Incidente gravissimo sulla Tangenziale Est di Roma dove in mattinata ha perso la vita un aragazza di venti anni a bordo di uno scooter su cui era passeggera.
Fatale l’urto, avvenuto all’altezza dell’uscita Batteria Nomentana in direzione S.Giovanni, con il terreno quando il guidatore avrebbe perso il controllo del mezzo a causa – sono le prime indiscrezioni – di un accecamento repentino causato dai raggi solari.
Mentre il giovane alla guida è stato trasportato in codice giallo all’ospedale Pertini, la ragazza è deceduta sul colpo dopo aver sbattuto nella caduta contro un cartellone pubblicitario.
Erano in una strada chiusa di una zona residenziale di Signa (Firenze) in via Maestra Ciofi: Leonardo Martigli, 39 anni, stava provando la moto (di grossa cilindrata, forse Ducati) dell’amico quando ha perso il controllo e, in seguito alla caduta, è deceduto.
Altra vittima su strada: in mattinata, erano da poco passate le 7, un motociclista di 18 anni è deceduto in seguito a un incidente stradale avvenuto a Idice di San Lazzaro, comune del Bolognese.
Dramma sfiorato nel corso dell’edizione 2011 del Salone del motociclo in corso a Milanofiera.
La Corte di Cassazione ha stabilito che nel caso in cui un automobilista investa un motociclista, è obbligato a fermarsi, chiamare l’ambulanza, e dare tutte le sue generalità alle Forze dell’Ordine, solo in quel caso se non ci fossero particolari gravi, può andare via. Molto spesso infatti è accaduto che dopo un incidente, l’automobilista si sia fermato, abbia sentito le condizioni generale della vittima, e poi sia andato via senza fornire nessun dato. Ecco cosa dice l’articolo della Cassazione raccolto in brevi termini che mette in risalto anche il reato di dolo, se una persona fisica che abbia creato un incidente ad un motociclista, non si fermasse per accertare le condizioni della vittima, fornendo tutte le sue generalità e chiamando i mezzi di soccorso, soltanto dopo aver fatto questo con tanto di accertamento da parte delle Forze dell’Ordine può lasciare la strada, a meno che la vittima in questione non sia in condizioni gravissime.
Una notizia di quelle da far accaparrare la pelle: per il dolore della scomparsa della giovane figlia, un genitore ha deciso di realizzare una messa in scena dell’incidente con una proiezione dove sua figlia e il fidanzato hanno perso la vita il 12 Luglio scorso dopo un incidente con la moto. Chiara Filippin, 23 anni, e Omar Artuso, 24, sono stati travolti da un auto che gli aveva tagliato la strada. Per loro la morte è stata inevitabile. Pochi mesi dopo, il papà di Chiara, Italo Filippin, realizza un’installazione che riproduce la scena dell’incidente: la moto distrutta, due manichini, i caschi, il sangue.