“Lesioni gravissime, abbiamo fatto il possibile”

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Lesioni gravissime. Dopo l’incidente, c’era poco da fare per salvare la vita a Marco Simoncelli. Ma quel che occorreva tentare, è stato tentato con ogni sforzo. E’ il senso delle parole riportate da Razali Razlan, direttore esecutivo del circuito di Sepang, all’agenzia Dpa.

“È stato uno sfortunato incidente di gara – afferma Razlan – il circuito rispetta tutti gli standard di sicurezza. Il nostro staff medico ha agito secondo i protocolli internazionali. Il problema stava nel fatto che, purtroppo, le lesioni riportate da Marco erano gravissime”.

Il fortuito investimento in simultanea subito dalle moto di Colin Edwards e Valentino Rossi non ha lasciato scampo. Intanto, sull’evento è in corso un’inchiesta avviata dalla Dorna, società promotrice e referente del motomondiale, e dalla Federazione internazionale. Stando alle iondiscrezioni riportae dai responsabili dell’impianto, l’indagine non arriva a mettere in dubbio l’utilizzo del circuito.

Dettagliate le parole del dottor Claudio Macchiagodena, medico responsabile della Dorna:

“Simoncelli ha subito un grave trauma alla testa, al collo e al torace. Quando il nostro staff medico l’ha raggiunto era privo di conoscenza. In ambulanza hanno cominciato la rianimazione cardiaca polmonare, e una volta arrivato al Centro Medico, grazie all’aiuto di dottori locali e della Clinica Mobile, è stato intubato ed è stato così possibile rimuovere parte del sangue presente nel torace. Il CPR è stato applicato per 45 minuti con l’obiettivo di aiutarlo il più a lungo possibile. Sfortunatamente ogni tentativo è risultato vano e alle 16:56 (ora locale) di domenica abbiamo dovuto ufficialmente dichiarare la sua morte”.

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