Benelli, tranquilla: QJ Qianjiang Group non lascia, anzi…

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benelliVerso il sempre più imminente centenario con rinnovata fiducia: Benelli, storica azienda motociclistica pesarese nata nel 1911 per volontà della signora Teresa e dei suoi sei figli maschi (Giuseppe, Giovanni, Francesco, Filippo, Domenico ed Antonio), può oggi guardare al futuro un poco più serenamente rispetto a quanto non fosse possibile anche solo una settimana fa. Il gruppo cinese QJ Qianjiang Group, proprietario del marchio, ha infatti garantito ai manager marchigiani in missione a Shanghai che la “casa madre” non intende disimpegnarsi, anche nonostante la crisi che sta investendo le economie mondiali di riferimento.

Parole e musica di Lin Hua Zhong, presidente di QJ Qianjiang Group. Il manager, pur riconoscendo le difficoltà del marchio italiano, ha assicurato che questa crisi non sarà un facile alibi per valutare l’ipotesi di una liquidazione, bensì un’occasione per rilanciare le ambizioni di Benelli in Europa; e allora via al “mandato” che prevede la progettazione di un’intera gamma di nuovi modelli, ma semaforo verde anche per la diffusione sempre più capillare della rete di vendita nei Paesi del “Vecchio Continente”. Sono queste le parole d’ordine, questa la strategia tracciata per il rilancio di un’azienda che, tra alti e bassi, vanta una storia ormai centenaria e luminosa.

Benelli è stata infatti, negli anni ’60 del decollo economico italiano, un’azienda capace di 550 dipendenti, per una linea di produzione che era in grado di “sfornare” ben 300 esemplari al giorno; i suoi modelli da competizione ottennero importanti successi, come il Tourist Trophy nel 1939 e nel ’50, mentre gli appassionati ricorderanno anche l’esperienza (poco fortunata) in Superbike sotto la guida dell’imprenditore Andrea Merloni. La fine di una storia tanto gloriosa avrebbe potuto essere la roadster TNT, moto dell’anno nel 2004 eppure mai in grado di ripagare i cospicui investimenti per le ricerche necessarie alla sua costruzione; di lì il passaggio (2005) ai cinesi, ed una storia che si dipana fino alla bella notizia dell’ipotesi di rilancio che si sta progettando a Shanghai.

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