Steve McQueen: Triumph Trophy. Marlon Brando: Triumph Thunderbird 6T
Belli, spesso dannati, professionisti encomiabili. Steve McQueen e Marlon Brando accomunati da più di un dettaglio: grandi attori, miti che resteranno nella storia del cinema per sempre, volti che non smetteranno mai di riempire le pareti delle camere di mezzo mondo e accompagnare le fasi di crescita di giovani adolescenti e adulti vogliosi di non scordare mai la giovinezza.

Eppure, tra le miriadi di elementi che contribuiscono a rendere Brando e McQueen personaggi tra loro simili e interscambiabili, ve ne è uno a due ruote griffato Triumph Motorcycles: la compagnia ingllese, infatti, ha prodotto la Triumph Thunderbird 6T, moto non più in circolazione la cui prima presentazione risale al 1949, con cui Marlon Brando ha girato nel 1954 “Il selvaggio”.
Steve McQueen, invece, girò nel 1963 “La grande fuga”, pellicola in cui l’attore ha recitato a cavallo di una Triumph Trophy.




Anche per le Triumph arriva un bel kit di accessori firmato Kappamoto, per migliorarne la potenza e i comfort.
Triumph presenta la Tiger 1050 2010 in versione SE, una moto adatta per il turismo con due tipi di colore il Matte Graphite e Matte Black .
do Tormo di Valencia. Subito dietro altri due italiani: Giuliano Rovelli e Alessandro Torcolacci. La gara è stata seguita da 48 mila spettatori.
«Caro dove vai?», chiede vostra moglie. «A guidare la Triumph», rispondete. Poi arrivate in garage e la moto non c’è. Ah, già, è vero, si può andare dal concessionario. Sì, perché Triumph lancia il Full Demo Program e rivoluziona il proprio approccio al cliente. Una novità quasi storica quella della Triumph Motorcycles, che inaugura una strategia commerciale e di marketing denominata Full Demo Program. La nuova iniziativa offrirà a tutti gli appassionati del marchio di Hinckley un test ride su una gamma completa di motociclette. Scopo del gioco? Entrare in confidenza con il mezzo, valutare l’acquisto rispetto alle prestazioni. Al di là di riviste specializzate o di recensioni. Provare per credere, insomma. 

