MotoGP, eredità Rossi: Italia al palo, senza Sic è Dovi il futuro

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Nella scala delle gerarchie maturate su pista, appena dietro Valentino Rossi c’era Marco Simoncelli e, la MotoGP, avrebbe vissuto nella trepidante attesa che il talento di Coriano giungesse a piena maturazione. Avrebbe corso con Honda Gresini e poi chissà con chi. SuperSic mancato erede del Dottore è anche una constatazione che porta a maturare lo step immediatamente successivo.

La lunga tradizione di centauri italiani che hanno scritto pagine indelebili del motociclismo che più conta sembra, allo stato attuale, in lento ma costante declino. Valentino potrebbe – dovrebbe – regalare almeno l’ultimo acuto in sella a una Ducati tutta italiana ma per chi va via – oltre alla parentesi tragica di Sic, anche il ritiro di Loris Capirossi – si fatica a trovare innesti sui quali puntare.

Mentre la corazzata spagnola – con Jorge Lorenzo, Dani Pedrosa, Alvaro Bautista e compagnia bella – si appresta a cavalcare l’onda (Casey Stoner permettendo), sulla carta – e per Gresini Fausto – a succedere a SuperSic è proprio Bautista, di cui si apprezzano virtù umane e professionali e che potrebbe anche sfruttare a dovere l’occasione concessagli dal team satellite Honda.

Sebbene non sia una fase in cui latitano i protagonisti e nonostante la sacrosanta verità legata al fatto che i campioni su due ruote di oggi hanno ancora parecchi anni davanti prima di maturare al punto giusto e defilarsi tra altri contesti, per noi italiani si è giunti a un punto tale per cui il prossimo campione si fa fatica a vederlo. Nella lista del centauro su cui puntare, abbiamo provato a individuarne alcuni. Partendo, per dovere, proprio da lui. L’acerrimo rivale su pista di SuperSic.

Andrea Dovizioso

Strano, davvero strano il destino del Dovi. Uno di cui si parla meno perchè pare più introverso e meno personaggio eppure, a ben vedere, se qualcuno merita allo stato attuale l’appellativo di erede di Rossi è proprio lui. Lo dicono i risultati. Classe 1986, in MotoGP dal 2008 sempre in sella alla Honda e un mondiale (125cc, 2004) in bagaglio. E’ reduce dalla sua migliore stagione nella classe regina che è culminata nel terzo posto in classifica generale e 228 punti all’attivo ma proprio sul più bello, visto che ha tenuto dietro uno del calibro di Pedrosa che è stato compagno di squadra del Dovi, il binomio tra il forlivese e la Honda si rompe. Dovizioso ha cambiato scuderia e debutterà, nel 2012, in sella alla due ruote del team Monster Yamaha Tech 3. Può esplodere anche se occorre valutare quale sia la forza del mezzo di cui dispone: in ogni caso, la linearità di rendimento resta finora uno dei punti di forza del Dovi che difficilmente si lascia prendere dall’eccesso e dalla voglia di strafare. Per trovare continuità è un dettaglio importante, forse la scarsa propensione al rischio (quello genuino) può diventare il suo limite.

Michele Pirro

Classe 1986, attuale centauro in quota a Gresini in Moto2 (debutto nel 2011), viene dal paese di padre Pio. San Giovanni Rotondo potrebbe essere, di per sè, uno dei biglietti da visita èpiù importanti per l’aura di protezione che solo quel nome riesce a emanare. La line di continuità tra il Sic e Pirro sembra essere allo stato delle cose proprio Gresini, che potrebbe anche decidere di puntare forte sull’italiano che gli ha regalato la sooddisfazione del primo posto nell’utimo gran premio di stagione a Valencia. Quando la vittoria era da dedicare a Simoncelli. Belle speranze, è chiamato a esplodere nel corso della prossima stagione.

Andrea Iannone

Classe 1989, pare il pilota su cui investire per il prossimo futuro. Lo indicano le statistiche personali (per due volte consecutive terzo nella generale della Moto2) e lo suggerisce anche la carta di identità. Per lui, tre vittorie nel 2010 e altrettante nel 2011, quando ha confermato di saper gestire la pressione e garantire continuità di prestazioni. Buono il feeling con la moto, gli ci vorrebbe un’affermazione netta e perentoria affinché possa diventare essa stessa biglietto da visita con cui presentarsi alla porta della MotoGP. Gli aprirebbero senza alcun dubbio…

Simone Corsi

Romano classe 1987, da due stagioni in Moto2 dove ha corso prima con Jir Moto2 e poi su FTR del team Ioda Racing Project. Per lui, sesto e quinto posto all’attivo e la capacità di bissare i due podi del 2010. Non è ancora tempo di effettuare il salto, il 2012 dovrebbe servirgli per accumulare ulteriore esperienza.

Mattia Pasini

Classe ’85, quattro stasgioni nella categoria mediana con un quinto posto finale nel 2008 che aveva lasciato ben sperare. Noto per la sua amicizia di lunga data con Simoncelli, Pasini pare lontano dall’approdo in MotoGP. Servirebbe almeno una stagione da protagonista in Moto2, gli si augura che possa essere quella del 2012.

Tra gli altri: Alex Baldolini, Claudio Corti, Simone Grotzkyj, Luigi Morciano, Alessandro Tonucci. Chiedono strada ma a loro viene domandato un segnale forte prima di poterne sancire una definitiva consacrazione.

 

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