Shoya Tomizawa è deceduto: lesioni troppo gravi per riuscire a tenere in vita il centauro nipponico che, in sella alla Suter, si apprestava a chiudere il gran premio del San Marino, classe Moto 2.
A quattordici giri dal termine, il giapponese perde il controllo della moto e viene calpestato dalle moto di due centauri. La corsa in ospedale non è servita: il ventenne era già in condizioni disperate ed è deceduto poco prima delle 14.30.
A rendere il senso ella criticità della situazione, era stato Claudio Macchiagodena della Clinica Mobile del Motomondiale secondo cui “il pilota stava lottando tra la vita e la morte”.
La vittoria di Toni Elias in Moto 2 passa nettamente in secondo piano visto che San Marino diventa proscenio di un incidente gravissimo nel quale è incappato il giapponese Shoya Tomizawa: mancavano 14 giri al termine del gran premio e il centauro, dopo aver perso il controllo della sua Suter, è stato investito dal sammarinese Alex De Angelis e dal britannico Scott Redding. Lascerà discutere la decisione degli organizzatori di non sospendere la gara, conclusasi regolarmente. A motori spenti, tuttavia, si viene a sapere che le condizioni del nipponico sono a tal punto disperate che la vita di Tomizawa è appesa a un filo.
A riferirlo è il dottor Claudio Macchiagodena della Clinica Mobile del Motomondiale che, raggiunto dall’inviato Mediaset, ha illustrato rispetto alle condizioni del pilota: “Le condizioni del pilota giapponese Shoya Tomizawa sono molto serie, gravi. Abbiamo deciso di non portarlo a Cesena in elicottero ma a Riccione in ambulanza con il dottor Costa, ma i traumi sono multipli, toracico, addominale, cranico e con emorragie. Il pilota lotta con la morte“.
Mi dispiace molto…R.I.P.