Ci risiamo, il giochino ormai gli automobilisti e motociclisti l’hanno imparato a memoria, la benzina scende di nuovo sotto gli 1,80 ma sicuramente sarà una tregua prima del grande aumento previsto per le vacanze di Natale. Intanto però per trovare la benzina meno cara bisogna andare in Svizzera o in Francia, in queste zone infatti, il prezzo del carburante è diverso di 7-10 centesimi rispetto all’Italia. Ovviamente il sindacato gestori protestano e fanno i conti della grave perdita economica, infatti l’Erario ci perde un euro al litro. La Figisc se la prende con le nuove dispositive del Governo Monti: “L’ultimo provvedimento adottato su questa sconcertante vicenda è una norma che mette a disposizione 20 milioni di euro su un depistante ‘Fondo per la valorizzazione e promozione delle realtà socioeconomiche delle zone appartenenti alle regioni di confine’: così depistante che sinora quelle risorse, normate ad aprile, non solo non sono state ancora assegnate, ma neppure suddivise tra le Regioni”. Di certo, la situazione è poco chiara e sicuramente bisognerà mettere un freno a questi aumenti che in un periodo di crisi così devastante rendono il portafogli degli automobilisti sempre più vuoto.
Il sindacato che gestisce la benzina (Figisic) ha comunicato che presto il prezzo del carburante tornerà a salire, infatti il prezzo del greggio ha toccato i 90 $ al barile e quindi la variazione è del 6,1euro cent in più per la benzina e di 4,4 per il gasolio. Questo significa che ci sarà un ulteriore rialzo, secondo la Coldiretti, il costo medio di un pieno di benzina salirà fino a quota 115 euro. Questa senza calcolare il discorso dell’aumento dell’Iva che passa al 22% da Luglio 2013, e metterà in ginocchio le famiglie italiane.
Qualche giorno fa vi abbiamo annunciato del ritocco di 2 centesimi sulle accise per il sisma che ha sconvolto l’Emilia Romagna, adesso però arriva una buona notizia per tutti gli automobilisti e centauri, a partire da questo weekend e fino al 2 Settembre, presso i distributori ENI, AGIP, ci sarà uno sconto di 20 centesimi per tutti coloro che faranno benzina in modo autonomo (self service).
Dopo la notizia dell’aumento di 2 centesimi per le vittime del terremoto che ha colpito l’Emilia, improvvisamente il costo della benzina è sceso. Facendo un giro presso molti distributori importanti da ENI, AGIP, IP, TOTAL, (tanto per citare qualche nome), si va dagli 1,80 per la benzina, 1,72 per il Diesel, 0,817 per il GPL.
Il violento terremoto che ha colpito nuovamente gran parte dell’Emilia Romagna purtroppo oltre a portare morte e distruzione inciderà in termini economici anche sul bilancio degli automobilisti e motociclisti, che vedranno nei prossimi giorni aumentare di nuovo il prezzo della benzina di 3 centesimi.
Primi effetti della manovra Monti:
A questo punto, non è che una presa d’atto. Il governo Monti ha disegnato e illustrato la manovra da 20 miliardi di euro con cui intende risanare l’Italia e, tra critiche e consensi, si torna a certificare l’aumento dei prezzi di diesel e benzina quale conseguenza lineare dell’incremento del prezzo delle accise sui carburanti.
Nemmeno il tempo di respirare un po’ ed ecco che i benzinai tornano sul fronte dello sciopero, pompe chiuse o quasi in tutta Italia per due giorni dall’8 al 10 Novembre. La causa è la mancata liberalizzazione del settore e quindi è allerta tra i consumatori. Oltre 14 mila posti si lavoro, ma sono circa 3,5 miliardi di euro che le imposte che i gestori incassano e riversano all’erario. Il Comitato dell’Adoc, Codacons e Unione Consumatori non giustifica i rialzi dei listini carburanti con la benzina che è stata venduta alla cifra assurda di 1,70 Euro al Litro. Quindi alcuni gestori hanno utilizzato il pretesto della protesta per tassare ancora gli automobilisti che sono ora disperati, e che dovranno fare un pieno con 300 euro in più sul portafoglio.