Legge sulla sicurezza stradale, apprezzamenti dall’AMCA

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Il comunicato della dirigenza di AMCA, Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori, a proposito del nuovo testo unificato sulla sicurezza stradale approvato dalla Commissione Trasporti che fa capo al Governo italiano è chiaro ed eloquente.

Parla da sè ed esprime piena soddisfazione rispetto alle decisioni sostenute dalla politica per prevenire in maniera ancora più efficace la sicurezza dei milioni di conducenti italiani.

“L’industria motociclistica esprime un generale apprezzamento nei confronti del provvedimento sulla sicurezza stradale licenziato ieri dalla Commissione Trasporti, e che punta fra l’altro a combattere la piaga dell’abuso di sostanze alcoliche prima di mettersi alla guida. Alcune perplessità rimangono, invece, per quanto riguarda l’introduzione della prova pratica per i ciclomotori, condivisibile nel principio ma la cui formulazione suscita parecchi dubbi.

In direzione di una maggiore sicurezza si muove sicuramente la definitiva abolizione dei caschi DGM di cui è stato finalmente messo fuori legge l’utilizzo, dopo anni di incomprensibile tolleranza. A proposito di caschi qualche perplessità è suscitata dal casco elettronico: la mancanza di informazioni sulle specifiche tecniche di questo dispositivo non consente una corretta valutazione sulla sua utilità, ma, al contrario, solleva molti dubbi sulla sicurezza.

L’abbinamento rigido tra casco e moto, in particolare, rischia paradossalmente di favorire l’utilizzo di caschi della misura sbagliata nel caso in cui si utilizzi una moto diversa dalla propria, o addirittura provocare lo spegnimento della moto in caso di malfunzionamento del casco. Una riflessione a parte merita l’introduzione della prova pratica per la guida del ciclomotore. Si tratta di una misura assolutamente condivisibile nel principio ma la cui formulazione suscita parecchi dubbi.

Il provvedimento, infatti, introduce l’obbligo di seguire un’attività di training e l’obbligo di superare un esame pratico finale. Si tratta di una doppia barriera d’accesso che non è prevista neppure per le patenti che abilitano alla guida di moto più potenti (A1 e A). La stessa direttiva europea sulle patenti di guida, che dovrà essere recepita dal nostro paese entro il 2011, prevede la possibilità per l’utente finale di scegliere tra la formazione pratica o, in alternativa, l’esame finale nel passaggio dalle patenti inferiori a quelle superiori”.

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