Dopo che il Dottore ha effettuato la sua diagnosi, “questa moto è da rifare“, dopo che è stata rifatta prendendo quella progettata per il 2012 riportandola a 800 cc, ma ritrovando gli stessi difetti, in tanti si chiedono: la Desmosedici GP11 può essere colnsiderata la peggior Ducati di sempre? In molti si sono già lanciati in mille giudizi, ma la storia della Rossa degli ultimi anni, non parla di certo di grandi successi, eccezion fatta per Stoner. Nel 2003, la 1000 selvaggia e potente, è la più veloce nei test di Barcellona, è subito sul podio al primo colpo a Suzuka, vince alla sesta uscita a Barcellona con Capirossi, poi va altre 5 volte sul podio con Loris e Troy Bayliss. Capirex è quarto nel mondiale.
La GP4, vettura da quasi 350 all’ora, pronfdamente cambiata ed inguidabile nel 2004 fino alle profonde modifiche di metà stagione, incluso motore big-bang, porterà Capirossi a concludere nono con il solo podio australiano. Nel 2005 la Ducati si trova molto bene con le Bridgestone. Podio al Mugello, poi doppia vittoria di Loris a Motegi e Sepang, con Checa sul podio malese, concluderà sesto Capirossi nel mondiale.
La GP6, più equilibrata, ottima moto su ogni circuito, porta subito in dote la vittoria a Jerez, replicata a Brno e Motegi da Capirossi che però perderà il mondiale solamente a causa dell’incidente di Barcellona. Con la GP6 vincerà anche Bayliss a Valencia. Per il 2007 la Ducati finalmente trova il progetto vincente con la 800. Il primo prototipo ha un motore da 20.000 giri, che però viene addomesticato per i consumi. La moto vola nelle mani di un giovanissimo Casey Stoner che domina il mondiale, ma anche Loris farà la sua bella figura con una vittorie e altri 3 podi.
La GP8 non si discosta più di tanto dalla moto che ha regalato la vittoria mondiale, cambia qualche dettaglio, mentre per la GP9 arriva il carbonio per il telaio. Ma 2008 e 2009 concideranno con gli anni dela riscossa Yamaha. La GP10 presenta il motore big-bang e forcellone in carbonio, la moto è molto rigida, Stoner va forte ma finisce col cadere spesso. GP11 e GP11.1, storia attuale, con i lavori sempre in corso, difficile pronosticare il primo successo: ciò detto, non stiamo parlando della peggior Ducati degli ultimi anni, che a conti fatti resta quella del 2004.
“Ormai siamo alla guerra fra bande“: questo il pensiero, pronunciato a mente fredda, di Carlo Pernat, manager di Marco Simoncelli. Domenica, durante il Gran Premio di Francia di MotoGp sul tracciato di Le Mans, il “Sic” ha tagliato la strada a Pedrosa. Nella rovinosa caduta, lo spagnolo ha rimediato una frattura alla clavicola mentre Simoncelli è stato sanzionato con un “ride through” (la penalità che consiste nel percorrere a ritmo funebre la corsia dei box). Qualche giro prima, Lorenzo aveva effettuato un sorpasso analogo, ai limiti della regolarità, ai danni dello stesso Simoncelli e nessuno aveva storto il naso: “Le regole ci sono – sostiene Giacomo Agostini – ma devono essere applicate guardando ogni secondo di gara con estrema attenzione. Non ne servono altre. E poi un pilota dovrebbe essere spinto a non commettere scorrettezze dalla considerazione più elementare: se non lo faccio io a loro, loro non lo faranno a me. Del resto, sarebbe assurdo cominciare a delimitare gli spazi dell’estro. I sorpassi sono il sale di questo sport. Non si possono introdurre semafori, frecce, piccoli o grandi divieti che potrebbe soltanto complicare ulteriormente le cose“. Agostini però, sembra in qualche modo trovare delle attenuanti al pilota italiano. “Ho visto e rivisto l’impatto fra Simoncelli e Pedrosa: all’inizio anche io ero convinto che Marco fosse in torto. Ma adesso ho qualche dubbio: siamo al limite. Se Marco piega di botto verso sinistra, forse a Pedrosa scivola l’anteriore verso destra“. L’era delle sanzioni è comunque iniziata anche nella MotoGp. La multa inflitta a Stoner per il pugno rifilato a De Puniet durante il warm up (5000 euro), il “ride through” a Simoncelli, sono arrivati entrambi durante la stessa gara, dopo anni di tolleranza e di scarsa chiarezza. Sportellate sì, ma con giudizio. “L’importante è che si amministri la giustizia in modo equo quando uno sbaglia“, prosegue Pernat. “Ai miei tempi – prosegue Agostini – ci davamo botte da matti ma sempre con in testa il rispetto dell’avversario. Esisteva, fra noi, un ‘gentleman’s agreement’ che valeva più di qualunque codice scritto. Simoncelli, che ieri abbia sbagliato o no, è sicuramente ancora acerbo. E’ da poco tempo fra i top riders, quindi deve imparare a gestire talento e irruenza“.
MotoGp libere venerdì – Casey Stoner stato il più veloce nella prima sessione di prove libere Motogp del gran premio di Francia, quarta prova del motomondiale. L’australiano della Repsol Honda, ha fermato il cronometro sul tempo di 1’34″133, precedento i compagni di squadra Dani Pedrosa e Andrea Dovizioso, staccati rispettivamente di 298 e 675 millesimi. Quarta un’altra Honda, quella del team San Carlo Gresini del nostro Marco Simoncelli (1’35″029). Quinto tempo per il campione del mondo e leader del mondiale Jorge Lorenzo (1’35″165) con la Yamaha che ha preceduto proprio la Ducati di Valentino Rossi (1’35″414), sesto e presentatosi in pista con un nuovo look, con la testa quasi del tutto rasata.
Le prime prove libere del venerdì sul nuovo tracciato di Silverstone, hanno portato in dote Uuna certezza e tanti dubbi. In assenza di Valentino Rossi, è stato il compagno di squadra Jorge Lorenzo a far segnare il miglior tempo nella prima sessione di prove libere del Gp di Gran Bretagna. A Silverstone infatti, lo spagnolo della Yamaha ha corso in 2.05”991, precedendo l’australiano Casey Stoner (Ducati) e l’italiano Andrea Dovizioso (Honda). I dubbi riguardano soprattutto le condizioni del tempo – oggi ha piovuto durante le tornate della Moto2 – e il fondo della pista, piuttosto rovinato nella parte vecchia del tracciato.
E’ andata a Valentino Rossi la pole position nella classe MotoGp del Gp di Francia sul tracciato di Le Mans. Il campione del mondo, in sella alla sua Yamaha M1, ha dominato le qualifiche girando con il tempo di 1’33″408. Il Dottore domani pomeriggio partirà tra l’altro davanti al suo compagno di squadra, lo spagnolo Jorge Lorenzo (1’33″462).