Motomondiale, la Dorna e la Fim non cambiano idea: a Motegi si correrà

A Motegi la MotoGp correrà. E’ questa la decisione comunicata ufficialmente dalla Federazione Internazionale e dalla Dorna (“se non dovessero accadere altri ulteriori incidenti gravi, il Gran Premio del Giappone si svolgerà il 2 ottobre come previsto“). Le due organizzazioni responsabili del motomondiale non hanno cambiato idea: nonostante le tante perplessità esrepsse dai piloti e da molti addetti ai lavori. Preso atto di ciò, sul sito ufficiale dell’autodromo di Motegi sono già in vendita i biglietti, segnale che si dà per scontato che il 30 settembre i protagonisti della MotoGP scenderanno in pista senza colpo ferire per la prima sessione di prove libere. A supporto della decisione della Dorna sono i risultati delle analisi svolte dall’Arpa, l’Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente dell’Emila Romagna. Scelta proprio perché ente indipendente, l’Arpa ha ispezionato le strutture di Motegi e le zone immediatamente adiacenti senza ottenere come risultato livelli di radiazioni tali da giustificare l’ipotesi di cancellazione della gara. Peccato però, che tale ricerca non sia del tutto completa, visto che gli hotel della della gran parte di piloti e giornalisti sono situati nella cittadina di Mito, che é molto più vicina in linea d’aria alla centrale nucleare di Fukushima. Mito però, non è stata oggetto delle analisi dell’Arpa, che ha pubblicato i risultati lo scorso 22 luglio.  A Laguna Seca i piloti della MotoGP avevano svolto una riunione per discutere dell’opportunità o meno di correre in Giappone e l’unico a dare parere favorevole era stato Hiroshi Aoyama, pilota legato a doppio filo alla Honda che tra l’altro è anche proprietaria del circuito. E’ quindi molto chiaro che in ballo ci sono forti interessi economici senza dimenticare l’immagine di un ritorno alla tranquillità che il Giappone vorrebbe dare ospitando regolarmente la corsa. Intanto, in questo fine settimana a Motegi si disputerà una gara del campionato di Formula Nippon, mentre a metà settembre toccherà alla Formula Indy che non si è posta per nulla il problema della sicurezza.

MotoGP, confermata la gara in Giappone

L’annuncio ufficiale dovrebbe arrivare in settimana ma sul fatto che il gran premio del Giappone si correrà non vi sono più dubbbi. Nonostante le resistenze dei piloti di motoGP, che hanno manifestato in più circostanze una preoccupazione tale da mettere in dubbio l’effettiva presenza in caso di gara, il 2 ottobre sarà proprio il circuito di Motegi a ospitare le corse in programma.

La Federazione Internazionale Motociclismo e la Dorna (che in caso di mancata gara dovrebbe pagare una penale a parecchi zeri) dovrebbero render pubblico un comunicato congiunto nei prossimi giorni ma la decisione è presa: dopo le analisi commissionate a un organismo indipendente per appurare l’effettivo rischio di radiazioni nell’area colpita dallo tsunami dello scorso 11 marzo, sono tutti più sereni.

MotoGP, a Laguna Seca si sciolgono i dubbi per il Giappone

La paura di radioattività frena i piloti del motomondiale che, rispetto allo svolgimento del Gp di Giappone continuano ad avere perplessità.

Nonostante la Dorna si stia prodigando in maniera importante affinchè i dubbi possano scemare, la MotoGP e il circus in generale non hanno alcuna voglia di prendere la faccenda a cuor leggero.

La quasi totalità del popolo della MotoGp (il 65% del quale è composto da italiani) non ha alcuna voglia di recarsi nel Sol Levante. In ordine temporale, l’ultimo a esporsi in modo significativo è stato Casey Stoner, pilota Honda Repsol.

In conferenza stampa dopo le qualifiche della gara in Germania aveva ribadito che in Giappone non sarebbe andato. La presa di posizione si va ad aggiungere a quela del campione del mondo Jorge Lorenzo, il quale non lascia alciuno spazio all’immaginazione: se il Gp ci sarà, lui rimarrà a casa. Il punto critico è rappresentato dal fatto che, laddove non si dovesse disputare la gara nipponica, Dorna sarà chiamata al pagamento delle penali per il mancato svolgimento della stessa alle televisioni che hanno comprato i diritti.

Moto3, Eni fornitore unico di benzine

Appena dopo le qualifiche ufficiali del Gp di Germania, l’Eni ha ufficialmente reso noto che dal 2012, in concomitanza con il passaggio dalla classe 125cc alla Moto 3, sarà fornitore unico di olii e benzine in virtù di un accordo con la Dorna, società organizzatrice del campionato del mondo.

Il contratto è stato stipulato fino al 2014 ed è dovuto anche al parere dei team oggi impegnati nella 125cc, i quali non hanno faticato a riconoscere nei prodotti Eni la qualità e la prestazionalità necessari per le competizioni al massimo livello. A illustrare le modalità ci ha pensato Claudio Calabresi, Executive Vice President Wholesale Eni, che si è espresso in conferenza stampa al Sachsenring:

“Siamo fieri che i team e i piloti abbiano apprezzato la partnership tecnica che abbiamo sviluppato nella Moto2, che ci ha permesso di presentarci anche nella Moto3. Il lavoro che Eni sta facendo nel mondiale sta aiutando nello sviluppo di nuovi prodotti per tutti i motociclisti, come è per la nostra gamma di olii i-Ride e per la nostra benzina da 100 ottani disponibile presso la rete di vendita”.

Motomondiale, GP Mugello fino al 2016

A margine del gran premio d’Italia sul circuito del Mugello, il motomondiale ha messo in cassaforte l’accordo tra tra Dorna e Mugello Circuit per il rinnovo di ulteriori cinque anni (2012-2016) dell’accordo per correre sulla pista toscana il Gran Premio d’Italia. A riferirlo è stato Paolo Poli, Amministratore unico che ha dichiarato con evidente soddisfazione:

“Ho il grande piacere di annunciare il raggiungimento dell’accordo che conferma al Mugello la MotoGP, punta di diamante del motociclismo. Il Gran Premio d’Italia continuerà ad essere l’evento più importante nel nostro calendario sportivo anche nei prossimi anni. Questo accordo ci permette di continuare la positiva collaborazione con Dorna, organizzazione le cui qualità professionali hanno permesso al motociclismo di raggiungere un successo ed una popolarità mai raggiunti prima”.

Motomondiale, il GP del Giappone il 2 ottobre

Il Motomondiale non disattenderà l’appuntamento con il Giappone, saltato inizialmente in seguito alla grave calamità naturale che ha colpito la terra nipponmica a inizio anno. Carmelo Ezpeleta, patron della Dorna, società organizzatrice del motomondiale, ha confermato il gran premio made in Japan verrà disputato regolarmente e lo ha reso pubblioco attraverso una nota:

“La FIM (Federazione Internazionale del Motociclismo) ha emesso un comunicato la scorsa settimana ed un altro verrà emesso domani nel quale sarà ribadito che se la situazione rimarrà come quella attuale il Gp del Giappone si disputerà regolarmente il 2 ottobre. Inoltre, anche noi abbiamo abbiamo inviato in Giappone una delegazione che dovrà preparare una relazione entro la fine di luglio e se verranno confermate le condizioni attuali in GP si farà”.

Motomondiale, il Gran Premio del Giappone il 2 ottobre

Carmelo Ezpeleta, il patron della Dorna, la società organizzatrice del motomondiale, ha confermato oggi che il Gp del Giappone verrà disputato regolarmente. “La Federazione Internazionale Motociclismo – ha spiegato Ezpeleta – ha emesso un comunicato la scorsa settimana e un altro verrà emesso domani nel quale sarà ribadito che se la situazione rimarrà come quella attuale il Gp del Giappone si disputerà regolarmente il 2 ottobre. Inoltre anche noi abbiamo inviato in Giappone una delegazione che dovrà preparare una relazione entro la fine di luglio e se verranno confermate le condizioni attuali il GP si farà“.

MotoGp, Dorna e Irta rinnovano il rapporto per altri 5 anni

E’ stato ufficializzato ieri che il rapporto di collaborazione tra le due organizzazioni iniziato nel 1992, quando Dorna acquisì tutti i diritti commerciali del Campionato del Mondo MotoGP dalla FIM, continuerà per i prossimi cinque anni. IRTA continuerà a svolgere il suo ruolo di rappresentante degli interessi dei suoi membri: le squadre e le società più importanti, anche attraverso la sua presenza nella commissione Grand Prix ed ovviamente, giorno dopo giorno, tramite lo stretto rapporto con Dorna. Il presidente di IRTA, Herve Poncharal ha dichiarato: “Dorna è stata una partner fantastica di IRTA negli ultimi 20 anni. Hanno costantemente cercato di migliorare il fascino del nostro sport attraverso una copertura televisiva globale. Ci hanno, inoltre, permesso di lavorare con nuovi circuiti in diversi continenti, ed ora possiamo offrire un pubblico molto più vasto ai nostri sponsor. Sicuramente l’aspetto più importante è che Dorna ha continuato a sostenere noi e i piloti, mettendo sempre la sicurezza davanti ad ogni altra cosa. Ritengo che IRTA abbia dato il proprio contributo a questa crescita fornendo continuamente a Dorna le migliori squadre e i piloti più abili per l’organizzazione del Campionato del Mondo premier. A loro volta, i nostri team sono sempre stati all’altezza della situazione, crescendo a livello professionale e rendendo il paddock della MotoGP uno standard da seguire per tutti gli altri sport motoristici. Si tratta di un ambiente del quale possiamo essere orgogliosi davanti ai nostri sponsor. Sono particolarmente contento che la firma di questo rinnovo coincida con il 25° anniversario della fondazione di IRTA, avvenuta ad Assen nel giugno 1986“.

Carmelo Ezpeleta, CEO di Dorna, ha inoltre aggiunto: “Siamo lieti di rinnovare la nostra collaborazione con IRTA per altri cinque anni a partire dal 2012. Stiamo costruendo il futuro di questo sport con l’aiuto dell’associazione dei vari team, e siamo al momento impegnati nel garantire un passaggio senza intoppi alla nuova formula del prossimo anno MotoGP, cercando inoltre di emulare il successo della Moto2 con l’arrivo della Moto3 in sostituzione della 125. Con il sostegno di IRTA stiamo cercando di ampliare gli orizzonti di questo sport e il loro appoggio sarà fondamentale per affrontare le nuove sfide dei prossimi cinque anni. Insieme bbiamo svolto un ottimo lavoro negli ultimi 20 anni, e siamo fiduciosi per il futuro“.

MotoGp, le due ruote anche in Argentina?

Il prossimo anno, il mondo delle due ruote potrebbe fare tappa in Sudamerica. Il governo Provinciale di Santiago del Estero, in Argentina, starebbe infatti trattando con la Dorna la possibilità di ospitare un Gran Premio sul circuito di Temas de Rio Hondo. Secondo quanto riporta la rivista “Corsa“, in occasione delle gare di Doha e Jerez, le autorità argentine avrebbero a lungo illustrato il loro progetto, proponendo l’inserimento del Gran Premio d’Argentina da correre nella metà agosto 2012. Non mancano certo i problemi da risolvere, dalle estese vie di fuga attorno al tracciato che male si adattano alla regia televisiva, al rettilineo principale che è lungo oltre 1.350 metri. Le autorità di Santiago del Estero restano comunque ottimiste.

Dorna, avanti con Bridgestone in Moto Gp fino al 2014

E’ stato trovato un accordo tra la Bridgestone e la Dorna della Moto Gp, il sodalizio proseguirà fino al 2014. Il gommista giapponese ha infatti firmato l’esclusiva della fornitura dei pneumatici facendo così concorrenza alla Michelin Ducati. “Sono orgoglioso che siamo in grado di dimostrare il nostro costante impegno in MotoGP, estendendo la nostra partecipazione come fornitore ufficiale di pneumatici della classe regina con un nuovo accordo triennale” ha commentato Mikio Masunaga, vice presidente di Bridgestone. “Bridgestone ha un patrimonio molto ricco nel motorsport in tutto il mondo, la MotoGP e rappresenta una parte significativa di questo patrimonio”.

Moto Gp, il 4 Luglio il primo test delle moto 1000 cc

Il 4 Luglio al Mugello si verificherà il primo test collettivo riservato alle categorie 1000 cc che dovrebbero fare la loro apparizione nel 2012. Per fare ciò però la Dorna ha dovuto anche predisporre una deroga al regolamento, visto che erano previsti solamente due lunedì di lavoro, ad Estoril in maggio e a Brno in agosto. Tutto questo ad una settimana dal via del Moto GP e ora di guardare al futuro.

MotoGp, la Bmw e la Dorna insieme sino al 2016

Dorna Sports e BMW hanno raggiunto un accordo che rinnova la loro patnership e porterà la casa tedesca ad essere l’auto ufficiale MotoGP fino al 2016, prolungando così una relazione che dura dal 1999

In veste di Auto Ufficiale del Campionato del Mondo MotoGP, la BMW M continuerà sino al 2016 a fornire un totale di sei Safety Cars, due Safety bikes e nove VIP Shuttles in tutti gli appuntamenti europei previsti dal calendario ufficiale della MotoGp, mentre per le gare oltreoceano saranno due Safey Cars e una Safety Bike. Nel 2011 la flotta sarà guidata dalla nuova BMW 1 Series M Coupe e dalla X6 M, con BMW che porterà nella sede del Gran Premio anche un’ibrida per la Direzione Gara. La presenza di BMW non resterà però solo a livello di veicoli, ma sarà presente anche con pubblicità in pista, stand nelle aree di accesso pubblico, e nel VIP Village e MotoGP Paddock. Il rinnovato BMW M Award rimarrà un traguardo del Campionato del Mondo, e premierà ancora una volta il miglior pilota della classe regina nelle qualifiche dei vari Gran Premi al termine della stagione. Nel 2010 il Campione del Mondo Jorge Lorenzo si è infatti aggiudicato una BMW M3 Sedan dopo aver dominato tale sessione, mentre nel 2011 il vincitore riceverà una BMW 1 Series M Coupe. Sulla rinnovata partnership, il CEO di Dorna Carmelo Ezpeleta: “Sono felice di poter annunciare tale notizia. BMW è un simbolo di qualità e performance come MotoGP e ciò rinforza la figura del Campionato del Mondo come referenza globale. La presenza di BMW è già estremamente stabile in MotoGP, essendo stata una parte centrale della routine del Campionato del Mondo ad ogni GP e il fatto che sia Dorna che la MotoGP possano contare nuovamente su BMW è un grande passo per sicurezza e qualità del nostro sport”.

Moto Gp, Valentino Rossi attacca la Dorna e Bernie Ecclestone. “Mettono i soldi davanti a tutto. Anche alle nostre vite”

La classica goccia ha fatto traboccare il vaso. Valentino Rossi ha attaccato duramente Bernie Ecclestone: temi dell’aspra critica, soldi, audience, ma soprattutto la salvaguardia delle vite di tutti quegli sportivi che in video non mettono solo la faccia. “Correre alle 4 del pomeriggio invece che alle 2 qui in Malesia è assurdo“, ha dichiarato polemico il Dottore, letteralmente scagliatosi contro le scelte della Dorna, organizzatrice del Motomondiale di mettere in programma la MotoGp alle 16:00 ora locale (le 10 in Italia) in modo da garantire così il successivo svolgimento delle gare di Formula 1.

Oramai si sa che qui dopo una certa ora, generalmente le 15:30, piove quasi sicuramente e sembra davvero che stiamo lì fermi ad aspettare che inizi a piovere – ha continuato Rossi Ci prostriamo sempre allo strapotere della Formula 1 che di noi della MotoGp se ne frega altamente e non ha paura di niente. Quelli che hanno paura siamo noi! Alle 14:00 qui c’è il 90% delle probabilità che non piova mentre alle 16:00 c’è la stessa percentuale che piova, è veramente una cretinata“. Ma la polemica contro la pessima programmazione delle gare, gestita dalla Dorna, era spuntata fuori nelle gare del 2009: “Lo scorso anno mi giocavo il mondiale ed avevo una gran paura“, ha detto Rossi. “Alle 16:00 è iniziata la gara, io sono partito dalla pole, ero in testa e poi dopo pochi giri abbiamo dovuto interrompere la gara e ripartire con assetto rain. Chi organizza dovrebbe calcolare queste cose e non pensare sempre e solo alla tv“.

Il campione di Tavullia però, dopo aver espresso la propria opinione riguardo alla questione al presidente della Dorna, Carmelo Ezpeleta, punta dritto su Bernie Ecclestone: “La cosa l’ho segnalata un sacco di volte! Gli ho anche detto che con Bernie se vuole ci parlo io, ma lui ha fatto una faccia come per dire che tanto Ecclestone se ne frega, non gli interessa nulla di quello che fa la MotoGp. La F1 fa più ascolti nella tv italiana“. Come a dire: “Se vuoi salvare la pelle lascia la moto e vieni a correre in vettura all’orario che più ci fa comodo!“. Messaggio ‘tra le righe’ che sembra aver colto anche il Dottore che ha chiuso con un categorico: “Non penso proprio che succederà”.

Motomondiale, la Dorna ha mentito sull’orario della morte di Tomizawa. La vergogna del “markenting” della morte

Come oramai è noto, é stata aperta un fascicolo d’indagine per omicidio colposo a danni di ignoti, a seguito della morte del pilota giapponese Shoya Tomizawa, avvenuta secondo le fonti ufficiali alle 14:19 di domenica 5 settembre. Il primo dato che trapela dall’autopsia però, è che proprio l’orario della morte non corrisponda a quello riferito dai medici: il pilota giapponese sembra infatti arrivato cadavere al “Ceccarini” di Riccione.

Il decesso è dev’essere quindi avvenuto in ambulanza, prima della fine dello “show” di Moto2, prima dei festeggiamenti sul podio, prima dell’avvio della gara di MotoGp. Dunque, secondo questa ricostruzione, tutti sapevano fuorchè il pubblico che è rimasto a seguire una gara e poi la successiva, aspettando di sapere un’unica notizia: una notizia che, purtroppo, in molti sapevano ma che sembra, per un macabro gioco di “marketing”, sia stata trascinata volutamente sul finale della giornata per il piacere della suspance, ma soprattutto dell’audience, per lasciare tutti incollati davanti alla televisione…fino alla fine.

Alla Procura di Rimini, che ha aperto l’inchiesta sulla morte di Shoya, sembra dunque chiaro che la Dorna, organizzatrice del motomondiale, abbia mentito volutamente sull’orario del decesso, posticipandolo all’arrivo del corpo del pilota all’ospedale (orario più o meno corrispondente al termine delle gare sul circuito di Santamonica a Misano Adriatico).

La polemica dunque è lungi dal volgere al termine: è giusto fermarsi, tutti, e chiedersi se mandare avanti lo show della moto Gp come nulla fosse, anche di fronte alla morte di un giovane pilota, sia la scelta migliore da fare. È giusto permettere i festeggiamenti al termine della gara di Moto2 come della successiva? Tra le domande e le discussioni le indagini continueranno a fare il loro corso. Dall’autopsia si è inoltre avuta la certezza che Tomizawa è morto a causa di uno schiacciamento della cassa toracica e degli organi interni in seguito al passaggio sul suo corpo delle moto di Alex De Angelis e Scott Redding. E il dito a questo punto, viene puntato contro questi ultimi indagati per omicidio colposo, ma solo come ‘atto dovuto’. Certamente però, non potranno essere loro il capro espiatorio di tutto questo, anche perché a quella velocità non avrebbero potuto far nulla per evitare il giovane pilota. Perchè se Lorenzo e Valentino Rossi hanno affrontato la loro gara con la consapevolezza di aver perso un amico, il pubblico si è visto costretto a vederli correre per riuscire, anch’esso, a conoscere la verità. E tolta la dignità alla morte di un pilota, gli organizzatori del Motomondiale sono riusciti, invece, a trovare l’audience, quello che sembrava l’unico risultato sperato…