Superbike, per Biaggi una doppietta “Mondiale” a Misano

0L4N1M4A--300x145La Superbike é ancora griffata Max Biaggi. Il pilota romano ha infatti espugnato Misano e grazie a questa vittoria dà ulteriore vigore alla sua corsa verso la conquista del Mondiale Superbike. Il suo diretto inseguitore Leon Haslam (Suzuki), é infatti finito ottavo e secondo, scivolando così a -37 punti dal fuoriclasse dell’Aprilia: erano 15 alla vigilia di questo gran premio. E ne mancano solo cinque alla fine del Mondiale (250 i punti ancora in palio): dunque una seria ipoteca sul titolo mai vinto da un pilota italiano in 23 edizioni.

Biaggi sale così a quota otto vittorie stagionali: in precedenza, il pilota romano aveva fatto doppietta già a Portimao, Monza e Salt Lake City. In Superbike ha vinto 12 volte, 54 quelle in carriera conteggiando anche i trascorsi in 250, 500 e MotoGP.  Sul tracciato di Misano l’Aprilia non era di certo data per favorita, ma Max Biaggi è stato davvero superlativo. Prima in gara uno ha letteralmente fulminato la Bmw di Troy Corser a sei giri dalla fine. L’australiano ha infatti sbagliato la scelta di gomma, a mescola troppo dura, mentre Biaggi aveva optato per la più soffice. Corser nel finale ha perso anche il secondo posto finito invece nelle mani dell’ottimo catalano Carlos Checa, primo delle Ducati. Nella seconda gara invece, Biaggi ha recuperato velocemente il quarto posto iniziale superando di slancio lo stesso Corser, Fabrizio e Checa. Ed una volta conquistata la testa della corsa ha fatto letteralmente il vuoto vincendo a braccia alzate e lanciando l’abbigliamento da gara nel giro d’onore ai tifosi in tribuna (69 mila presenze nei tre giorni). Dunque anche un grande successo per l’intero circus della Superbike.

Grande vittoria su una pista dov’eravamo convinti di soffrire” ha raccontato Biaggi. “Ho tirato come un pazzo perché ci tenevo particolarmente. L’Aprilia è magica, dedico questo successo al presidente Roberto Colaninno e a tutti i tecnici che hanno reso possibile questo successo”. L’Aprilia ha così anche consolidato il primato anche nel Mondiale Costruttori. Sul secondo posto anche la Ducati di Michel Fabrizio. A trepidare per il trionfatore anche mamma Olga, per la prima volta nei box accanto del figlio che ha compiuto 39 anni sabato.

Valentino Rossi story/1: la prima vittoria a Brno. Era il 18 agosto 1996

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Uno. Numero magico, inimitabile soprattutto se indicativo della prima volta. Che non si scorda mai, ovvio. Per Valentino Rossi quell’Uno – ufficiale, a presagire e fare strada ad un due, un tre, un venti, un cinquanta eccetera – è arrivato nell’anno 1996, stagione che segna il suo esordio nel motomondiale – classe 125cc – e che da il là alla nascita del mito.

Gran Premio della Repubblica Ceca, in programma a Brno, Valentino Rossi è in sella ad una delle moto dei sogni da ragazzo, la Aprilia RS 125 R, è riesce a piazzare l’impresa già nel giorno che precede la gara. E’ il 17 agosto, Vale compie delle qualifiche da paura e riesce a strappare il miglior tempo che gli consente di partire in pole position.

La prima della carriera. Le sensazioni sono quelle che solo una prima volta può garantire: carica, adrenalina, curiosità della scoperta che diventa consapevolezza delle potenzialità. La voglia è una sola: spaccare il mondo, vincere a tutti i costi, mostrare al resto della platea la propria faccia. Di notte si riposa a fatica, gli occhi si chiudono ma il cervello non si spegne. Parte a mille verso immagini e fantasie, verso previsioni e ipotesi: se vinco, come festeggio? Che faccio?