VIDEO intervista Vale Rossi Fiumicino 25/10: “Marco non lo dimentico”

A Fiumicino che erano le sei appena passate. Dalla Malesia, Valentino Rossi ci è tornato con la salma di Marco Simoncelli, Kate, papà Paolo e buona parte dei componenti della Honda Gresini. Il ricordo di un Dottore vestito di nero, con cappellino scuro in testa, è sommesso e partecipato. Poche le parole pronunciate ai giornalisti che erano in attesa all’aeroporto. Immagini nitide, risente un po’ nell’audio ma:

“Io – ha detto Vale – Marco non lo dimenticherò mai”.

E poi. Ha detto Vale.

“Io e Marco, sempre insieme su qualunque cosa avesse un motore”.

Le immagini:

Papà Sic

Cosa, chi.
Il papà di SuperSic.
Ma un papà. Piange a dirotto. Respiro sommesso. A un papà gli fa male lì. Che tutto. Tutto è pronto ad aspettarsi dalla vita. Un papà. Ma perdere anzitempo il proprio figlio. Paolo, che ha messo al mondo Marco.
E’ stato lui a darne l’annuncio.

“E’ finita”.

E dalla Malesia, quell’è finita” ha fatto il giro del pianeta in meno tempo che Sic impiegava a incaponirsi, puntarne uno – quello davanti – e lasciarselo alle spalle. In diretta tivvu il dolore di un papà ha chiamato a raccolta perfino gli adulti. Perfino gli adulti che forse loro. Sanno dirti che succede al Governo. E poi sanno anche dirti di non preoccuparti. Che il 730 ti insegnano a farlo. Ti dicono per filo e per segno che bisogna fare così per arrrivare colà. Ma forse che forse. Perfino gli adulti, che Marco Simoncelli, fino a quanto lo ha deciso la sorte, non sapevano nemmeno chi fosse. Un papà. Investe e si sacrifica. Ha imparato e prova a insegnare. Ma nessuno – a un papà – gli ha detto come si fa. Come si fa a guardare in faccia la vita quando la vita è un indegno divenire che va contronatura. Le lacrime. Lacrima e rabbia. Mentre una escavatrice raschia. E raschia. E crea una voragine che nulla sarà come prima. Perchè alcune falle non le riempi più. Nemmeno se sei l’addetto delle buche dell’amministrazione comunale.
Un papà. E un figlio. Come ne esistono a migliaia. Di papà e di figli scomparsi prematuramente. A tutto, la vita. A tutto la vita può preparare. A tutto può preparare e non è finita mai. Invece. Invece così. Così vallo solo a pensare. Che non è finita mai. Un senso. Spariscono motivazioni e obiettivi se poi vien meno il fine più grande. Il fine più grande è un figlio. Un figlio che avrebbe dovuto osservare il corso della natura mentre a suo padre gli si diradavano i capelli, crescevano le rughe, cedeva man mano la muscolatura.

Mentre un padre accusava acciacchi dovuti all’età, si preoccupava di dire tutte le cose non dette, lasciare quel piccolo mondo del microcosmo proprio così. Predisposto affinche un figlio. Affinchè un figlio ne riuscisse a beneficiare. Afficnhé in un figlio continuasse la vita. E continuasse attraverso il figlio a vivere il padre.
Paolo Simoncelli. Dolore e lacrime. Con le spalle forti, la schiena dritta. Con le spalle forti e la schiena dritta di un paio di generazioni fa, ha cercato in tutti i modi di sorreggere il dramma di un nucleo famigliare in cui un padre. Un padre è quello lì. Schiena dritta e spalle forti per sorreggere tutto. E tutti.
Cosa, chi.

Fiumicino, lacrime e applausi. Coriano, i brividi

La salma di Marco Simoncelli è giunta in Italia: appena dopo le sei di stamattina, l’aereo partito da Kuala Lumpur è atterrato a Fiumicino. Aeroporto Leonardo da Vinci.

Lacrime e applausi. Accoglienza toccante e commossa. Paolo Simoncelli aveva il volto della sofferenza. L’espressione del dolore. I segni di un momento duro. Difficile da superare. Lacrime e teste basse: man mano che si avvicinavano all’uscita – lacrime e teste chine. C’era anche Valentino Rossi. Il padre di Sic e la fidanzata Kate, sono stati accolti dal presidente del Coni Gianni Petrucci.

E gli opertaori. Gli operatori aeroportuali hanno tributato sottobordo del 777 della Malaysia Airlines – su cui è volato il feretro del 58Gresini – un applauso interminabile non appena la salma è stata fatta uscire dalla stiva.

Vale a Fiumicino: “Io e Sic, in giro con ogni cosa a motore”

Le parole di Valentino Rossi. Le prime parole che escono dalla bocca del Dottore dopo la tragedia della morte di Marco Simoncelli, Vale le pronuncia a Fiumicino. Non appena l’aereo – tratta Kuala Lumpur, Roma – atterra all’aeroporto romano:

“A Marco mi legano tantissimi ricordi, stavamo insieme quasi tutti i giorni. Ci allenavamo insieme in palestra e andavamo sempre a girare con tutto ciò che era a motore, questi sono i ricordi più belli che ho”.

Il pilota Ducati ha viaggiato con i componenti della famiglia Simoncelli: il padre, il fratello e la fidanzata Kate oltre a numerosi componenti dell’entuorage Honda Gresini.

Simoncelli, salma in Italia già domani

Effettuata l’autopsia sul corpo di Marco Simoncelli: a questo punto, niente trattiene più la salma del centauro a Kuala Lumpur e il rientro della stessa in Italia è previsto per domani. Le pratiche di rimpatrio sono state seguite dalla famiglia in stretta cooperazione con la Dorna che ha fatto il possibile per agevolare e snellire le tempistiche.

La società organizzatrice del mondiale, toccata dalla tragica circostanza, si è adoperata affinché la salma di SuperSic possa già essere trasportata in patria nelle prossime ore. In giornata, dunque, la partenza del volo dalla Malesia.