Il primo match point. Come un rigore a proprio favore al 90′ quando stai già vincendo per 1-0. La MotoGp 2009 potrebbe sentenziare già domenica, nel corso dell’appuntamento in Malesia, Sepang.
Valentino Rossi ha la possibilità di presentarsi quale unico protagonista in grado di calciare quel pallone collocato sul dischetto. E il pilota Yamaha lo sa meglio di tutti:
“Dobbiamo affrontare il fine settimana come se fosse un Gp normale, soprattutto nelle prove, perchè mi piace questa pista. Sono soddisfatto di come abbiamo lavorato nel weekend di Phillip Island e di come la mia moto era pronta per la gara. Il primo obiettivo sara’ arrivare domenica con una buona messa a punto. Abbiamo passato parecchio tempo in inverno su questo tracciato quindi avremo molti dati da utilizzare”.
Rossi e il team Yamaha hanno preferito non fermarsi, scegliendo di trasferirsi immediatamente dall’Australia fino in Malesia:
“Siamo venuti direttamente qui ed è stato meglio non andare a casa, c’è tempo per rilassarsi e prendere il sole, allenarsi, mentre mi hanno detto che in Italia fa molto freddo. È un bene per rimanere concentrato, poi me la gioco in una pista che mi piace tanto. In Portogallo venivamo da un risultato negativo, c’era Lorenzo vicino e non è stato molto rilassante. Molto meglio avere 38 punti di vantaggio. Parlare di tensione è prematuro. È ancora troppo presto. La tensione si inizierà a sentire sabato sera. Comunque io sono fortunato perché questa situazione l’ho già vissuta altre otto volte, anzi nove. Sicuramente sabato sera sarà difficile prendere sonno. Ma è una carica molto positiva”.
Inevitabile parlare di lotta all’iridato, anche perchè Valentino Rossi lo fa con la scioltezza di sempre, la stessa di chi – quei rigori al 90′ – è abituato a calciarli e a trasformarli in gol.
“Ogni volta è diversa. Penso che questa sia una delle più tirate per me; tutte le altre volte sono arrivato al mondiale prima della penultima gara. È successo solo al mio debutto in Yamaha nel 2004 di vincere alla penultima gara il mondiale. Fino ad ora è stata una stagione di grandissime soddisfazioni e dura. Abbiamo fatto delle grandi gare ma anche errori e delusioni grosse. Con un campionato così tirato, finire il prima possibile leva un peso non indifferente anche psicologicamente. Nel 2006 ero dall’altra parte, dovevo inseguire, avevo 50 punti di svantaggio e tutto quello che veniva era buono. Invece adesso è da tanto che sono in testa al mondiale ed è diverso. Mi piacerebbe vincere un’altra volta prima della fine del mondiale, arrivare a 300 punti, insomma ho ancora da fare”.