
Il mondo degli accessori Ducati riesce a garantire grande lustro a tutti gli appassionati della due ruote: novità interessanti che di sicuro avranno un riscontro importante tra gli amanti del marchio.
Oggi ci occupiamo dei nuovi modelli di giacche e sono almeno tre i prodotti entrati recentemente sul mercato di cui vale la pena parlare.
Giacche in tessuto Fighter, Flow, Air.
Giacca Fighter in tessuto
Proprio come la moto da cui prende il nome, la giacca in tessuto “Fighter” darà un tocco estremo e al tempo stesso raffinato al tuo look. La grafica è estremamente essenziale, ma di grande effetto ed aggressività: fondo nero su cui spicca un patch rosso con la scritta Ducati sul petto e sulla spalla destra ed il logo Ducati su quella sinistra. Realizzata in tessuto D-StoneTM, altamente resistente all’abrasione e alla lacerazione, è caratterizzata da protezioni composite su spalle e gomiti e da inserti preformati in alluminio sulle spalle. Infine, per garantire un maggior comfort ed una migliore libertà di movimento, è dotata di inserti in tessuto elastico biassiale. PLUS: Taglia 56 e 58 sviluppate con vestibilita’ piu’ comoda. Prezzo: 325 euro.
Spesso i grandi campioni, specialmente negli sport motoristici dove uno solo vince ma le squadre sono composte da due piloti, preferiscono essere affiancati da degli sparring partner piuttosto che vedere il proprio “pollaio” conteso da un altro “galletto”, generalmente più giovane e spregiudicato. Quello che accadeva in Ferrari con Michael Schumacher, che volle accanto a sé prima Eddie Irvine quindi Rubens Barrichello, è quanto accaduto anche a Valentino Rossi fino al dicembre 2007. Fino all’arrivo di Jorge Lorenzo in casa Yamaha. Lo spagnolo, promettente campione delle classi inferiori, fu ingaggiato dal team italo-nipponico (dove l’italianità è garantita dai meccanici e dallo sponsor Fiat) per regalare nuove motivazioni a “The Doctor”, nella speranza che un pungolo casalingo potesse farlo uscire dalla crisi tecnica delle annate 2006-2007.
Che sia circostanza o frutto di una consapevolezza maturata a freddo non è dato a sapere; quel che è certo, è che i tre alfieri del MotoGP saliti sul podio di Motegi paiono (oggi) tutti molto soddisfatti del risultato ottenuto, ciascuno per un suo – condivisibile – motivo. A cominciare dal vincitore, lo spagnolo del team Fiat-Yamaha Jorge Lorenzo: “Sono contento. È stata una vittoria costruita pensando alle cose fatte male in Qatar”. Come ad avallare il vecchio adagio che vuole che sbagliando si impari. Lorenzo ha poi proseguito: “Non mi aspettavo di vincere. In Qatar ero finito molto lontano da Stoner, lui e Valentino sono molto forti con le Bridgestone, io mi ci sto ancora abituando”.

Seconda tappa del mondiale MotoGP, secondo successo in questa categoria dello spagnolo del team Fiat-Yamaha Jorge Lorenzo. Secondo secondo posto consecutivo per il campione in carica Valentino Rossi, che ora è secondo nel mondiale piloti (alle spalle del proprio compagno di scuderia, oggi vittorioso) con – indovinate? – due punti di vantaggio sul principale rivale, Casey Stoner. Doppietta Yamaha, a confermare la regola del “due” che – come avrete capito – contraddistingue questa lettura del Gran Premio del Giappone (disputato sul circuito di Motegi), ma avrebbe potuto essere anche doppietta Honda HRC se, ad un paio di giri dalla conclusione, Dovizioso non avesse dovuto arrendersi (gomme finite) al veemente ritorno di Stoner, giunto quarto.
Quando la sposa è “bagnata”, cioè quando il matrimonio viene celebrato in una giornata piovosa, si suol dire sarà “fortunata” per l’intero corso della propria vita matrimoniale. Non così il motomondiale, che dopo l’esordio – bagnato – nonostante la location desertica del Qatar, si è ritrovato nuovamente sott’acqua in Giappone, per l’esattezza sul circuito di Motegi, sede di quella che avrebbe potuto (e rischia di non essere) la prima gara realmente probante della stagione. Con uno scarno comunicato, “La direzione gara ha cancellato le qualifiche delle tre classi del GP del Giappone a causa del maltempo. Le griglie di partenza per le gare di domenica sono stabilite in base ai tempi combinati delle due sessioni di prove libere del venerdì e del sabato mattina”.
Un banale incidente in allenamento lo ha messo fuori dai giochi nell’occasione della prima tappa del campionato 2009, la notturna di Losail; poco male: la gara pasquale è stata dimezzata a causa della pioggia e così anche il punteggio assegnato ai piloti, quindi il ritardo dai primi della classe è rimasto nei limiti del gestibile. Certo, perdere anche la seconda gara stagionale per il campione del mondo in carica delle 250 Marco Simoncelli avrebbe potuto significare aver già buttato via buona parte dei punti necessari per la riconferma…
Semplice coincidenza o brillante operazione di marketing? Chissà, forse il mistero potrà essere sciolto solo con una soffiata proveniente direttamente dalle “stanze dei bottoni”. Resta il fatto che, nella giapponese Motegi, la giapponese Suzuki festeggerà – proprio in coincidenza con il Gran Premio di motociclismo del Sol Levante – il centenario della propria fondazione. Un’occasione d’oro per il pilota italiano Loris Capirossi, atteso al riscatto – e perché no? Al colpaccio da 25 punti – dopo la caduta della prima uscita stagionale, dolorosa soprattutto per il morale specie se si considera che i test invernali avevano indicato “Capirex”tra i più accreditati per disputare una buona stagione, da protagonista.
Forte del debutto con il botto di Losail, quando si piazzò primo al termine di una lunga fuga solitaria come non gli capitava dai bei vecchi tempi del mondiale (vinto) 2007, Casey Stoner è pronto a dare battaglia anche sul circuito giapponese di Motegi, che pure non lo ha mai visto brillare granché. Fatta eccezione per il titolo conquistato nella terra del Sol Levante, infatti, il centauro australiano non è mai riuscito ad andare oltre il secondo gradino del podio (2° nel 2003 in 125, 3° nel 2005 in 250, 2° nel 2008 in MotoGP), quando non ha terminato la gara addirittura nelle posizioni di rincalzo.

