Incidenti stradali Istat Aci rapporto sul 2011

Un vero e proprio bollettino di guerra: ogni giorno sulle strade italiane si verificano 563 incidenti, che portano alla morte di un po’ meno di 11 persone e il ferimento di altre 800. È quanto riportato sul rapporto annuale scritto a due mai da ACI e Istat. Secondo il rapporto, nonostante il calo, anqhe quest’anno non si è raggiunto il target europeo del dimezzamento del numero di casi di morte su strada.

Nel 2011 – dice il rapporto – si sono registrati 205.638 incidenti stradali con lesioni a persone. I feriti sono stati 292.019, i morti 3.860: rispetto al 2010 c’è stata una diminuzione del numero degli incidenti (-2,7%) e dei feriti (-3,5%) e un calo più consistente del numero dei morti (-5,6%).

Aci – Istat: incidenti stradali 2010

Aci e Istat hanno reso noto il rapporto che ha per titolo e argomento “Incidenti stradali 2010” con cui si è mappato e fatto la foto alla situazione legata alle vittime stradali nel corso dell’annualità che ha preceduto. Nella circostanza, dai risultati si evince un allarme legato alle vittime sulle strade che aumentano soprattutto tra i giovani.

Nel dettaglio: aumentano i decessi tra i conducenti di minicar (indice di natalità dall’1,1 del 2009 all’1,3 ogni 100 veicoli coinvolti in incidente stradale) è si registra il primato – amarissimo – dell’incidenza di morti e feriti tra la fascia di età che va dai 20 ai 24 anni: 282 morti e 25.885 feriti.

Rispetto ai motorini, anche qui dati purtroppo in crescita: l’incidenza passa dallo 0,8 allo 0,9 (0,7 per le auto); per moto e biciclette, indici di 1,8 e 1,7. I deceduti per incidenti con motorino sono stati 889, le vittime cicliste 263 e i decessi per incidenti in ciclomotore 192.

Quel che si evince: il rischio morire in un incidente in moto (circa 20 morti ogni 100 mila veicoli) è più del doppio di quello che si registra in auto

Ania, crescono gli incidenti stradali in città, ogni 6 ore muore un motociclista

Torniamo a parlare purtroppo di spiacevoli episodi, o meglio dati che ci vengono fornite dall’Ania, il 50% degli incidenti in moto e motorino è purtroppo causato in città e non sulle autostrade. Secondo lo studio che va dal periodo degli anni 2005-2008, sono stati quasi 1.400 i morti in un anno, il 90% uomini; la fascia d’età più colpita è quella tra i 30 e i 44 anni. In pratica ogni sei ore, sulle strade italiane, muore un motociclista. A questo bisognerebbe spiegare bene il perché, di certo l’imprudenza è all’origine di tutto, la distrazione, ma poi ci sono anche le carenze delle strade italiane, vedi buche, e soprattutto una segnaletica antica che non vuole mettersi al passo con i tempi. Però questi sono numeri che devono far riflettere oltre che piangere, sapere che ogni giorno muore un motociclista in meno di una giornata intera, è veramente incredibile.

Asaps, 80% degli incidenti in moto si verifica in città, la soluzione ideale ristrutturare l’asfalto

Un dato interessante ci viene fornito dall’Asaps, il luogo dove accadono maggiori incidenti stradali in moto e in città. Ebbene l’80% accadono nei quartieri, ma il dato preoccupante è che quelli mortali si verificano la maggior parte sulle autostrade. La tipologia di incidente prevalente è lo scontro laterale e frontale-laterale, agli incroci. Resta comunque da verificare di chi sia la colpa: se del centauro oppure di un automobilista o di un pedone o di un mezzo pubblico o addirittura di un ciclista. Infatti, una percentuale di incidenti importante è causata dall’urto con veicoli fermi, in conseguenza della sosta in doppia fila (vietata) delle auto. In ogni caso, servono infrastrutture più moderne, di barriere specifiche per le moto, più separazione dei flussi di traffico. Ristrutturare l’asfalto sarebbe la soluzione ideale, ma non tutti i Comuni d’Italia possono permettersi il lusso di destinare fondi per la viabilità, ma nelle grandi metropoli si, ed eppure in molte zone, sono spesso le buche le cause degli incidenti dei motociclisti.