Il pilota italiano della Honda Andrea Dovizioso giunge ad Indianapolis con il chiaro intento di dimenticare Brno: la brutta caduta che ha compromesso la sua gara nell’ultimo Gran Premio di Repubblica Ceca 2010 appartiene quindi al passato: ora il “Dovi” è concentrato solamente sulla gara americana. Lo scorso anno Dovizioso ottenne sul tracciato di Indianapolis un buon quarto posto, finendo fuori dal podio al termine di una gara non proprio esaltante, nella quale non riuscì mai a reggere il ritmo dei piloti di testa: quest’anno quindi avrà un motivo in più per dimostrare di poter essere veloce quanto il compagno di scuderia Dani Pedrosa. Dovizioso è chiamato tra l’altro ad invertire un trend che lo ha visto protagonista in negativo nelle ultime gare della stagione: sempre in affanno, mai davvero competitivo, a dispetto di una buona prima parte di stagione dove aveva fatto ben sperare. Di sicuro di mezzo ci sono le sempre più antipatiche voci di radio mercato, che non contribuiscono alla tranquillità del pilota, che sembra rischi di essere relegato il prossimo anno in una scuderia satellite per fare spazio a Casey Stoner. Ma ora Indianapolis, circuito dove lo scorso anno ha chiuso quarto, potrebbe aiutare il pilota forlivese a risalire la classifica.
“Guardo sempre con buon occhio il GP di Indianapolis,” ha commentato Andrea Dovizioso, “Il tracciato MotoGP non è particolarmente interessante ma l’atmosfera è sempre speciale. Il circuito ha diversi tipi di superficie e lo scorso hanno ha reso il tutto abbastanza difficile, ma penso che con il pacchetto a disposizione ora, e specialmente con questa distribuzione dei pesi, le varietà di asfalto e i diversi livelli di grip non saranno un problema.”. “Se guardo indietro al Gran Premio di Brno devo ammettere che, eccetto il risultato finale, è stato un buon week-end,” ha continuato l’italiano della Honda, “Eravamo competitivi, il nostro passo di gara era buono ma il risultato non è arrivato. Quindi ora ci rechiamo ad Indy determinati a trasformare questa buona prestazione in risultato. Abbiamo bisogno di buone performance per il team e per la classifica.”
Il Mondiale 2010 non poteva iniziare nel migliore dei modi per la Yamaha. Nei due gran premi fin qui disputati nella MotoGP 2010, il primo in Qatar e il secondo in Spagna (ricordiamo che il Gran Premio del Giappone, non fu disputato per via della nube di cenere sprigionata dal vulcano islandese, che bloccò i voli di tutta l’Europa: la gara sarà recuperata ad ottobre n.d.r.), sono state caratterizzate da due vittorie per il team Fiat Yamaha, che è in cima alla classifica mondiale: Jorge Lorenzo e Valentino Rossi sono dunque ripartiti da dove avevano terminato la scorsa stagione, anche se al momento le parti sono invertite.
Se a gennaio 2009 il mondo delle due ruote ha pianto per la flessione delle vendite, febbraio – se possibile – è andato ancora peggio. E le previsioni per il futuro sono tutt’altro che rosee. La spinta degli incentivi, che aveva subito fatto sentire i suoi benefici e che ha fatto da traino anche per il primo mese del 2010, si è esaurita. Moto e scooter non sono più nemmeno un capriccio per gli italiani. Almeno così sembra dai numeri. Gli over 50 cc (moto + scooter) hanno venduto 17.415 pezzi (-7,4%); di questi 10.724 sono scooter (-4,9%) e 6.691 sono motociclette (-11%). Nemmeno per i 50 cc la situazione è rosea: perdono 11 punti percentuali, conquistando solo 3.979 utenti. Troppo pochi.