Tutte le fonti di informazione, inclusi i media più importanti, hanno riportato la notizia che a Palermo e Milano il 15% delle pompe di benzina sono taroccate dai propri gestori.
Ma purtroppo pare che il bilancio e l’elenco dei disonesti sia destinato a salire: infatti la Guardia di Finanza in questi giorni roventi per il caldo torrido, prosegue l’ispezione con controlli a tappeto e purtroppo ha scoperto altri furbetti che riescono a truffare il cliente.
Sono stati controllati 2400 nuovi distributori e ci sono state più di 400 irregolarità. Gasolio annacquato a Palermo con sostanze di bassa qualità chimica, Olio sintetico sulla benzina con serbatoi supplementari e spostamento della linea del carburante. Di questo passo e con i nuovi aumenti che portano la Verde a quasi 2 Euro al Litro ci sarà sicuramente un nuovo collasso.
Acqua nel gasolio, giochino che torna con cadenza ciclica costante. Stavolta, è accaduto a Palermo, dove un benzinaio ha messo in commercio per mesi gasolio annacquato. E’ stato denunciato anche grazie alla solerzia delle vittime, che hanno segnalato la vicenda al numero di pubblica utilità 117 lamentando il malfunzionamento della propria autovettura appena dopo il rifornimento effettuato.
Torniamo a parlare di guanti, la Spidi presenta Carbo 3 al prezzo di 149,90 euro. Si distinguono per la dotazione tecnica, il rapporto qualità e prezzo con l’innovativa nocca in carbonio. Costruito in pelle bovina pieno fiore e sviluppato per lo sport e le competizioni, è dotato di scudi in carbonio, tripla chiusura con cinturino anti sfilamento, zone elasticizzate, inserti in microfibra, rinforzi in Keramide e un profilo laterale rinforzato con strati multipli sulla linea del mignolo, strutturato per aumentare la resistenza in caso di scivolamento.
Qualità o quantità? Il dilemma è annoso, e vede il mondo – specie quello imprenditoriale – diviso in due fazioni: produrre poco, ma bene, nel tentativo di fidelizzare la clientela; produrre molto, gioco-forza meno bene, per vendere molto. Probabilmente la prima di queste è una logica a più lungo termine, mentre la seconda massimizza il profitto “subito”, salvo comportare una ricerca ossessiva di nuovi mercati per garantirsi l’ossigeno necessario alla sopravvivenza. Probabilmente, i produttori dei quattro modelli di casco “difettosi” segnalati da Altroconsumo alla Guardia di Finanza appartengono a questo secondo, famigerato, emisfero.