Pecco Bagnaia vede il titolo: come può vincere già a Sepang

Il Mondiale della MotoGP potrebbe ben presto tornare a parlare italiano. Infatti, si assottiglia sempre di più il numero di punti che manca a Pecco Bagnaia per poter trionfare e scrivere una meravigliosa pagina di storia per i colori italiani.

La soddisfazione sarebbe doppia, dal momento che non solo un pilota italiano torna a vincere un Mondiale di questo calibro dopo Valentino Rossi, ma anche perché il team è la Ducati. Bagnaia, dopo aver operato il sorpasso nei confronti di Quartararo, ora vuole portare a termine una vera e propria impresa nella prossima gara della stagione.

MotoGP, la classifica: duello Stoner – Lorenzo dopo 9 gare

Si delinea, in MotoGP, un duello a due, forse tre. Quel forse è messo lì per dare qualche opportunità anche al terzo incomodo – tra l’altro italianissimo – d’un Andrea Dovizioso.

Chi è ancora lontano – quante gliene dirà, a Marco Simoncelli? – è il vincitore di oggi, Dani Pedrosa, che nonostante le buone prove fiN qui prodotte paga i tre GP a cui ha dovuto rinunciare. Per il resto, Casey Stoner rimane la comando e precede di 15 lunghezze il campione in carica, Jorge Lorenzo. Valentino Rossi è quarto e non ha ancora abbattuto il muro dei 100 punti (ne ha 98).
La classifica della MotoGp dopo 9 delle 18 gare in programma:

MotoGp Indianapolis: Pedrosa detta legge

Dani Pedrosa trionfa a Indianapolis, vanificando le attese del pubblico locale, desideroso di vedere sfrecciare i centauri di casa, Ben Spies e Nicky Hayden.

In realtà, Spies aveva illuso parecchio, con una partenza a razzo che sembrava lanciarlo come un proiettile verso la vittoria ma ha subito il ritorno della furia spagnola che, in sella a una Honda perfetta (va detto che è stato impeccabile anche Pedrosa, non sempre capace di conservare concentrazione per un gran premio intero), ne aveva più di tutti. A suon di giri record e di distacchi abissali su chi gli stava dietro, Pedrosa ha tagliato il traguardo con più di tre secondi su Spies, che diventano sei sul terzo, il leader del mondiale Jorge Lorenzo.

Valentino Rossi non è riuscito a fare meglio del quarto posto ma, di questi tempi, meglio accontentarsi. Non è un periodo felice per il tavulliano, incappato in una caduta nel corso delle ultime prove ma sempre capace di sdrammatizzare: “Sono un pilota giovane, si vede che devo fare esperienza, non so da quanto non cadevo così tanto, credo dal 1996…”.

Phillip Island, Rossi a ruota di Super-Stoner. Lorenzo, il solito immaturo

stoner-phillip-island

1. Casey Stoner (Aus/Ducati) in 40’56.651
2. Valentino Rossi (Ita/Yamaha) a 1.193
3. Dani Pedrosa (Spa/Honda) 22.618
4. Alex De Angelis (Rsm/Honda) 32.702
5. Colin Edwards (Usa/Yamaha) 35.885
6. Andrea Dovizioso (Ita/Honda) 38.482
7. Marco Melandri (Ita/Kawasaki) 44.461
8. Randy de Puniet (Fra/Honda) 44.941
9. Mika Kallio (Fin/Ducati) 54.345

10. Toni Elias (Spa/Honda) 1’01.205
11. Chris Vermeulen (Aus/Suzuki) 1’05.417
12. Loris Capirossi (Ita/Suzuki) 1’05.950
13. Gabor Talmacsi (Ung/Honda) 1’17.951
14. James Toseland (Gbr/Yamaha) 1’17.985
15. Nicky Hayden (Usa/Ducati) 1 giro

Vero è che molto spesso chi ha il pane non ha i denti. E viceversa. La gara di Phillip Island avrebbe dovuto essere il proscenio per un epilogo di MotoGp come mai accaduto prima: due piloti in lotta fino all’ultima curva, fino all’ultima derapata per conquistare un Mondiale combattuto per davvero.

MotoGp Estoril, monologo Lorenzo. Rossi solo quarto

motogp-estoril-lorenzoCon tutto il dispiacere per Valentino Rossi, la vittoria di Jorge Lorenzo – che puntualmente è arrivata – nel corso della gara di MotoGp in Portogallo, circuito dell’Estoril, era nell’aria. Lo si era intuito nel corso dei primi giorni di weekend, quando lo spagnolo era riuscito in maniera impressionante a dominare sia le libere che le qualifiche.

Non solo: ci è apparso da subito un Lorenzo motivato, razionale, freddo, sicuro di sè e del suo potenziale. Ha vinto alla Lorenzo, non c’è che dire: dominando e andando via non appena se ne è presentata l’opportunità, cioè quasi subito. Lo spagnolo e il suo entourage, infatti, hanno ben capito che, qualora si riesca a prendere la fuga giusta, non ce n’è per nessuno.