
Domenica il calendario del Motomondiale porta in programma il nono appuntamento stagionale della stagione 2011. Sul circuito del Sachsenring, in Germania, i piloti tornano a sfidarsi dopo il Gran Premio dItalia del Mugello. E la Repsol Honda si candida al nuovo appuntamento presentando un Casey Stoner primo in classifica, Andrea Dovizioso terzo ed un Pedrosa indietro, a causa del grave infortunio posto Le Mans, ma finalmente in recupero. “Sono contento di andare al Sachsenring, un circuito dove ho sempre ottenuto dei buoni risultati. La pista è molto stretta e tecnica e richiede uno stile di guida diverso ed una messa a punto differente rispetto al Mugello – le parole di Stoner – Le gomme vengono molto stressate su un solo lato perché la maggior parte delle curve sono a sinistra. Occorre lavorare molto per trovare un corretto set up ed avere un buon passo gara. Mi piace molto questo gran premio, l’atmosfera èincredibile e la campagna che circonda il circuito èmolto bella. Siamo sempre stati veloci e penso che anche quest’anno potremo essere competitivi“.
Alquanto fiducioso e motivato si presenta anche Andrea Dovizioso, terzo nella classifica generale con 119 punti. “Arriviamo in Germania molto carichi. Il secondo posto davanti al pubblico italiano al Mugello mi ha dato una motivazione in più per continuare a lavorare e a migliorare gara dopo gara. I test del lunedì, poi, sono stati un’occasione importante per affinare la messa a punto della moto e provare un nuovo forcellone – ha detto il pilota italiano – Abbiamo trovato un buon feeling e i tempi sono venuti più facilmente. Sono contento di andare al Sachsenring, c’è sempre una bella atmosfera e la gara e’ seguita da tanti spettatori. Il tracciato tedesco è completamente diverso dal Mugello, e’ una pista abbastanza corta con una prima parte molto lenta, seguita da una seconda molto veloce. Contiamo di lavorare bene fin dal primo turno come abbiamo fatto al Mugello. Iniziare con il giusto passo è fondamentale per preparare al meglio l’assetto della moto per la gara. Sono molto motivato, siamo terzi in campionato e vogliamo continuare a guadagnare punti importanti“.
Infine Pedrosa, si é detto convinto di poter risalire la classifica dopo l’infortunio. “La gara al Mugello è stata molto positiva perché dopo un lungo periodo lontano dalle corse, ho visto che non ho perso la capacita’ di essere veloce – ha detto lo spagnolo – Devo riprendere tono e forma fisica e questa settimana mi sono allenato molto. Ho sempre fatto delle belle gare al Sachsenring ed è piacevole arrivare in una pista dove sai che puoi fare bene. All’opposto del Mugello, al Sachsenring ci sono molte curve a sinistra e questo mi può aiutare. Lo scorso anno abbiamo disputato una bella gara e spero di fare nuovamente un buon lavoro durante le prove. Spero che vada tutto bene e di potermela giocare in gara“.
Dopo essere tornato al 100% della forma fisica, Alvauro Bautista proverà in tutti i modi a farsi valere in Germania, per iniziare con il passo giusto la seconda parte della stagione 2011. Nel Gran Premio d’Italia mentre era in corsa per terminare tra i primi sei, prima di un’uscita di pista che gli è costata molto cara. Nei test post-gara del Mugello, Bautista ha effettuato quasi 90 giri, facendo importanti passi avanti nella messa a punto, nella maneggevolezza e nell’elettronica della sua Suzuki GSV-R.
Il pilota americano Colin Edwards vuole migliorare la sua posizione nella classifica generale dopo essere andato a punti in ben sei delle sette gare sin qui disputate in questo 2011. Edwards vuole dunque ottenere il massimo nell’ultimo Gp europeo in vista di quello che sarà uno dei momenti più importanti per lui in calendario, ovvero il GP di Laguna Seca del 24 luglio. Nella sua carriera, il miglior piazzamento ottenuto al Sachsenring è stato il quarto posto del 2007 e l’obiettivo sarà eguagliare o provare addirittua a migliorare tale risultato. Per l’esordiente Cal Crutchlow invece, quella del Sachsenring sarà l’ennesima sfida su un circuito per lui del tutto nuovo. Il 25enne cercherà anche il riscatto dopo gli sfortunati epiloghi delle gare di Assen e del Mugello.
Il campione del mondo della Superbike 2009, l’americano della Yamaha, Ben Spies, proverà ad ottenere un nuovo importante risultato al Gran Premio di Germania, nona tappa del Motomondiale 2011, cercando di bissare il successo ottenuto sul circuito di Assen e che gli é valsa la prima vittoria in carriera nella MotoGp. ‘Wonder Ben’ smania dalla voglia di tornare a correre in terra tedesca per poi volare alla volta del tracciato amico e delle curve del Cavatappi di Laguna Seca: “siamo in buona forma in questo momento con la squadra, la moto va davvero bene, sono fiducioso e i risultati lo stanno dimostrando. Naturalmente poi andremo nella mia gara di casa negli Stati Uniti e avrò di nuovo i colori rosso e bianco”.
Sono tempi duri per Toni Elias, pilota del team LCR di Lucio Cecchinello e che dispone sicuramente di una della moto più competitive e performanti del circus: ovvero la Honda RC212V. Ciò nonostante però, oramai Toni è abbonato agli ultimi posti della classifica: e questo, ovviamente, non sta affatto bene ai responsabili della squadra, che hanno deciso di dargli un ultimatum: ancora tre gare e se i risultati non cambieranno radicalmente, sarà addio. Infatti Lucio Cecchinello, che appena un anno fa ottenne con Randy De Puniet diversi buoni piazzamenti, ha chiarito a Toni Elias ed al suo manager, che se nei prossimi tre Gran Premi, quelli di Germania, Repubblica Ceca e Stati Uniti, i risultati del pilota spagnolo resteranno ancora sotto le aspettative, sarà costretto a sostituirlo.
“Il duello con Melandri? L’anagrafe dà ragione a lui, ha 12 anni meno di me. Io sono come un caterpillar, alla seconda gara rendo di più. Dovrebbe essere il contrario, ma va bene così“. Lo ha dichiarato Max Biaggi ai microfoni di SkySport24 riguardo alla gara di Brno che lo ha visto duellare con Marco Melandri. Alla domanda sull rivalità tra i due, Biaggi ha spiegato che “la simpatia o l’antipatia è la salsa ideale per reclamizzare duelli tra piloti della stessa nazione. In realtà non c’è alcun tipo di argomento che possa far pensare a una rivalità come quella con Rossi. É normale che tra connazionali forti si creino titoli sui giornali. Ormai di questi problemi non me ne creo più. Domenica è stato divertente“. Proprio sulla storica rivalità con Valentino Rossi, Biaggi preferisce non fare paragoni rispetto a quella con Melandri. “Per quanto non sia un fan di Rossi – ha detto – non possiamo mettere le due cose a confronto, quello che ha fatto Rossi dimostra che non ce ne sono tanti come lui“.
Dopo che il Dottore ha effettuato la sua diagnosi, “questa moto è da rifare“, dopo che è stata rifatta prendendo quella progettata per il 2012 riportandola a 800 cc, ma ritrovando gli stessi difetti, in tanti si chiedono: la Desmosedici GP11 può essere colnsiderata la peggior Ducati di sempre? In molti si sono già lanciati in mille giudizi, ma la storia della Rossa degli ultimi anni, non parla di certo di grandi successi, eccezion fatta per Stoner. Nel 2003, la 1000 selvaggia e potente, è la più veloce nei test di Barcellona, è subito sul podio al primo colpo a Suzuka, vince alla sesta uscita a Barcellona con Capirossi, poi va altre 5 volte sul podio con Loris e Troy Bayliss. Capirex è quarto nel mondiale.
La Yamaha è la scuderia a tutti gli effetti più green del Motomondiale. Infatti, appena un anno dopo aver ottenuto l’ISO 14001 (il certificato di gestione del sistema ambientale), ora il team giapponese punta a diffondere la “mentalità green” a tutte le scuderie del motomondiale. Alla base di questa scelta, non c’é soltanto il rispetto per l’ambiente ma anche e soprattutto un sistema di gestione che permetta di arrivare ad ottenere gli standard minimi di sicurezza per i piloti e gli addetti ai lavori in tutti i circuiti del mondo. Una vera e propria rivoluzione verde dunque, che parte dal basso, cercando di non imporre norme a nessuno, ma diffondendo un nuovo metodo di lavoro tra tutti gli addetti del team. “Lavoriamo a questo progetto da tre anni quando è nata la cooperazione con i prodotti Airbank – ha spiegato Marco Riva, direttore generale della Yamaha -. Questa certificazione ci permette un miglioramento continuo modificando il nostro metodo di lavoro“. Il progetto pensato dalla casa giapponese, punta in modo deciso sulla “gestione dei carburanti, la sicurezza, la struttura e l’organizzazione del lavoro e la gestione degli ospiti nel paddock”. Problemi che sarebbero ancora sottovalutati dai più, secondo Riva: “In ogni circuito ci confrontiamo con normative differenti, non esiste uno standard di riferimento a cui i team possono adattarsi“. Tra le diverse novità eco-compatibili proposte dalla Yamaha c’è ECO3, uno scooter elettrico che può essere utilizzato dal team per spostarsi all’interno dei paddock andando da una parte all’altra del circuito. Al momento gli scooter sono appena 15, ma dal prossimo anno potrebbero essere utilizzati anche dalle altre scuderie. Un’operazione per sensibilizzare in modo semplice ma efficace non solo gli addetti ai lavori ma anche l’opinione pubblica. Per promuovere questa nuova mentalità green dell’azienda, a Barcellona, con la complicità del campione del mondo Jorge Lorenzo, è stato realizzata una finta partenza di un gran premio davanti alla Sagrada Familia.
Hiroshi Aoyama e Sakon Yamamoto non hanno in comune il sol fatto di avere le stesse origini: entrambi, ad esempio, vivono a Barcellona. Quando si incontrano per le ramlbas, i due si fermano spesso a discutere delle differenze che ci sono tra moto e auto da corsa. Aoyama, vive nella città catalana da 8 anni, ed ha spiegato che sia lui che Yamamoto nutrono grande rispetto ed ammirazione per il talento di uno e dell’altro nei rispettivi sport. “Lui fa tutto il possibile per guidare bene, ammiro questa cosa” ha dichiarato l’ex Campione del Mondo 250. Yamamoto, si è invece trasferito a Barcellona dopo averla vista per la prima volta nel 2006, è letteralmente rimasto a bocca aperta dopo aver visto per la prima volta il suo amico in pista. “Avevo un’idea generale di cosa fosse la MotoGP, ma non riuscivo a crederci quando l’ho visto in azione a quelle velocità. Penso sia molto dura sia fisicamente che mentalmente. Anche la F1 è tosta, ma credo che la MotoGP sia fisicamente più impegnativa. La gara dipende realmente dalle capacità dei piloti“. “Altra cosa da sottolineare è che nel motociclismo, se fai un errore, vai per terra” ha poi aggiunto il 28enne. “È assolutamente pericoloso. Quando ho raccontato a Aoyama come la pensavo, lui mi ha risposto che le macchine sono ancora più pericolose perché se vieni coinvolto in qualche incidente non puoi buttarti fuori dall’auto. Lui dice che sono pazzo, ma io dico che quello pazzo qui è lui!” I due amici, tra l’altro, sono rimasti profondamente segnati dalla recente tragedia che ha colpito il loro paese, il Giappone. Yamamoto è ben consapevole che , sebbene il peggio sia passato, c’è ancora molto lavoro da fare. “Ci sono parecchi problemi nel nord – Servirà molto tempo per riprendersi completamente. Dobbiamo guardare avanti ed essere positivi“. Aoyama ha invece appreso la notizia mentre era diretto in Qatar, per il primo appuntamento della stagione 2011, ed è mancato veramente poco ad un suo ritiro dalla gara. “Mi sono detto – potrei andare in Giappone, ma cosa posso fare, sono solo un pilota. Così ho pensato che se avessi fatto del mio meglio nel mio mondo, portando buone notizie in Giappone, avrei per lo meno rallegrato i miei cari in questo momento difficile“.
Loris Capirossi é riuscito a recuperare e venerdì mattina sarà regolarmente in pista al Sachsenring con la sua Ducati Pramac per la prima sessione di prove libere del GP di Germania. Capirex ha infatti saltato il weekend del Mugello per via della lussazione alle spalla destra e alla frattura di alcune costole rimediata dopo la caduta nelle qualifiche del GP d’Olanda ad Assen. Capirossi ci proverà comunque, anche perché , come lui stesso ha ribadito, ha “sofferto troppo a non correre al Mugello“.
Che più di qualcosa non stia andando nel verso giusto in casa Ducati, non è più una novità. Valentino Rossi non solo non torna ad essere competitivo al Mugello, circuito che è stato di suo esclusivo dominio per ben nove volte in carriera, ma ottiene un sesto posto con cui non raggiunge nemmeno la sufficienza. In un tracciato che lo aveva visto protagonista in moto GP dal 2002 al 2008, il campione di Tavullia ha spiegato così il suo distacco dai migliori: “Il nostro livello è quello che abbiamo espresso ad Assen, se fossi partito meglio i secondi di ritardo dai primi sarebbero stati una ventina“. La pista toscana che ha ospitato nel weekend appena passato l’ottavo appuntamento del motomondiale, ba mostrato ai tanti tifosi presenti, solamente l’ombra del Valentino Rossi che abbiamo ammirato negli anni scorsi. Dodicesimo in qualifica, con un ritardo dai primi di oltre 1,8 secondi e sesto in gara con addirittura 26lunghissimi secondi da Lorenzo. Come non bastassero questi dati già di per sé molto negativi, durante la gara Rossi ha preso circa 8 decimi al giro dai piloti che gli stavano davanti. Ignorare questi campanelli d’allarme, vorrebbe dire essere ciechi e sordi allo stesso tempo. “In Ducati stanno lavorando – ha poi detto Rossi – ma ci vuole tempo“: ma la Casa di Borgo Panigale non è minimamente paragonabile ai colossi giapponesi della Honda e della Yamaha che stanno dominando sin qui il mondiale. Il pilota italiano non può utilizzare la versione 2010 e la successiva 2011 della Ducati perchè non possiede la confidenza necessaria e la GP11.1 sembra essere nata vecchia guardando ai risultati che stanno facendo i suoi avversari. “Sappiamo ora ancora di più che la GP12 non potrà essere la moto del prossimo anno – ha detto Rossi al Mugello – anche con la mille, al Mugello nei test, non ho fatto i tempi di chi mi è finito davanti in gara“. Per vedere la Ducati e Rossi in testa, dunque bisognerà continuare ad avere pazienza. Ma fino a quando?
Ad appena 12 ore dal GP d’Italia, approfittando anche delle condizioni meteo favorevoli, più della metà dei piloti della MotoGP sono scesi in pista per effettuare test ufficiali. Al termine dell’intera giornata il più veloce, manco a dirlo, è stato ancora lui, Casey Stoner. Il leader della classe regina, infatti, ha ulteriolmente abbassato di sei decimi il tempo della pole position, fermando il cronometro sul tempo di 1’47″326. L’australiano della Repsol Honda Hrc, che ha anche provato un nuovo forcellone, è stato pure protagonista di un piccolo incidente alla curva numero 1 durante la mattina, ma è riuscito a completare lo stesso 47 giri nell’arco dell’intera giornata. Subito dietro si é piazzato Marco Simoncelli (San Carlo Honda Gresini): l’italiano, che impegnato questi test nel ricercare una soluzione per alcuni problemi di grip riscontrati domenica durante la gara, è stato l’unico insieme a Stoner a scendere sotto la barriera dell’1’48, con il suo 1’47″422. Il secondo del podio di ieri, Andrea Dovizioso ha invece fatto segnare un 1’48″061, a 735 millesimi dal tempo del compagno di squadra australiano. Con l’ultimo pilota del team Repsol Honda Hrc, Dani Pedrosa, la casa giapponese ha approfittato dell’occasione per testare alcune novità nell’elettronica delle loro RC212V.
Nonostante il Mugello non gli abbia portato bene per il secondo anno di file, Valentino Rossi potrà ben presto consolarsi e dimentica in fretta il primo anno in Ducati: infatti, presto il nove volte campione del mondo sarà padre. La sua fidanzata tunisina Marwa Klebi è incinta da quattro mesi e presto darà alla luce il primogenito di Valentino, di cui però ancora non si conosce il sesso. La compagna del nove volte campione del mondo, che ha 25 anni ed è da poco laureata in odontoiatria, ha iniziato a frequentare il Dottore due anni fa ed era presente anche nel paddock del Mugello, nonostante sia sempre rimasta dietro le quinte. Domenica però ha deciso di uscire allo scoperto ed è stata avvistata (come mostra la fotografia, n.d.r.) in motorino dietro ad un sorridente Valentino.
Il GP d’Italia ha visto il ritorno alla vittoria di Jorge Lorenzo, primo al traguardo davanti a Dovizioso e Stoner. Queste le nostre pagelle sulla gara di ieri al Mugello.