a quasi mezzo minuto di distanza dal vincitore De Angelis.

Motomondiale, Toni Elias Campione del Mondo nella Moto2. Ma a Sepang il podio parla solo italiano

Nel giorno della festa di Toni Elias, arriva la prima vittoria stagionale per Roberto Rolfo, che si è imposto nel Gran Premio della Malesia sul bollente tracciato di Sepang, al termine di un acceso e divertente duello vissuto con il sanmarinese Alex De Angelis. Roberto Rolfo torna dunque alla vittoria a distanza di ben sei anni dall’ultima volta, quando vinse a Jerez nel 2004. Gara perfetta del pilota Italtrans STR, che si difende fino all’ultima curva dagli attacchi di De Angelis che trova comunque il primo podio della stagione.

Gara dunque frizzante e divertente dall’inizio alla fine, che finito col premiare anche l’altro pilota italiano, Andrea Iannone. Il pilota della Speed Up, infatti, ha chiuso al terzo posto completando il podio della Malesia per la classe Moto2.

Quarto posto finale invece per Toni Elias, che si laurea Campione del Mondo con tre gare d’anticipo. Esultanza davvero incontenibile quella del 27enne pilota catalano che, arrivato ai box, si è lasciato travolgere dall’emozione, scoppiando in un lungo pianto liberatorio mentre venive abbracciato da parenti, amici e tecnici. Una stagione praticamente perfetta quella vissuta da Toni Elias, capace di vincere ben sette delle 14 gare fin qui disputate, tutte quante portate a termine fino alle bandiere a scacchi finali. Si tratta del primo titolo iridato della carriera per questo ragazzo nato a Manresa, che fino alla passata stagione correva in MotoGP in sella alla Honda del Team Gresini, dopo aver vissuto anche una breve parentesi con la Ducati dell’Alice Team.

Proprio per questo ha iniziato l’annata tra i favoriti per il titolo, e durante la stagione la sua esperienza e il suo talento lo portano a conquistare come detto 7 vittorie, di cui ben 4 consecutive. Le sue caratteristiche di guida e la sua forte personalità si sono guadagnati milioni di fans in tutto il mondo, con lo spagnolo che può gioire anche per un altro piccolo record: oggi è infatti diventa il primo Campione del Mondo Moto2 della storia con soli 27 anni.

Ducati, Evo 848 veste in bianco e rosso al Salone di Colonia

Non abbiamo fatto in tempo a parlarvi della novità che Ducati ha mostrato al Salone di Colonia Intermot con la 1198, che subito la casa ci presenta anche la 848 Evo. La grande novità che è tutta sviluppata in due colori, con una livrea bianca e il telaio rosso. Il motore è 850, con 6cv in più rispetto alla precedente versione, toccando i 140CV , ed il peso ridotto a 168kg a secco. Di certo si può dire che abbia uno stile aggressivo, e che quei colori danno davvero nell’occhio.

Motomondiale Moto2, Gran Premio del Giappone: Elias vince e ipoteca il titolo iridato

E’ una “partenza atipica” quella che caratterizza il Grand Prix of Japan della classe Moto2, con tutto il gruppone formato dai 40 piloti che passa indenne le prime insidiose curve di Motegi. Nessuna caduta di gruppo dunque con il leader della classifica Toni Elias che trova subito la vetta della corsa, seguito dal poleman Simon e da Yuki Takahashi. Ma ben presto ecco i primi ritiri: escono in rapida successione Yusuke Teshima (FCC TSR), Alex Baldolini (Caretta Tech) e Fonsi Nieto (Holiday Gym), mentre in testa continua la gara solitaria di Toni Elias, che dimostra ancora una volta di avere una marcia in più rispetto agli inseguitori. Lo spagnolo tra l’altro, oggi aveva un motivo in più per corre per la vittoria: ovvero la matematica conquista del titolo iridato. Esci di pista anche Andrea Iannone (Fimmco Speed Up), attualmente terzo nel campionato e fuori dalla zona punti insieme a Tom Luthi (Interwetten) oggi solo 13º. Mentre i due spagnoli Elias e Terol  lottano per i 25 punti in palio a Motegi, restano in tre a sfidarsi per il gradino più basso del podio: Yuki Takahashi (Tech3 Racing), Alex de Angelis (Jir Moto2) e Karel Abraham (Cardion Ab). A tre giri dal termine finisce fuori anche Yonny Hernandez (Blusens STX). Simon rimane a ruota di Elias, ma non ha il ritmo per provare l’attacco decisivo: e così il connazionale Elias si aggiudica la settima vittoria stagionale e vola verso la conquista del suo primo titolo mondiale, però ancora non matematico, proprio a causa della seconda piazza del pilota Mapfre Aspar. Il terzo posto alla fine va a Karel Abraham (Cardion Ab) che festeggia il primo podio in carriera. Il pilota ceco infatti, beffa proprio nell’ultimo giro il sammarinese Alex De Angelis che non riesce ancora a sbloccarsi dopo l’incidente in cui rimase coinvolto e perse la vita Shoya Tomizawa. Scott Redding (Marc VDS Racing) completa la top5. Tra una settimana, in Malesia, per Toni Elias sarà sufficiente perdere meno di sei punti da Simon per laurearsi Campione del Mondo Moto2.

Supermoto, la Honda Racing di Ivan Lazzarini è ancora tricolore in Lombardia

La sesta prova del Campionato Italiano Internazionale SuperMoto che si è svolta sulla pista lombarda di Ottabiano ha visto il trionfo di Thomas, ma Ivan Lazzarini del Team HM Honda Racing è tricolore. In gara 1 dopo una bella partenza il pilota pesarese chiude al 4° posto, mentre nella seconda, Ivan si porta in seconda posizione per mantenerla fino al 12esimo giro, quando viene sorpassato da Adrien Chareyre, così il pilota HM Honda Racing conclude il solido terzo posto. Con questa gara Lazzarini mantiene la leadership nella classifica tricolore grazie ai 279 punti, seguito da Gozzini, con 270 punti, e Christian Ravaglia con 190 punti.

SBK, Aprilia e Amref insieme per la beneficienza

L’associazione benefica African Medical and Research Foundation, in collaborazione con l’Aprilia Racing saranno uniti in occasione del prossimo appuntamento della World Superbike ad Imola. Circa il 90% dei fondi raccolti dalla sezione italiana provengono dal sostegno di privati cittadini, da eventi e manifestazioni e da collaborazioni con aziende. Nella prossima giornata del 25 e 26 ottobre, ci sarà questa importante iniziativa, ospitando il logo di AMREF sulle carene della RSV4 impegnate nel Mondiale SBK 2010.

Termignoni, due kit speciali per la Honda CRF250’10, in acciaio inox al prezzo di 910 euro, mentre in full titanium a 1280 euro

Un kit speciale per la Honda CRF250’10 è stato presentato dalla storica firma di marmitte Termignoni. Il pacchetto presenta il collettore e il terminale, composti in acciaio inox, mentre il fodero del silenziatore in titanio. Uno sguardo anche alla potenza dei giri che è stata incrementata con 1,44 CV, con un miglioramento dell’erogazione ai bassi ed agli alti regimi. Veniamo ai prezzi, Il primo kit in inox costa al pubblico circa 910 euro, mentre per il più pregiato full titanium occorrono 1.280 euro.

Bold’Or, la 74° edizione è stata vinta dal team francese Sert, con la Suzuki GSZ-R1000

La massacrante corsa 24 Ore del Bold’Or è stata vinta dalla Suzuki GSZ-R 1000 del Team Sert, sul circuito di Nevers-Magny Cours. Dicevamo pazzesca, perché si è corso per 3444 km in un solo giorno, con 781 giri. La 74° edizione della competizione, è stata emozionante, ma il gruppo francese sono balzati in vetta all’ottavo giro e non hanno più mollato di un centimetro. L’appuntamento con il Bol d’Or 2011 è fissato per il mese di Aprile, infatti a causa della concomitanza delle date delle gare di Moto Gp e SBK, la 24H di Le Mans e la storica gara di Magny Cours verranno spostate.

Motomondiale, Gp d’Aragona: Iannone trionfa in Moto2, terzo successo nel Mondiale 2010. Il leader Elias chiude quarto

Il nostro Andrea Iannone ha calato il suo personalissimo tris. L’abruzzese si è infatti aggiudicato la terza vittoria del suo 2010 trionfando nel GP d’Aragona della Moto2. Una vittoria netta e senza appello per l’italiano, ormai diventato il salvatore della patria degli appassionati delle moto italiani, visto che in 125 e MotoGP i nostri (per i tanti e diversi motivi) ormai non riescono più ad essere presenti sul gradino più alto del podio. Dopo la pole conquistata ieri, Iannone ha corso una gara perfetta, vincendo in solitaria con addirittura 10” di vantaggio su Julian Simon e Gabor Talmacsi. Il leader iridato Toni Elias, sottotono per tutto il weekend, ha portato a casa un tranquillo quarto posto davanti a Simone Corsi. Nel Mondiale, il leader Elias può dormire sonni tranquilli grazie al largo margine di cui ancora dispone: a quota 224, il suo vantaggio su Simon (148) e Iannone (144) è di tutta tranquillità.

Il ritmo imposto dall’abruzzese del team Fimmco Speed Up alla gara è insostenibile per gli altri piloti, incluso il leader del mondiale, quinto dopo essere uscito dai blocchi dalla 12ª piazza. Finiscono fuori invece Alex de Angelis (JiR Moto2) e Raffaele De Rosa (Tech3 Racing). Per intuire lo spessore della prestazione del pilota italiano, basti pensare che a dieci giri dal termine Iannone è già virtualmente sul primo gradino del podio, mentre sono Corsi e Simon pensano a darsi battaglia per la seconda piazza. Alle loro spalle rimane a guardare Gabor Talmacsi.

Nessuna sorpresa dunque nemmeno nel finale, con il numero 29 che trova un altro trionfo dopo quelli di Mugello e Assen e guadagna in terza posizione nel mondiale a soli 4 punti da Simon, secondo. Podio “verdissimo” con Gabor Talmacsi che fa compagnia a Iannone. È la prima volta tra i primi tre per l’ungherese nella classe Moto2. Toni Elias con la quarta piazza mantiene agevolmente la leadership del mondiale, mentre Simone Corsi (Jir Moto2) e Jules Cluzel (Forward Racing) completano la top six.

MX2, Marvin Masquin concede il bis, campione del Mondo con una gara in anticipo sulla KTM

KTM centra l’accoppiata in MX2, dopo la vittoria di Antonio Cairoli nella MX1, è il francese Musquin a regalare alla casa un nuova grande soddisfazione, infatti in Olanda ha vinto con una gara di anticipo rispetto al previsto, e per la seconda volta consecutiva, il Mondiale di categoria con la SX-F 250. Così la casa di costruzione austriaca centra entrambi i titoli. Il pilota transalpino ce l’ha fatta nonostante una prova molto dura, su un fondo sabbioso con parecchie buche e canali. Il successo è stato messo al sicuro nella prima manche con l’ottimo terzo posto. Adesso Musquin sarà con la KTM negli Stati Uniti, dove nel 2011 e 2012 correrà il campionato nazionale Supercross US Lites East e il Nationals

Motomondiale, la Procura indaga sulla morte di Tomizawa. Ipotizzato reato di omicidio colposo a carico di ignoti. Il dott. Costa: “E’ stato fatto tutto il possibile”

La tragica morte del pilota Tomizawa nel Gran Premio di Misano della Moto2 avvenuta ieri, è finita sul tavolo di Paolo Giovagnoli, procuratore della Repubblica di Rimini, il quale dopo aver aperto un fascicolo d’inchiesta sulla morte del pilota giapponese, sta ora valutando quale ipotesi di reato formulare a carico di ignoti, anche se appare molto plausibile che si tratterà di omicidio colposo. Il magistrato, dopo l’ispezione esterna del corpo del giovanissimo centauro, eseguita oggi, disporrà a breve l’autopsia: a quanto si è appreso, si vuole accertare per prima cosa se possa aver avuto conseguenze sul decesso del pilota la caduta dalla lettiga dei soccorritori, avvenuta proprio perché uno di loro era inciampato nella ghiaia presente a bordo pista. Inoltre, attraverso la visione dei filmati della gara e le testimonianze raccolte dei soccorritori e dei responsabili del circuito e della Dorna che organizza il motomondiale, si cercherà di appurare se i soccorsi sono stati tempestivi e adeguati nei mezzi in dotazione e negli equipaggiamenti utilizzati. Sul circuito c’è stata anche un’ispezione della Polizia stradale di Rimini, come del resto avviene in ogni caso in cui ci sia un morto in un incidente stradale.

La bandiera rossa è un gesto di protezione. Tutto si ferma per vedere di salvare un ragazzo di 20 anni, ma quando in pista sfrecciano altri piloti a velocità vertiginosa si può decidere di spostare il soccorso in una zona protetta. Sono delle scelte che i medici che sono a bordo pista possono fare“. Il dottor Claudio Costa della clinica mobile, intervistato questa mattina ai microfoni di radio Anch’io Lo Sport su Radiouno, è tornato a parlare dell’incidente mortale di ieri che ha visto protagonista Shoya Tomizawa e sulle polemiche seguite alla mancata interruzione della gara. “In questo caso non entro più nel merito di questa situazione perchè la cosa che mi ha affranto è che un ragazzo che espandeva profumo ha perso la vita a 20 anni. Tutti hanno lavorato con grande impegno a Misano e a Riccione, con tanto amore. Quando alle 14.19 Shoya ci ha lasciati sul lettino, gli sono stati tolti i macchinari, i tappi alle orecchie e qualcuno lo ha baciato in fronte sembrava che quel corpo sorridesse ancora. Nel paddock anche se non sarà più presente fisicamente, resterà il suo sorriso. Come reagiscono i piloti? C’è il dolore, ma loro sanno che giocano a scacchi col rischio e pericolo della morte e proprio per questo per me sono speciali. Loro inconsciamente con questa signora vestita di nero parlano“.

Morte Tomizawa, De Angelis e Redding distrutti dal dolore:”che strano destino, noi illesi a 240 km orari, lui riposa in pace”

 

Anche Alex De Angelis ha voluto commentare la perdita del giapponese Tomizawa, anche perché è stato proprio lui e Redding in modo del tutto involontario a dargli il colpo di grazie.”Sono devastato, me lo sono visto davanti e non ho potuto far altro che prenderlo in pieno. La cosa incredibile è che io sono rimasto illeso, nonostante fossi caduto in terra 2 40 km orari, mentr elui purtroppo riposa in pace. Sono vicino alla sua famiglia, sono distrutto, non ce la faccio nemmeno a parlare. Anche Redding non riesce a trattenere le lacrime:”Incredibile me lo sono visto davanti e l’ho visto morire, aveva gli occhi sporchi di sangue fuori dalla visiera, sembrava un animale colpito da un auto in strada. E’ stata una fatalità, come ha detto anche Rossi, questi sono i rischi di chi sceglie questo mestiere”.

Gp Misano, aperto il dibattito: valeva la pena continuare la corsa dopo la morte di Tomizawa?

E’ indubbiamente il caso del giorno la morte del giapponese Tomizawa, avvenuta in diretta Tv a causa dell’incidente che lo ha visto protagonista colpito dalle moto di De Angelis e Redding, che lo hanno massacrato. In questi casi, come accade anche nel calcio in caso di lutto prima dell’evento, vale la pena continuare lo spettacolo, oppure è giusto fermare la corsa e rinviarla? Ne hanno parlatio Claudio Macchiagodena, medico della Clinica Mondiale:”Abbiamo pensato di fermare la gara perché era pericoloso, ma i piloti sono stati raggiunti immediamente. Non ho chiesto alla Direzione Gara le bandiere rosse perché non mi avrebbero aiutato col mio lavoro, avremmo ritardato l’intervento dell’ambulanza. Dietro le protezioni della pista avevamo un ambulanza con respiratore e abbiamo iniziato subito una cura intensiva. Era importante avere la ventilazione e due medici presenti. Arrivato al centro medico le condizioni del giapponese erano critiche e lì abbiamo proseguito la cura intensiva”. Gli fa eco Paul Butler, Direttore di Gara: “Credo che per prima cosa sia necessario stare vicino alla famiglia, agli amici e al team di Tomizawa. Il Dottor ha spiegato la situazione molto chiaramente. Il mio lavoro è decidere quando usare o meno le bandiere rosse, sulla base delle indicazioni che ricevo. L’intervento medico è stato molto rapido ed efficiente visto che il punto dell’incidente era pieno di servizi medici: ambulanze e dottori. Non hanno corso rischi gli altri piloti, quindi non c’era ragione per la bandiera rossa.”

San Marino, Moto 2: Tomizawa è deceduto

Shoya Tomizawa è deceduto: lesioni troppo gravi per riuscire a tenere in vita il centauro nipponico che, in sella alla Suter, si apprestava a chiudere il gran premio del San Marino, classe Moto 2.

A quattordici giri dal termine, il giapponese perde il controllo della moto e viene calpestato dalle moto di due centauri. La corsa in ospedale non è servita: il ventenne era già in condizioni disperate ed è deceduto poco prima delle 14.30.

A rendere il senso ella criticità della situazione, era stato Claudio Macchiagodena della Clinica Mobile del Motomondiale secondo cui “il pilota stava lottando tra la vita e la morte”.