Il 2011 di Valentino Rossi in una frase

Abbiamo riportato gli intenti conclamati da Valentino Rossi per il 2012 alle porte, anno in cui ha voglia di tornare a lottare per il titolo del mondo della MotoGP in sella a una Ducati che merita tutta la fiducia del tavulliano.

Il suo 2011 non è stato anno da ricordare in maniera positiva per più di un motivo: potremmo scrivere una enciclopedia per sviluppare in maniera dettagliata l’anno trascorso dal 46, eppure, messe in conto anche le necessità di un capodanno imminente ci si limita a riassumere il 2011 di Valentino Rossi con una frase pronunciata dal centauro nel corso della stagione di motomondiale e ripresa in giornata dalla Gazzetta dello Sport.

La MotoGP 2011 in cento fotografie e un grazie

Sic sul podio, Vale che sbadiglia, i pensieri di Stoner che viaggiano più in là della Honda su cui ha poggiato il didietro. Il salto di gioia di Jorge Lorenzo, a inizio stagione della MotoGP 2011, lasciava presagire il bis iridato dello spagnolo: invece poi.

Sic che saluta, la Ducati ingolfata con Hayden e Rossi che – pensa te – si contendono il sesto posto ad armi pari, Pedrosa che magari esploderà per davvero, Capirex lineare e solido, sempiterno come le incisioni rupestri di Naquane, Spies a fare la mina vagante mentre cerca di insinuarsi a ridosso dei primi.

Imola e Misano sono vestite di giallo, con quel 46 su ogni maglietta indossata che pare una protuberanza: la proboscide d’affetto che tende dal tifo verso Valentino non basterà che per cogliere qualche briciola. E poi.

Papà Sic che sta sempre nei box della Honda Gresini per capire se quel popò di talento di Marco si possa indirizzare verso un corso vincente: patron Fausto ci ha investito, ma vedere Sic su quella moto lì è come stare a guardare Alberto Contador che prova a scalare lo Zoncolan in mountain bike.

Michele Pirro saluta il 2011 da assoluto protagonista

Il pilota italiano Michele Pirro è uno dei piloti più alla ribalta del momento, dopo essere passato alla MotoGP. «Dopo la vittoria di Valencia gli impegni si sono triplicati ed ho passato molto tempo in macchina viaggiando da nord a sud per raggiungere i luoghi delle interviste e gli incontri con gli sponsor», ha dichiarato il pugliese della Honda Gresini. «E’ stato importante passare un po’ di tempo con i ragazzi che l’anno prossimo lavoreranno con me per la sfida più difficile della mia carriera, anche se ora ho voglia di passare le feste a casa con la mia famiglia. Confesso di aver aspettato fino all’ultimo giorno per capire se c’era la possibilità di un prolungamento dell’esperienza Moto2, soprattutto dopo aver appreso informazioni importanti sulle piste e sulla categoria in generale. Probabilmente, correggendo gli errori fatti e migliorando la moto, avremmo anche potuto disputare una stagione positiva, ma ne ho parlato più volte con Fausto, il quale ha sempre riposto in me la massima fiducia. Per tutti i piloti l’obiettivo principale è correre in MotoGP, ma ammetto che nei miei programmi questo passo era previsto entro uno, massimo due anni. L’importante ora è lavorare bene con la squadra e allo stesso tempo divertirsi, perché quando tutto va per il verso giusto e si riesce a guidare senza problemi, i risultati piano piano arrivano. In pochi anni ho fatto ciò che diversi miei colleghi impiegano molto più tempo a realizzare, ma credo di essermi guadagnato ogni volta sul campo i passaggi alle categorie superiori». «Non voglio solo partecipare alla MotoGP, ma vorrei anche poter dire la mia: anche se il livello è altissimo, e al mio fianco avrò i piloti migliori del mondo, voglio provare a giocarmela con loro», ha proseguito il pilota foggiano, che gareggerà su una moto CRT dotata di telaio FTR e motore Honda CBR 1000. «La moto promette bene, FTR è da sempre sinonimo di buona ciclistica e il motore Honda saprà certamente farsi valere. Anche se Aprilia e BMW si trovano già in una fase avanzata del lavoro, io cercherò comunque di concentrarmi e prepararmi per iniziare da qui e per portare avanti il progetto. C’è da sperare che il telaio si adatti al meglio alle gomme, mentre da parte mia avrò l’obbligo di imparare e scoprire i segreti della moto, dall’elettronica fino alla posizione di guida più consona. Di fondamentale importanza saranno i primi test, previsti teoricamente per febbraio».

Valentino Rossi vede un 2012 al vertice con la Ducati

Il “Dottore” Valentino Rossi, alla fine di un 2011 amarissimo per la sua carriera e la MotoGp in generale, dichiara di non avere rimpianti per essere passato alla Ducati, nonostante il numero 0 nella casella delle vittorie nel Motomondiale. «A volte mi dispiace, ma quando comincio a pensare più profondamente a quello che ho dovuto passare, secondo me non è stato un errore», ha dichiarato il pesarese in un’intervista rilasciata al mensile inglese MCN. «Il fascino di questa sfida è grande e mi sento ancora fiducioso. Tutti i problemi vissuti in questa stagione non li ho mai provati in precedenza, ma io corro e faccio tutte le scelte della mia carriera come in questa avventura, continuando a divertirmi sempre e così, nonostante quello che è successo, alla fine non ho rimpianti. Il primo che si sente giù sono io e tutte le persone che lavorano con me, ma so che i fan sono in attesa e che si aspettavano risultati migliori». Valentino ha 31 anni, con ancora almeno altri 6-7 anni ad alto livello, se prendiamo come punto di riferimento le prestazioni di campioni come Colin Edwards o Carlos Checa, giunti alle soglie dei 40 anni. «Una stagione come questa però mi aiuta a diventare più forte», ha replicato il ducatista. «Una stagione come questa non cambia quello che voglio per il mio futuro. Voglio restare ancora qualche anno in MotoGP e sono convinto che posso tornare al vertice e lottare per le posizioni più importanti. Sicuramente sarà impossibile fare undici vittorie in una stagione, ma posso andare a podio spesso. Il mio primo obiettivo è cercare di tornare al vertice con la Ducati, non possiamo finire come quest’anno e dobbiamo portare la moto più vicino alla Honda e alla Yamaha», ha concluso Rossi.

La Yamaha Motor Racing perde il main sponsor Petronas

Dopo aver dovuto togliere dalla carena della moto di Lorenzo il numero 1, passato sulla Honda di Stoner, la Yamaha ha perso anche l’ultimo sponsor rimastole. Il team giapponese di Iwata, che già nel 2011 ha gareggiato senza un main sponsor, e la Petronas hanno infatti reso noto la fine del loro rapporto durato tre anni. Decisamente un brutto segnale non solo per la Yamaha, ma anche per tutto l’ambiente delle MotoGP, che sta risentendo una crisi economica sempre più profonda. “Il rapporto tra Yamaha e Petronas è stato un grande successo, abbiamo goduto di alcuni risultati importanti nella classe MotoGP. Ora che la partnership ha raggiunto la sua naturale conclusione vorrei ringraziare i nostri amici della Petronas per il supporto“: queste le parole di Lin Jarvis, direttore di Yamaha Motor Racing. Che adesso sarà costrett a trovare uno o più sostituti.

Il team Aspar difende la sua Aprilia CRT RSV4

Il team spagnolo Aspar che nella prossima stagione correrà in MotoGp con le nuove moto di categoria CRT, attraverso il direttore sportivo Gino Borsoi, ha rispedito al mittente le critiche sulla legittimità della sua Aprilia RSV4. La Aspar ha impiegato una RSV4 molto simile a quella che corre nel Mondiale Superbike durante i test a Valencia nello scorso novembre e questo ha sollevato diverse polemiche, con i critici che hanno dichiarato che essendo la moto di produzione Aprilia, non avrebbe dovuto essere considerata come una CRT (e dunque “artigianale” e soggetta ad agevolazioni nel prossimo campionato) ma come una moto “factory”, perché realizzata da un grande costruttore. «Non capisco perché qualcuno si lamenti con noi», ha dichiarato Borsoi in un’intervista con la rivista spagnola Motociclismo.«Molte persone, quando la Moto2 ha esordito, ha iniziato a lavorare con uno standard Honda e poi ha costruito un telaio proprio. Noi stiamo facendo la stessa cosa, né più né meno. Abbiamo dovuto cominciare con qualcosa di familiare di sapere quale direzione prendere. Si tratta di presentare un progetto alla Commissione Grand Prix e si deciderà se la moto è CRT o una moto factory. Faremo tutto nel rispetto delle regole». Borsoi, dunque, sostiene che la Aspar rispetterà ijn toto i regolamenti CRT. «Ciò che distingue il concetto di CRT nella MotoGP è che il motore non è un prototipo, ma deriva dalle due ruote che si possono acquistare nei concessionari. Il telaio della moto CRT potrebbe essere fatto da Aprilia, da un altro costruttore o anche dal team Aspar stesso e sarebbe di proprietà della squadra. Il design del telaio stesso è probabile che verrà usato per tutti i progetti CRT con un motore Aprilia perché non c’è tempo di sviluppare telai singoli per ogni squadra», ha concluso Borsoi.

La Yamaha pronta a rinnovare il contratto di Lorenzo

Il rinnovo del contratto di Jorge Lorenzo é la priorità della Yamaha in vista dell’inizio della stagione 2012 della MotoGP. Il campione del mondo 2010 è infatti in scadenza di contratto al termine della prossima stagione: con lui anche Casey Stoner, Dani Pedrosa e Valentino Rossi sono in attesa del rinnovo. Il capo della Yamaha, Lin Jarvis, ha dichiarato che è essenziale per le speranze di successo futuro della casa giapponese, che lo spagnolo firmi un nuovo accordo. «Mantenere Jorge è la chiave dei negoziati che si apriranno per tutti i top rider del prossimo anno, quindi avere uno tra Jorge e Casey è molto, molto importante», ha detto Jarvis al sito MCN. «Non c’è ragione di aspettare, quindi tanto vale trovare presto un accordo». Lorenzo è stato tra l’altro l’unico pilota nel 2011 a lottare alla pari o quasi con Casey Stoner. Per questo la Yamaha punterà ancora su di lui ad occhi chiusi nel prossimo futuro. «Credo che Jorge stia bene in Yamaha, e finché noi potremo discutere sui termini dell’accordo non mi aspetto che avrà voglia di andare altrove. Un fattore chiave sarà la competitività della nostra nuova moto 1000cc, ma sono molto fiducioso per questo», ha chiuso Jarvis.

Hayden si frattura scapola e costole in allenamento

Curioso incidente per Nicky Hayden, pilota in quota alla Ducati nonché compagno di squadra di Valentino Rossi: il duo è in procinto di cominciare la seconda stagione consecutiva di MotoGP da colleghi di scuderia.

I retroscena dell’infortunio di Hayden sono particolari: in primo luogo, l’americano si sarebbe fratturato la scapola sinistra e due costole; in secondo luogo, l’episodio sarebbe accaduto martedì 27 dicembre ma sarebbe stato comunicato solo oggi; ancora, Kentucky Kid si stava allenando in una struttura indoor di flat track nella sua abitazione a Owensboro.

La MotoGp correrà a Jerez sino al 2016

La MotoGP correrà il Gran Premio di Spagna sulla pista Jerez fino al 2016: l’accordo è stato raggiunto ieri tra la Dorna e la società che gestisce il circuito. Alcune divergenze di natura economica sul circuito di Jerez, avevano messo in dubbio la presenza della corsa nel calendario delle prossima stagione, ma Carmelo Ezpeleta, capo della Dorna, é sceso in campo in prima persona per garantire che il tradizionale appuntamento di inizio stagione non venisse meno. «Siamo lieti di confermare che il Gran Premio di Spagna 2012 si terrà sul Circuito di Jerez de la Frontera, un luogo molto speciale per il Campionato Mondiale MotoGP», ha detto Ezpeleta. «Vorrei ringraziare la Junta de Andalucía e il Consiglio Comunale di Jerez de la Frontera per il loro supporto nel raggiungimento dell’accordo e per garantire un evento importante come questo». Del resto la Dorna, società spagnola, tiene molto a cuore le gare del suo paese, con ben quattro Gp che si disputano ogni anno sul suolo iberico: oltre a Jerez, ci sono anche le piste di Montmelò, Valencia e Aragon. Ma la pista andalusa, situata molto vicino lo Stretto di Gibilterra, è stata da sempre sede di gare spettacolari e per i tifosi ha la stessa valenza di piste mitiche come Brno, Assen, il Sachsensring. «Ora guardiamo avanti al futuro della manifestazione e dobbiamo concentrarci e lavorare insieme per raggiungere un accordo fino al 2016», ha concluso Ezpeleta.

Nella MotoGp 2012 possibilità tempi qualifica anche nel warm up

Tra le tante novità previste dalle nuove regole che entreranno in vigore nella prossima stagione, la FIM e la Dorna hanno reso note una serie di modifiche per quanto concerne le procedure della sessione di qualifica per la MotoGP nel 2012. La Federazione motociclistica e la società che organizza il Motomondiale intendono infatti favorire quanto più possibile la neonata categoria CRT, consentendo la possibilità di sfruttare anche il warm up come sessione per ottenere un tempo valido per la gara. In pratica, tutti quei piloti che non riusciranno a qualificarsi nella prima sessione del sabato, avranno la possibilità di qualificarsi per la griglia “se otterranno un tempo uguale o migliore al 107% del tempo del pilota più veloce nel warm-up“. Sino all’ultima stagione, questa regola esisteva solo per le sessioni di prove libere mentre ora sarà applicata a tutte le sessioni.

UN’AIUTO PER LE NUOVE CRT – La MotoGP il prossimo anno accoglierà, oltre alle 12 moto ufficiali, 9 moto CRT di costruzione artigianale: attualmente la differenza sui tempi tra le due categorie si aggira sui 2”5. Ma anche qualora il divario fosse ridotto nei test invernali, si corre seriamente il rischio di avere una griglia di partenza priva di molte nuove moto. Ma riuscendo ad usufruire anche del warm up per qualificarsi, quando i piloti scendono in pista con un assetto da gara e il pieno di benzina, é concreta la possibilità di recupero delle CRT, linfa vitale per alzare il livello dello spettacolo in pista.

La Honda Gresini si allea con la Ten Kate per la nuova CRT

La CRT del team Honda Gresini Racing potrebbe essere sostenuta da un motore Honda costruito dalla Ten Kate. La Gresini nel Mondiale 2012 correrà con un prototipo Honda CBR1000RR montato su un telaio FTR: questa configurazione sarà adottata per Michele Pirro, accanto alla Honda RC213V che verrà guidata dallo spagnolo Alvaro Bautista. Ma se da un lato la FTR svilupperà il nuovo telaio, la Honda dal canto suo non fornirà nessun supporto per il nuovo motore da 1000cc e questo a dimostrazione della grave crisi economica che ha colpito anche la casa giapponese e nonostante Gresini possa vantare datati legami di lunga data con la Honda. Secondo quanto riportato dal sito olandese Racesport.nl, proprio per questo motivo la Gresini avrebbe firmato un contratto con la Ten Kate Racing Products per la fornitura del motore e per curare l’elettronica per la CRT. Ricordiamo che la Ten Kate è stata per diversi anni partner del team Honda nel Campionato Mondiale Superbike, con la quale ha anche vinto il titolo con James Toseland e con la CBR1000RR nel 2007. Il team Ten Kate Castrol Honda nella stagione appena conclusasi, ha ottenuto due vittorie con Jonathan Rea e prima della sua esperienza con la Gresini in Moto2, Michele Pirro ha vinto una gara per la Ten Kate nel Mondiale Supersport.

Valentino Rossi chiede il ritorno di Sic

Le lettere di Natale sono un must doveroso, perché nel corso delle festività si è soliti esprimere desideri che possano avverarsi grazie alla magia di un momento speciale.

A Babbo Natale, Valentino Rossi ha chiesto il ritorno di Marco Simoncelli e, il Dottore, lo ha fatto attraverso twitter, diventato strumento di velocità interattiva cui appoggiarsi per esprimere i desiderata a Santa Claus.

“Io come regalo vorrei indietro il Sic”.

La MotoGP di Pirro e Gresini con prototipo Honda CBR 1000

Michele Pirro ha voglia di cominciare la nuova esperienza in MotoGP in sella alla CRT del team Gresini e, raggiunto dal sito ufficiale della competizione, si è lasciato andare in più di una previsione e di un auspicio: la voglia è quella di imparare dai migliori per provare, al più presto, a competere con i centauri più forti.

Il 25enne reduce dalla stagione in Moto2 con tanto di vittoria nel gran premio di Valencia (quello dedicato a Marco Simoncelli) continua a percepire quella del team Gresini come una grande famiglia e si dice rammaricato del fatto di non aver dato continuità all’esperienza in Moto2 (“con gli accorgimenti e l’esperienza accumulata, avrei potuto disputare una grande stagione”).

MotoGP e Superbike a Bridgepoint

Gli effetti e le conseguenze non le conosciamo ma non è difficile immaginare che, in seguito all’acquisizione da parte di Bridgepoint (che aveva già in proprietà la Dorna) della Infront (gestione mondiale Sbk), qualche ricaduta su Superbike e MotoGP potrebbe anche esserci.

Ad avvallare l’acquisizione è stata la Commissione europea che, in barba a possibilità di favorire l’istituzione di un monopolio, ha consentito che l’operazione giungesse in porto. Il comunicato Ue: