“La scelta di usare subito la nuova Ducati GP12 è una questione di feeling, di sensazioni positive“. Così si é espresso Valentino Rossi nella conferenza del GP d’Olanda, in programma sabato ad Assen. Il Dottore è comunque consapevole dell’azzardo della scelta pensata insieme all’ing.Preziosi: “La GP12 è la mia moto. La GP11 è fatta da altri ed è arrivata a limite dello sviluppo. Il dubbio è vedere come va con l’800cc e non ci aspettiamo di battere subito la Honda“. Quello che arriva ad Assen è un Rossi determinato e carico di motivazioni. L’opposto di quello visto al termine del GP di Silverstone. : “La nuova ciclistica con il motore da 800cc non l’abbiamo mai provata. Diciamo che però con la GP12 mi sono trovato bene fin dal primo test, anche se ovviamente non abbiamo tanti riferimenti con gli altri, quindi bisognerà vedere il nostro livello di competitività rispetto alla Honda e alla Yamaha. Al Mugello la nuova Ducati andava meglio: è stata una cosa di sensazioni e mi sono trovato bene fin dall’inizio. Anche perché abbiamo avuto subito buoni riscontri. Però principalmente è una cosa di ‘pelle’“.
Gli ingegneri hanno però dichiarato che non ci saranno grosse differenze di velocità tra le 800 e le 1000, ma Valentino non la pensa allo stesso modo: “Non lo so, ma secondo me la moto va forte. Io penso che si andrà molto più forte. Ma soprattutto è più bella da guidare“. Il Dottore ha poi raccontato da dove é nata la decisione di anticipare i tempi per il debutto della GP12 e la direzione scelta nello sviluppo: “E’ stata una sorpresa anche per me avere la nuova moto già qui ad Assen. Però visto che abbiamo faticato di più del previsto ad inizio stagione e i risultati non sono stati certo buoni, spingevo molto per avere qualcosa di nuovo per il Mugello. Soprattutto al posteriore. Quindi, visto che avevamo in casa la GP12, Filippo Preziosi mi ha chiesto dopo i test ‘perché non usarla per l’800?’ e io sono stato subito d’accordissimo!” “Oltre a cercare di essere più competitivi in questa stagione, è un buon modo per portarsi avanti nei lavori per il prossimo anno. E’ positivo sotto tutti gli aspetti“.
C’è invece chi ha definito questa scelta una “mossa da ultima spiaggia“, ma Rossi è sereno: “Non la vedo come l’ultima spiaggia, ma solo come un modo per accorciare i tempi di sviluppo e iniziare a lavorare sulla moto nuova già da quest’anno. Nei test abbiamo visto che riesco a migliorarmi durante il giorno e girare più veloce, inoltre piace anche ad Hayden. Il dubbio vero è su come andrà con il motore da 800cc. Rispetto alla Honda ci può mancare ancora qualcosa, ma abbiamo di fatto tagliato 5-6 mesi di lavoro“. Infine Rossi ha dichiarato i suoi prossimi obiettivi: “Prima di tutto vogliamo tornare ad andare almeno come prima del GP di Silverstone. Quindi arrivare nei primi 5. Poi cercare di fare esperienza qui ad Assen, facendo una bella gara, per presentarci al meglio al GP del Mugello. Che per noi non è un obiettivo, ma di sicuro la gara più importante dell’anno“.
Anche Jorge Lorenzo arriva carico ad Assen, con il fermo obiettivo di riscattarsi dopo la sfortunata caduta che lo ha tagliato fuori a Silverstone, interrompendo la personale sequenza di 25 conclusioni in top4 che durava dal GP di Malesia del 2009. “In Inghilterra ho commesso un errore che mi ha impedito di terminare la gara. Sono davvero dispiaciuto per il record, ma ora possiamo solo guardare al futuro”, ha affermato l’attuale Campione del Mondo, vincitore del gp olandese nel 2010. “La cosa positiva è che ora sentiamo molta meno pressione addosso, cosa che ci permette di provare a spingere di più. Ho dei bei ricordi che mi legano a questa pista: in passato ho ottenuto sempre grandi risultati, e proprio per questo la reputo una delle mie preferite“. Lorenzo si é detto anche convinto che i passi in avanti fatti nei precedenti round con la M1 possano aumentare ad Assen. “Nelle ultime gare abbiamo apportato dei cambiamenti che ci hanno fatto guadagnare preziosi decimi di secondo: vedremo se riusciremo ad essere da subito fra i più rapidi”.
Questa settimana, in concomitanza con il Gran Premio sullo storico circuito di Assen, si festeggerà un’occasione molto speciale. Il TT di Assen 2011, infatti, sarà la sede di un cambio di livrea delle due YZR-M1 Yamaha Factory Racing per celebrare i 50 anni di attività agonistica nel Mondiale GP della Casa giapponese dei ‘tre diapason’. Per questo motivo, il bianco e il rosso saranno i colori che rappresenteranno lo Yamaha Expo, che verrà presentata in una conferenza stampa ai giornalisti il prossimo mercoledì e che si svolgerà durante il weekend del Gp d’Olanda. Jorge Lorenzo e Ben Spies cercheranno anche per questo motivo di lasciarsi alle spalle la deludente gara di Silverstone e, sul circuito preferito da entrambi i piloti, il loro unico obiettivo sarà la pronta risalita della classifica di campionato. Proprio al TT, Lorenzo può vantare vittorie ottenute in tutte e tre le classi del motomondiale, mentre il compagno di squadra Ben Spies ha conquistato pole e successo nel 2009 in sella alla Yamaha nel Mondiale Superbike, arrivando poi al quarto posto lo scorso anno, alla sua prima stagione in MotoGP. “Assen è la mia pista preferita e proprio sul tracciato olandese ho vinto sia lo scorso anno che in tutte le categorie del motomondiale – ha detto Lorenzo – Ora siamo secondi in classifica e l’obiettivo è quello di mettere pressione al leader di campionato. La squadra è molto concentrata e io voglio assolutamente tornare sul podio”. “Sono veramente impaziente di andare di nuovo ad Assen perché è una pista che amo e perché la Yamaha M1 lì sembra andare davvero bene – spiega invece Spies – E’ un circuito veloce e correre qui per me è un privilegio; quando ero bambino guardavo sempre questa corsa in tv… Purtroppo mi trovo ancora convalescente dalla caduta di Silverstone ma ho intenzione di dare il 100% come sempre e cercare di conquistare il risultato migliore possibile”.
La Honda arriva al Gran Premio di Assen di sabato, con il morale a mille per quanto riguarda Stoner e Dovizioso, ma con la dolorosa rinuncia allo spagnolo Dani Pedrosa. Il pilota della Honda non vuole forzare i tempi del recupero, anche se dichiara di sentirsi sempre meglio: “Sono passati alcuni giorni dall’operazione e va molto meglio. Non sento più il dolore che avevo prima dell’intervento e il recupero sta procedendo davvero bene. Ho già iniziato la riabilitazione e sono molto contento perchè ogni giorno noto miglioramenti. Non vedo l’ora di tornare in moto, anche se, onestamente, sarà molto difficile farcela per Assen, mentre sono convinto che sarò pronto per il Mugello. Adesso sono concentrato nel lavorare e vedremo come procede. Voglio tornare in prima il prima possibile, ma desidero fare la cosa giusta“.
La MotoGP arriva ad Assen, la “cattedrale” delle due ruote, dove si disputerà nel consueto appuntamento del sabato il Dutch TT, il Gran Premio d’Olanda, settima prova del Campionato. In casa Honda si registrerà il nuovo forfait di Dani Pedrosa, che tornerà al Mugello il prossimo 3 luglio: “camomillo” sta migliorando giorno dopo giorno, ma difficilmente riuscirà a scendere in pista per il Dutch TT. Se, così sarà, il suo posto nel Repsol Honda Team sarà preso da Hiroshi Aoyama, pilota del team San Carlo Honda Gresini, mentre il collaudatore HRC Kousuke Akiyoshi prenderà il posto del giapponese nel team Gresini.
La Honda Repsol molto probabilmente dovrà fare a meno del driver spagnolo Dani Pedrosa anche nel Dutch TT, in programma questo sabato ad Assen. Il pilota spagnolo infatti, non ha ancora recuperato dall’intervento alla clavicola e con ogni probabilità salterà anche il terzo Gp consecutivo. “Sono passati alcuni giorni dall’operazione e va molto meglio. Non sento più il dolore che avevo prima dell’intervento e il recupero sta procedendo davvero bene. Ho già iniziato la riabilitazione e sono molto contento perchè ogni giorno noto miglioramenti“, dice Pedrosa. “Non vedo l’ora di tornare in moto, anche se, onestamente, sarà molto difficile farcela per Assen, mentre sono convinto che sarò pronto per il Mugello (il 3 luglio, ndr). Adesso sono concentrato nel lavorare e vedremo come procede. Voglio tornare in prima il prima possibile, ma desidero fare la cosa giusta“, aggiunge l’iberico. In caso di probailbe forfait di Pedrosa, il team questa volta schiererà comunque un terzo pilota accanto all’australiano Casey Stoner e all’italiano Andrea Dovizioso.
È un Álvaro Bautista che pensa in positivo quello che si appresta a tornare sul circuito olandese di Assen, dove vinse nel 2008 nella classe 250, forte della buona prestazione di Silverstone. Bautista non ha incontrato troppi problemi nonostante le difficili condizioni del GP inglese ed è ora convinto ch la e Suzuki stia facendo un ottimo lavoro grazie al quale la moto GSV-R potrà avvicinarsi ancora di più alle posizioni di alta classifica, puntando magari nella seconda parte della stagione anche al podio. L’appuntamento di Assen é speciale per due motivi: è l’unico circuito ad aver ospitato un Gran Premio in ogni stagione a partire dall’inizio del Campionato di moto nel 1949, ed è l’unica gara in calendario che si corre di sabato. La pista é situata nel nord dei Paesi Bassi, vicino alla città di Groningen, e nonostante il circuito abbia subito alcune modifiche per aumentare la sicurezza dei piloti, è un percorso ancora molto tecnico, con un layout tortuoso sul quale i piloti non possono concedersi alcuna distrazione. Il tracciato di Assen venne costruito nel 1955: infatti precedentemente, le gare venivano corse sulle strade presenti nella zona, ed è l’unico circuito della serie MotoGP specificatamente progettato per il motociclismo. Data la sua storia e la sua importanza, è infatti conosciuto dagli appassionati e dai piloti come ‘La Cattedrale’ del motociclismo.
“Assen è una delle mie piste, una di quelle che mi piacciono di più e dove ho fatto delle belle gare, in tutte le classi. Cercheremo di fare tesoro del buon feeling e dell’esperienza su questo tracciato visto che giovedì mattina debutteremo con degli aggiornamenti della moto molto promettenti ma piuttosto giovani”. Valentino Rossi è apparso molto fiducioso in vista del Gp di Olanda in programma sabato prossimo. Sensazioni positive dovute soprattutto al fatto che la Ducati, proseguendo nel suo processo di sviluppo della Desmosedici, ad Assen introdurrà diversi nuovi aggiornamenti. Valentino Rossi scenderà infatti in pista con la versione GP11.1, la cui progettazione ha visto il suo inizio dopo i test di Sepang e la realizzazione dopo l’approvazione da parte dei piloti della ciclistica della GP12 nel primo dei due test effettuati a Jerez. “Filippo (Preziosi), i ragazzi in Ducati, il Test Team, hanno fatto un gran lavoro, che ci ha permesso di arrivare ad un’altra tappa dello sviluppo della nostra moto. Dopo Estoril -ha detto Rossi- non abbiamo avuto la possibilità di provare ancora la 800 quindi lo faremo nei fine settimana di gara con la consapevolezza che dovremo fare, in pochissimo tempo, un doppio lavoro pensando sia alla ricerca delle regolazioni di base per le novità tecniche, sia alla messa a punto generale per la gara di sabato. Dobbiamo essere bravi in pista a utilizzare al meglio il lavoro fatto a casa. Sara’ dura, sappiamo che può volerci un po’ per arrivare a sfruttare il potenziale di tutto il pacchetto ma siamo contenti e motivati dal lavoro che stiamo facendo”. Assen è una pista che piace ad entrambi i piloti del Ducati Marlboro Team, visto che vi hanno ottenuto quasi semrpe ottimi risultati: sette vittorie e tre podi in tutte le classi per Valentino Rossi, una vittoria e un podio per Nicky Hayden.
Cal Crutchlow, Dani Pedrosa, Colin Edwards: un elenco a primo sguardo incomprensibile. In realtà si tratta dei tre piloti della MotoGP ad essersi rotti la clavicola nel giro di pochissime settimane. In realtà c’é poco di cui stupirsi, visto che questo tipo di infortunio è molto frequente, soprattutto per chi pratica sport, visto che quasi il 50% delle fratture interessano la spalla (in generale rappresenta circa il 5% di quelle totali). Percentuale che ovviamente sale in maniera esponenziale quando si praticano discipline di contatto, dove cadute e traumatismi da impatto sono all’ordine del giorno. Sostanzialmente sono due i tipi di frattura alla clavicola: composta (quando i due segmenti ossei rimangono allineati) e scomposta (quando si verifica uno spostamento dei monconi ossei con possibili lesioni dei tessuti). Queste possono essere chiuse o semplici (se non vi è lacerazione cutanea) ed esposte o complicate (cute lesa con aumentato rischio di infezioni).
Anche per il pilota Cal Crutchlow, il Gp di Silverstone non resterà uno dei ricordi migliori nella carriera dell’inglese, ex rider della Superbike. Domenica anche lui é rimasto vittima dell’asfalto viscido del circuito inglese, cadendo rovinosamente durante la sessione delle qualifiche. Incindente con conseguenze non di poco conto: al 25enne sono infatti state inserite una placca in titanio e numerosi viti nella spalla a seguito dell’operazione supervisionata dal dottor David Clark presso il Royal Derby Hospital. Il pilota del team Monster Yamaha Tech 3 si è infatti fratturato la clavicola sinistra in 5 pezzi dopo la brutta caduta nel turno di qualifiche nel GP casalingo. L’intervento è stato ritardato di qualche giorno, per permettere allo stesso Crutchlow di superare i problemi al collo seguiti all’incidente. I primi controlli svolti al John Radcliffe Hospital di Oxford avevano inizialmente mostrato una possibile frattura di una vertebra ma gli esami successivi hanno confermato per fortuna, l’assenza di problemi al collo con il conseguente immediato trasferimento al Royal Derby Hospital per dare il via all’operazione. Crutchlow ha già intrapreso il processo di recupero con le prime sedute di fisioterapia intensiva, ma è ancora presto per sapere se il Campione del Mondo 2009 Supersport sarà in forma per scendere in pista nel prossimo GP olandese di Assen. Maggiori informazioni sullo stato di salute di Crutchlow, si potranno avere nei prossimi giorni. Cal Crutchlow: “L’operazione è andata per il meglio e i medici sembrano davvero soddisfatti del risultato. Io sento ancora parecchio dolore: purtroppo la frattura è molto più seria di quella capitata al mio compagno di squadra Edwards e quindi anche il modo in cui va trattata è differente. Inoltre, avendo passato 2 giorni sdraiato sulla schiena per un sospetto problema al collo, ho la spalla gonfia. Sono stato decisamente sfortunato: è successo proprio davanti al mio pubblico, nel GP del mio Paese mentre le cose sembravano girare bene. Non so ancora se ci sarò per Assen, dovremo aspettare e vedere come evolve la situazione. Io darò tutto me stesso per esserci”.
In molti pensano, errando, che nella MotoGp tutto si riduca al giorno della gara. Tutto quello che c’é dietro, la preparazione, la fatica, il sudore, le lacrime, per molti sono riassunti nei 45 minuti o 120 chilometri della domenica pomeriggio. Ma questo è solo ciò che vedono gli occhi esterni. La verità è che, come sempre accade negli sport di squadra, la domenica é solo il punto finale di tutto un lavoro svolto nei giorni e nelle settimane prima: é il caso del team Rizla Suzuki e dai suoi collaboratori, ma questo vale per tutte le scuderie del motomondiale. Un ruolo fondamentale nelle performance e nel risultato finale, ad esempio, lo svolgono senza ombra di dubbio gli pneumatici Bridgestone usati da Alvaro Bautista. La collaborazione fra la Suzuki e Bridgestone è infatti una delle più durature del paddock, nata nel 2004 quando Bridgestone era solo al terzo anno in MotoGP. La casa fornitrice degli pneumatici comincia a lavorare con il team già dal giovedì prima della gara. Yukihiko Kubo, ingegnere Bridgestone responsabile per Alvaro e Suzuki, ha spiegato al sito ufficiale della MotoGp, il suo ruolo. “Comincio a lavorare con gli ingegneri Suzuki dal giovedì prima di ogni Gran Premio” afferma Kubo. “È importante che prima che Alvaro scenda in pista ognuno conosca le mescole per le gomme a disposizione. Lavoro con Alvaro solo da un anno ma c’è un buon feeling fra noi ed è sicuramente una cosa importante dalla quale partire”. “Ci sediamo con gli altri ingegneri della squadra per programmare tutto il weekend. Illustro con attenzione le scelte riguardanti le mescole e le differenze rispetto all’anno scorso, ed esprimo la mia opinione su quella che noi di Bridgestone riteniamo l’opzione migliore per la gara“.
C’è stato un nuovo intervento chirurgico per il pilota della Repsol Honda, Dani Pedrosa, operato alla clavicola destra lesionatasi nell’incidente del GP di Francia nel famoso scontro con Super Sic Simoncelli, che ha dato vita a moltissime polemiche e costretto il centauro spagnolo a rinunciare alle ultime due gare. “L’operazione – informa il team in una nota – è stata effettuata presso l’USP Institut Universitari Dexeus dal dottor Xavier Mir, Primario della Unità delle patologie alla mano del Dexeus USP, e dal dottorCesar Garcia Madrid, specialista vascolare dell’Istituto Sala Planell del Teknon Medical Center. L’intervento ha avuto lo scopo di fissare, mediante un’osteosintesi a compressione, un piccolo frammento di osso che si era staccato durante il processo di riabilitazione. Questa tecnica permette un consolidamento più rapido dell’osso, riducendo il tempo di riposo post operatorio“. Al termine dell’operazione, il dottor Javier Mir ha dichiato: “Crediamo che l’operazione abbia permesso di fissare in modo molto stabile il frammento di osso intermedio della clavicola. Tra 48 ore pensiamo che il paziente potrà iniziare la riabilitazione“. Nei prossimi giorni quindi, Dani Pedrosa valuterà insieme all’equipe medica la sua partecipazione al Gran Premio di Olanda della prossima settimana.
I test della Ducati si sono conclusi nella giornata di ieri con una bella mattinata e pomeriggio di sole e quindi in condizioni ideali per correre, specialmente su un circuito come quello toscano del Mugello. Ieri è stato il turno di Valentino Rossi, mentre ieri era toccato allo statunitense Hayden, che ha completato il suo terzo giorno di test con la Ducati GP12 percorrendo ben 80 giri, dalle 11 di mattina sino alla chiusura della pista, alle 18.30. Franco Battaini ha poi completato una serie di prove sia con la GP11 sia con la GP12 mentre Vittoriano Guareschi ha seguito il lavoro del Dottore direttamente dal box insieme a Filippo Preziosi. “Un altro test positivo – ha commentato Rossi – Avevamo una serie di cose tra le quali uno ‘step’ evolutivo del telaio, che mi è piaciuto. La sensazione generale è buona, del motore ero già contento la prima volta e adesso stiamo facendo progressi anche con il resto. Naturalmente bisogna vedere quando provano gli altri con le loro moto del prossimo anno ma, per quanto ci riguarda, al momento siamo soddisfatti, la nostra va già bene“.
Attraverso un lungo comunicato a firma del team di Jorge Lorenzo dal titolo ‘Dopo 25 gare…’, il Campione del Mondo MotoGP in carica, ha reso noto i suoi pensieri riguardanti suòlo scorso fine settimana di Silverstone, dove ha ottenuto 0 punti perché vittima di una caduta, e dà appuntamento al prossimo impegno ad Assen, in Olanda. “Domenica si è conclusa una sequenza durata ben 25 gare dove ho sempre terminato fra i primi quattro. La verità è che era da molto tempo che non sentivo questa sensazione addosso: l’ultima volta fu in Australia nel 2009 e quasi non me lo ricordavo. A Silverstone ero molto concentrato nella lotta per la vittoria finale, nonostante la pioggia. È andata come è andata, ma la cosa positiva è che ogni giorno noto dei miglioramenti sul bagnato”. “Sono molto dispiaciuto per la squadra perché le loro aspettative erano alte; lo stesso posso dire per i 50 membri del Fan Club che mi hanno seguito nonostante le condizioni atmosferiche. Voglio subito mettere in chiaro che non mi arrenderò tanto facilmente e, anche se ci vorrà del tempo, lotteremo per il titolo. Abbiamo corso solo sei Gran Premi, ne restano ancora parecchi. Se si guarda il lato positivo, forse il finale di Silverstone ci ha liberati di una certa pressione. Ora sarà tutta per Casey, al quale passo volentieri il ruolo di lepre inseguita dai cani da caccia”. “Per fortuna non mi sono fatto male nella caduta. L’airbag di Alpinestars ha funzionato a meraviglia. Ancor prima di cadere si era già attivato, evitandomi rischi di infortunio. Ormai è da tre anni che lo uso e mi permette di girare con più tranquillità. Svolge già in pieno il suo dovere ma lo stanno ulteriormente migliorando per diffonderlo a tutti i motociclisti del mondo. Speriamo sia pronto presto: io evito lesioni ma a qualcun altro può salvare la vita”. “Tra meno di due settimane saremo ad Assen, il mio circuito preferito. Su questa pista ho vinto l’anno scorso ed è la casa del mio Team Manager Wilco Zeelenberg, quindi sarà una gara molto speciale per Yamaha, che inoltre celebrerà lì i suoi 50 anni nel mondo delle corse. Vestiremo i colori classici bianco e rosso che spero ci portino fortuna. Non vedo l’ora di scoprire cos’altro ci hanno preparato quelli di Yamaha”. Il pilota maiorchino conclude il testo aggiungendo alcune note personali sul meglio e il peggio del fine settimana. Come prima cosa elogia il podio di Colin Edwards “se lo meritava dopo la lesione di settimana scorsa” e, logicamente, la nota negativa parla della sua caduta in gara “non ho aspettato il momento giusto per superare Dovizioso”.