In qualche maniera, Vale Rossi, è chiamato ad una dimostrazione. Forse la più importante della sua carriera, anche se scegliere in un calderone di momenti decisivi non è affatto semplice. Di momenti nevralgici, nel corso della vita motociclistica di Valentino Rossi, ce n’è stato più di uno; tuttavia, in questo caso sentiamo il dovere di chiamare il 46Yamaha ad una bella prova. Deve mostrare di meritare quel soprannome che, ancor prima di un titolo, è una missione.
Il Dottore.
Quel riporto al nome che lo stesso Valentino ha sempre mostrato di apprezzare: per la capacità chirurgica, riconosciutagli da tutti, di mettere a punto le moto e renderle invincibili; per il talento sopraffino che lo ha sempre distinto da tutti gli altri, a cui non toccava altra miglior sorte che fare “i secondi” e venire – in ordine di talento – appena dopo Rossi. Poi, la laurea honoris causa ne ha legittimato ancora di più l’utilizzo (ve ne proponiamo in carrellata alcune foto che vanno a rinfrescare la memoria). Valentino Rossi “The Doctor”. A Phillip Island, in un contesto nel quale c’è in gioco il Mondiale piloti che Rossi deve difendere essendone il titolare, occorre un’operazione impeccabile per riassettare un malato gravissimo, reduce dalla batosta dell’Estoril.
In Australia va in scena il terzultimo appuntamento del Motomondiale. Rossi vuole esserci e coglie la sfida come sempre ha fatto in vita sua. Si comincia con le prime dichiarazioni: da qui a domenica, sarà un susseguirsi di repliche e controrepliche.
“Credo che per il titolo assisteremo a una grande lotta con Jorge Lorenzo, ma le prossime due gare si disputeranno su tracciati che amo (dopo l’Australia, Malaysia e Valencia, ndr). Della gara dell’Estoril dobbiamo prendere di buono i punti conquistati, viste le condizioni. So che la Yamaha sta studiando con grande meticolosità i nostri dati per capire cosa è andato storto, con l’obiettivo di presentarci a Phillip Island in condizioni migliori. Amo questo tracciato, qui ho ricordi tra i miei più belli in carriera. E ora è arrivato anche il momento di interrompere il digiuno”.
