“E’ stata una giornata molto brutta. Si è trattato di uno strano incidente quando ero solo al secondo giro pieno. Ho provato a fermare la moto come al solito, ma ho sentito che c’era qualcosa di strano e non ho potuto fare altro che cadere. Mi sono accorto subito di essermi fatto male perchè avevo molto dolore“. Dani Pedrosa ha raccontato con queste parole il suo sfortunato incidente nel corso delle prove libere del GP del Giappone della MotoGP. “Cadendo ho preso un colpo forte alla caviglia sinistra e alla spalla. Gli esami hanno accertato la frattura alla clavicola sinistra. Una sfortuna perchè ultimamente stavamo ottenendo dei risultati molto buoni” prosegue il pilota della Repsol Honda Hrc. “La stagione era iniziata nel migliore dei modi. Ero in forma nei test invernali e abbiamo lavorato molto per raggiungere e mantenerci ai massimi livelli. Non sento di meritarmi questo. Dopo i controlli medici abbiamo deciso che la soluzione migliore era andare in Spagna dove verrò operato. Spero che vada tutto bene“.
“Sono davvero felice, onestamente sono il primo a essere sorpreso – ha ammesso Valentino -. Mi aspettavo di soffrire tantissimo con la spalla e sono contento che invece tutto sia andato bene. Mi sono sentito a mio agio sulla moto sin dall’inizio e abbiamo fatto un gran lavoro col setting, ho usato il nuovo motore e la Yamaha è stata brava“. In particolare Rossi ha notato dei miglioramenti “in quarta e in quinta e tutto sta funzionando al meglio. Lo so che oggi è solo venerdì ma era da tanto tempo che non ero davanti a tutti per cui cerco di godermi questa dolce sensazione. So che c’è il rischio di pioggia, sarebbe un peccato, ma se la pista sarà bagnata faremo del nostro meglio“. Un pensiero va anche allo sfortunato Pedrosa: “Mi dispiace per lui, è stato davvero sfortunato“.
L’infortunio di Dani Pedrosa spalanca ovviamente le porte verso il titolo iridato MotoGp a Jorge Lorenzo. “Ma non voglio pensare quali conseguenze possa avere la situazione di Dani – replica il pilota della Yamaha, leader in classifica -, mi dispiace per lui, è un brutto colpo di sfortuna farsi male a questo punto della stagione“. Lorenzo preferisce allora parlare dei progressi della sua moto. “Siamo andati molto meglio rispetto ad Aragon, il che è un sollievo, non ho avuto ancora il nuovo motore come Rossi ma spero di utilizzarlo presto. In ogni caso abbiamo perso molto meno in rettilineo rispetto alle ultime gare e abbiamo un’accelerazione migliore. Possiamo migliorare ancora un po’ la trazione in alcune parti del tracciato ma in generale è stata una giornata positiva e non sono troppo lontano da Valentino“.






Dopo Assen é già tempo di tornare in pista. Precisamente in Spagna, come se Formula 1 e MotoGp si dessero il cambio. Il circuito di Catalunya, che domenica prossima 4 luglio ospitera’ il settimo appuntamento del Campionato del Mondo della MotoGP, presenta delle caratteristiche tecniche molto particolari e viene considerato dalla Bridgestone, come uno dei piu’ impegnativi della stagione per il consumo dei pneumatici.
Nonostante il secondo posto conquistato sul circuito del Mugello, Jorge Lorenzo può ovviamente esser soddisfatto del suo bilancio ottenuto sin qui in campionato: quattro gare, 100 punti a disposizione, 90 conquistati frutto di due vittorie e altrettanti secondi posti. Con 25 punti di margine sul pilota spagnolo della Honda Dani Pedrosa, il pilota della Yamaha non può certo abbassare la guardia proprio ora: puntando ad un altro buon risultato a Silverstone, tracciato nuovo per tutti (o quasi) nel prossimo Gran Premio, farebbe un altro passettino importante in vista del successo finale. “Dopo il Mugello arriviamo a Silverstone, un circuito che nessuno di noi conosce“, afferma Jorge Lorenzo, anche se i piloti della Suzuki hanno girato il mese scorso con delle GSX–R stradali. “Farò qualche giro con lo scooter nella giornata di giovedì: non sempre lo faccio, ma questa volta penso sia importante perchè ho visto il circuito solo dalla Play Station e nel frattempo è cambiato molto. Il mio obiettivo? Come sempre salire sul podio, ero deluso dopo il Mugello e qui voglio disputare una gara migliore. Voglio come sempre fare progressi e sebbene sono felice del mio vantaggio in classifica è necessario perfezionare la nostra M1, in primis la trazione che un pò è mancata al Mugello“.
Situata nella regione della “Sarthe”, un paio d’ore a sud ovest di Parigi, Le Mans è una delle piste più famose al mondo, resa leggendaria dalla 24 Ore, che infatti porta il suo nome. Al suo interno vi è situato il circuito Bugatti, diverso naturalmente dal tracciato delle 24 Ore di cui costituisce solo una piccola parte, che è tornato nel calendario iridato a partire dal 1999, e da allora ha accolto sempre grandissime folle di appassionati e di tifosi. Ha ospitato, per quanto riguarda la Formula 1, il Gran Premio di Francia del 1967, mentre per quanto riguarda le gare motociclistiche venne inaugurato nel 1969 con il Gran Premio motociclistico di Francia, vinto da Giacomo Agostini nella Classe 500, da Santiago Herrero nella Classe 250, da Jean Auréal nella Classe 125 e da Aalt Toersen nella Classe 50. Il circuito misura 4.180 metri, il rettilineo più lungo misura 450 m. E’ una pista decisamente “stop and go”, ricca di curve lente dove frenata e accelerazione sono determinanti. Piloti e tecnici sono sempre alla ricerca di una buona stabilità in staccata e di un’altrettanto buona trazione in uscita dai numerosi rampini. Ma non bisogna dimenticare l’incognita legata al clima: infatti, basti per esempio ricordare l’epica gara dello scorso anno, in questa parte di Francia il tempo è fortissimamente variabile, a tal punto che sole e pioggia possono alternarsi anche nello spazio di pochissime ore.