Vale Rossi verso Phillip Island: ora mostri di essere “The Doctor” (Photogallery)

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In qualche maniera, Vale Rossi, è chiamato ad una dimostrazione. Forse la più importante della sua carriera, anche se scegliere in un calderone di momenti decisivi non è affatto semplice. Di momenti nevralgici, nel corso della vita motociclistica di Valentino Rossi, ce n’è stato più di uno; tuttavia, in questo caso sentiamo il dovere di chiamare il 46Yamaha ad una bella prova. Deve mostrare di meritare quel soprannome che, ancor prima di un titolo, è una missione.

Il Dottore.

Stoner verso Phillip Island: “Rossi e Lorenzo, occhio!”

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Il testa a testa decisivo interessa i due separati in casa: Valentino Rossi e Jorge Lorenzo, a cui la Yamaha non ha ovviamente dato alcun tipo di indicazione per come impostare il prossimo appuntamento a Philippe Island. Se la giocheranno loro due, nel modo migliore: per il Dottore, un brivido – quello della lotta fino all’ultima derapata – che non provava più da tempo; per lo spagnolo, una sensazione fortissima e l’occasione che può valere tutta una carriera: la chiave di volta del prossimo futuro di Lorenzo, dipende anche dalla gestione di questo finale di stagione.

Dovesse riuscire ad aggiudicarsi il Mondiale, le gerarchie interne potrebbero anche essere ritoccate. Vale non ci pensa, ma il contraccolpo psicologico in caso di disfatta potrebbe arrivare anche per un mostro sacro come lui. Intanto, come accaduto nel corso dell’ultima prova in Portogallo, l’incomodo decisivo potrebbe essere proprio Casey Stoner, tornato alla guida della sua Ducati con l’entusiasmo e i risultati dei tempi migliori.

Rossi: “Estoril, da dimenticare!”; Lorenzo gioca: “Secondo al Mondiale mi sta bene”

jorge-lorenzoLa cavalcata che ha portato Jorge Lorenzo a vincere l’appuntamento all’Estoril è stata memorabile. Per lo spagnolo, certo, che ha inflitto agli avversari distacchi enormi; per il secondo arrivato, Casey Stoner, che meglio di così non poteva fare; per Dani Pedrosa, a cui il terzo posto va più che bene. Punto.

Nulla da scrivere sul libro dei ricordi più belli, invece, per Valentino Rossi che, al contrario, una batosta come quella della MotoGp in Portogallo non l ricorda di sicuro. Noi, a memoria – ma siamo andati a spulciare i numeri – non la ricordiamo di certo. Vale che si becca 23 secondi dal primo, quasi il doppio rispetto a quei 13 secondi che nel 2008 – MotoGp Qatar – gli rifilò Casey Stoner. Uno dei punti più bassi della carriera che coincide anche con la fine di un mondiale che, a questo punto, si riapre per davvero. Diciotto punti sono una stupidaggine. La franche zza di Rossi in sala interviste è quella che riconosciamo al talento di Tavullia da che lo conosciamo:

“Poche volte sono stato così in difficoltà nella mia carriera. Qui, per la verità, ero in difficoltà anche l’anno scorso: riuscii a salire sul podio solo grazie alla caduta di Dovizioso. Abbiamo iniziato le prove con uno svantaggio di tre, quattro decimi al giro e ce lo siamo portati dietro fino alla gara. Abbiamo sbagliato la messa a punto: la gomma posteriore, identica a quella dei miei avversari, si è scaldata troppo e così non avevo più aderenza nel momento di massima piega. Non è stato un problema della copertura, ma di bilanciamento della moto che l’ha fatta lavorare nella maniera sbagliata. Salire sul podio sarebbe stato meglio per tanti motivi, non solo perché avrei conquistato tre punti in più. Ma a Indianapolis, dove ero caduto, era andata molto peggio: bisogna accontentarsi”.

Una parte che non compete al 46Yamaha: quella di chi è costretto a guardare le imprese degli altri. Una faticaccia. Di tutt’altro umore, invece, è Jorge Lorenzo. Maturo e fiero per la quarta vittoria stagionale.