Jorge Lorenzo sponsorizza Valentino e la Ducati

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Il pilota spagnolo della Yamaha, Jorge Lorenzo, che in questi giorni é alle prese con gli esami per la patente della moto, guidando una Yamaha 250 le vie di Barcellona, ha rilasciato un’intervista al sito della MotoGP sulla sua nuova M1 da 1000cc, provata a lungo nei test di Sepang di settimana scorsa.

Diciamo che siamo ancora in una fase di test della categoria, perché le cose sono cambiate abbastanza: ci sono 200cc in più, una potenza maggiore, peso aumentato, c’è da frenare molto prima, aprire il gas più dolcemente, forzare di più nei cambi di direzione”, ha spiegato il yamahista. “Però sono convinto che ci siamo avvicinati un po’ di più ai nostri avversari. La moto è dotata di un grande potenziale, dovremo lavorare su molti aspetti, però se riusciremo a migliorarla, anche solo del 2%, potremo sicuramente fare bene quest’anno”.

VERA YAMAHA SOLO IN QATAR – Lorenzo però, sa bene che ci vuole tempo per trovare il giusto assetto e feeling con la moto: per Jorge pensa la vera Yamaha si vedrà all’opera soltanto nella prima gara in Qatar, il prossimo aprile.

«E’ una cosa complicata migliorare di molto la moto in solo una o due settimane. Credo che per ora vedremo progressi in alcuni parametri dell’elettronica, e puntando a Jerez e al Qatar, allora si che potremo fare un passo in avanti più marcato. Quest’anno noto un’uguaglianza maggiore tra le tre marche. Credo che tutte abbiano possibilità di raccogliere vittorie in questa campagna, cosa impossibile per Ducati nel 2011. Noi ne abbiamo fatte registrare tre o quattro, però credo che per il 2012 Ducati avrà occasione di conquistare risultati importanti. Ancora è presto per capire se si inseriranno nella lotta per il titolo, però li vedo più forti, più competitivi, più veloci, e sono convinto che Valentino potrà lottare per il gradino più alto del podio più frequentemente quest’anno».

TIMORE PER LA SICUREZZA – Al termine dell’intervista, Lorenzo mette tutti in guardia sulla potenziale pericolosità delle nuove moto:

«E’ difficile che si verifichi un incidente a 340/350 kmh lungo un rettilineo, però se dovesse accadere sarebbe molto molto pericoloso, e quasi sicuramente accompagnato da conseguenze gravi. Proprio per questo, penso non ci sia bisogno di raggiungere i 350 kmh in rettilineo, e ritengo sufficiente una velocità prossima ai 310/320 kmh. Velocità non vuol dire spettacolo, e credo ci sia bisogno di un limite»,

ha concluso il maiorchino, che farà il suo ritorno in pista a fine mese nei test della MotoGP, sempre sulla pista malese di Sepang.

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