Accise carburante riforma Monti prezzo benzina e diesel

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A questo punto, non è che una presa d’atto. Il governo Monti ha disegnato e illustrato la manovra da 20 miliardi di euro con cui intende risanare l’Italia e, tra critiche e consensi, si torna a certificare l’aumento dei prezzi di diesel e benzina quale conseguenza lineare dell’incremento del prezzo delle accise sui carburanti.

Due calcoli veloci per capire quale tipo di incidenza vi sarà nelle tasche degli italiani sono presto fatti.

Il dato di partenza è  quello dell’effettivo rincaro, ovvero circa 10 centesimi al litro sulla benzina, circa 13.5 centesimi al litro sul gasolio e oltre 2.5 centesimi sul Gpl.

Ciò determina che, per riempire il serbatoio della propria vettura, ciascun italiano motorizzato arriva a spendere oltre 4 euro in più per fare il pieno di benzina che diventano 5.5 euro di maggiorazione per riempire il serbatoio di diesel. Una media di spesa per un pieno? Ci si attesta suio 68 euro che al Sud Italia diventano anche 73 euro (a causa delle numerose addizionali regionali).

Sull’anno, l’incidenza media oscilla intorno a un incremento di spesa pari a circa 100 euro per veicolo. Non solo: l’osservazione – come al solito calzante e lungimirante – di Coldiretti suggerisce una riflessione da non sottovalutare: poiché l’86% del trasporto commerciale italiano si sviluppa su gomma, tutto lascia pensare chel’incremento dei carburanti possa poi determinare un aumento del prezzo finale dei prodotti su bancale.

Sarebbe la maniera con cui un’impresa agricola tamponerebbe i rincari di spesa di oltre 3 mila euro annui.

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