Stoner batte Rossi firmato Livio Suppo

L’aneddoto lo racconta Livio Suppo a Riders Italian Magazine. Era il 2006 è un pulcino di nome Casey Stoner bussò alla porta della Ducati per chiedere l’autografo di Loris Capirossi. Non solo: nell’intervista concessa dal team manager della Honda HRC, si evince il Suppo pensiero: se Casey Stoner vince e si laurea campione della MotoGP è perché è più forte degli altri centauri, ivi compreso Valentino Rossi. La Ducati?

Per Suppo va tanto male perché a Borgo Panigale si è voluto strafare: non gli è bastato accontentarsi di prestazioni nella norma ma avendo Rossi in squadra hanno provato a osare. Ed è andata male. Ancora, due indicazioni per i piloti del futuro:

Lorenzo: “E se fosse Valentino Rossi a copiare me?”

jorge_lorenzo_estorilChissà quanto ha aspettato, in silenzio, il momento di poter parlare per esternare ai quattro venti tutto ciò che – causa una soggezione necessaria e dettata dalla verità incontrovertibile dei risultati, che hanno sempre dato ragione a Valentino Rossi – avrebbe voluto gridare a squarciagola.

E’ bastata una vittoria, con dominio assoluto per carità, a Jorge Lorenzo per mettergli in moto una lingua che, andasse così veloce anche la sua moto nel corso degli ultimi appuntamenti mondiali, sarebbe titolo assicurato. Ha cantato Jorge Lorenzo, e per farlo ha scelto le pagine del numero odierno di Riders Italian Magazine, nel quale pare che lo spagnolo si lasci andare a uno sfogo eccessivo.

Marco Melandri a cuore aperto: “Vicino alla Honda Gresini”

melandriPer Marco Melandri il mondiale 2009 di MotoGP sulla Kawasaki Ninja ZX-RR in quota all’Hayate Racing Team è stato finora un groviglio agrodolce di emozioni.

Per il pilota italiano, reduce da una passata estate davvero travagliata e nel corso della quale sembrava dovesse mettere da parte ogni speranza di correre nella classe regina, la prima parte di stagione non è da incorniciare ma neppure da buttare via.

Va detto che le ambizioni della scuderia per la quale corre non sono certo delle più elevate, motivo per cui il podio conquistato nei primi dieci appuntamenti stagionali va addirittura oltre ogni più rosea previsione. Non solo: per il ravennate, che è settimo nella classifica piloti, anche 79 punti messi in cascina con il secondo posto di Le Mans che resta il risultato da battere o eguagliare.