MotoGp, la Ducati con fiducia verso Laguna Seca: rientra anche Burgess

L’impegno di Laguna Seca in terra americana, scriverà la parola fine sulla prima parte della stagione del motomondiale. Un appuntamento molto importante sia per Hayden che corre davanti ai suoi tifosi e dove ha vinto due volte, sia per il Dottor Rossi che qui ha conquistato una vittoria e tre podi. “Penso che venerdì proveremo ad usare entrambe le versioni della Desmosedici per compararle e fare un lavoro sia per l’immediato, sia per il futuro, perché vogliamo capire più cose possibili“, ha dichiarato Valentino Rossi parlando della gara statunitense. “Siamo consapevoli che può essere difficile perché dobbiamo preparare nel contempo la gara ma pensiamo sia giusto provare tutto il possibile per migliorare la nostra moto. Laguna per me vuol dire una curva fantastica, il ‘cavatappi’, e tanti bei ricordi, tra i quali una delle gare più belle della mia carriera, nel 2008.  E’ sempre un gusto correre negli Stati Uniti perché il motociclismo qui è un mondo diverso, molto bello. E naturalmente sono molto contento che Jerry sia tornato e di trovarlo di nuovo nel box con i tutti i ragazzi“. Gli ha fatto subito eco Nicky Hayden: “Ovviamente non vedo l’ora di correre a Laguna Seca perché è una pista che amo, molto difficile e divertente, con una grande atmosfera e tutto il mio pubblico sulle tribune. La prima curva è molto tecnica, così come il ‘cavatappi’, e in tutto il resto del tracciato le curve fluiscono una nell’altra. Con la MotoGP è come se non ci fossero rettilinei veri e propri perché è tutto un girare, inclinare, frenare. E’ importante avere fiducia nella moto ed essere aggressivi. Non arriviamo nel nostro momento migliore ma non partiamo mai per fare meno del massimo. E’ bello sapere che correranno anche i miei fratelli, nel campionato AMA, e poi entrambe le mie sorelle faranno un giro sulla 2 seater Ducati. Penso che prenderemo la decisione finale giovedì ma probabilmente proveremo anche la GP11.1. e vedremo quello che potremo fare per portare a casa un buon risultato“.

MotoGp, Rossi e il problema del telaio Ducati

Il GP di Germania è stato senza ombra di dubbio il punto più basso raggiunto da Valentino Rossi con la sua Ducati: 16° in prova, in gara. Mai il Dottore si era classificato così male nel Motomondiale. Neppure dodici mesi fa, al rientro in stampelle dal brutto incidente del Mugello proprio al Sachsenring, era stato così lento in qualifica (+ 1″) e la domenica (mediamente + 0″6 al giro). Colpa della famosa Desmosedici GP11.1, che dovrebbe essere la moto del 2012, ma che va più piano di quella “standard” usata dal compagno di team Nicky Hayden. “E’ questa è una brutta notizia per noi“, ha ammesso lo stesso Valentino. Nonostante il grande malumore, il pesarese per il momento non si sbilancia, lasciando il compito di spiegare all’ingegner Filippo Preziosi dei suoi tecnici. “Non ho chiesto di fare un progetto completamente nuovo. Io non ho le risposte, faccio il pilota. Di sicuro ci aspettavamo di più dalla GP11.1, ma questo non è detto voglia dire fare un telaio nuovo“. E pensare che quando passò alla Yamaha vinse all’esordio… “La Yamaha andava piano, ma si guidava, quindi ora è più difficile“.

MotoGp, Hayden é pronto per il Gp di Germania: “Una pista che adoro”

Nicky Hayden, il centuaro americano della Ducati Team, é pronto in vista del Gran Premio di Germania, che si correrà sul circuito tedesco del Sachsenring questa domenica.. “Il Sachsenring è una pista un po’ strana, corta e stretta ma mi piace davvero molto. Il tempo sul giro è il più breve del Campionato a parte Laguna Seca, ma la gara sembra lunghissima stando sempre piegati sulla parte sinistra delle gomme. Infatti le curve sono quasi tutte in quella direzione, mi ci trovo bene, molto a mio agio. La particolarità più evidente del tracciato è che la prima parte è molto contorta e lenta mentre la seconda è veloce e aperta, specie la sezione che chiamano ‘Waterfall’ una curva cieca da quinta in discesa! Non so se ce ne siano di più entusiasmanti in tutto il Campionato”.

MotoGp, Elias rischia il licenziamento. E Capirossi non vede l’ora di rientrare

Sono tempi duri per Toni Elias, pilota del team LCR di Lucio Cecchinello e che dispone sicuramente di una della moto più competitive e performanti del circus: ovvero la Honda RC212V. Ciò nonostante però, oramai Toni è abbonato agli ultimi posti della classifica: e questo, ovviamente, non sta affatto bene ai responsabili della squadra, che hanno deciso di dargli un ultimatum: ancora tre gare e se i risultati non cambieranno radicalmente, sarà addio. Infatti Lucio Cecchinello, che appena un anno fa ottenne con Randy De Puniet diversi buoni piazzamenti, ha chiarito a Toni Elias ed al suo manager, che se nei prossimi tre Gran Premi, quelli di Germania, Repubblica Ceca e Stati Uniti, i risultati del pilota spagnolo resteranno ancora sotto le aspettative, sarà costretto a sostituirlo.

Intanto, per un Elias che rischia il licenziamento anticipato, c’é un Loris Capirossi, tra i beniamini della MotoGP per il suo carisma e la voglia innata di correre, che ha dovuto saltare a causa di un infortunio gli ultimi due appuntamenti del Motomondiale 2011, ovvero le gare di Le Mans e quella di casa al Mugello; tuttavia, nonostante le sue condizioni non siano ancora ottimali, il romagnolo non ha più voglia di attendere ancora e stringerà i denti per esserci in Germania con la sua squadra, il Pramac Racing Team, e così ritornare in sella alla sua Ducati. Per essere comunque in grado di salire in moto, Capirossi sta facendo in questi giorni molta fisioterapia; queste le sue parole in un comunicato diffuso dal team Pramac: “Rispetto a una settimana fa sto meglio, ma le mie condizioni fisiche non sono ancora accettabili. Per questo sto facendo tutti i giorni sedute di fisioterapia al centro medico IM2S di Monaco. Ho saltato già due gare, una di queste era per me la più importante. Voglio montare in sella alla mia moto prima possibile, anche perché quello del Sachsenring è un altro circuito a cui tengo molto”.

MotoGp, la Ducati Gp11 non é la peggiore di sempre

Dopo che il Dottore ha effettuato la sua diagnosi, “questa moto è da rifare“, dopo che è stata rifatta prendendo quella progettata per il 2012 riportandola a 800 cc, ma ritrovando gli stessi difetti, in tanti si chiedono: la Desmosedici GP11 può essere colnsiderata la peggior Ducati di sempre? In molti si sono già lanciati in mille giudizi, ma la storia della Rossa degli ultimi anni, non parla di certo di grandi successi, eccezion fatta per Stoner. Nel 2003, la 1000 selvaggia e potente, è la più veloce nei test di Barcellona, è subito sul podio al primo colpo a Suzuka, vince alla sesta uscita a Barcellona con Capirossi, poi va altre 5 volte sul podio con Loris e Troy Bayliss. Capirex è quarto nel mondiale.

La GP4, vettura da quasi 350 all’ora, pronfdamente cambiata ed inguidabile nel 2004 fino alle profonde modifiche di metà stagione, incluso motore big-bang, porterà Capirossi a concludere nono con il solo podio australiano. Nel 2005 la Ducati si trova molto bene con le Bridgestone. Podio al Mugello, poi doppia vittoria di Loris a Motegi e Sepang, con Checa sul podio malese, concluderà sesto Capirossi nel mondiale.

La GP6, più equilibrata, ottima moto su ogni circuito, porta subito in dote la vittoria a Jerez, replicata a Brno e Motegi da Capirossi che però perderà il mondiale solamente a causa dell’incidente di Barcellona. Con la GP6 vincerà anche Bayliss a Valencia. Per il 2007 la Ducati finalmente trova il progetto vincente con la 800. Il primo prototipo ha un motore da 20.000 giri, che però viene addomesticato per i consumi. La moto vola nelle mani di un giovanissimo Casey Stoner che domina il mondiale, ma anche Loris farà la sua bella figura con una vittorie e altri 3 podi.

La GP8 non si discosta più di tanto dalla moto che ha regalato la vittoria mondiale, cambia qualche dettaglio, mentre per la GP9 arriva il carbonio per il telaio. Ma 2008 e 2009 concideranno con gli anni dela riscossa Yamaha. La GP10 presenta il motore big-bang e forcellone in carbonio, la moto è molto rigida, Stoner va forte ma finisce col cadere spesso. GP11 e GP11.1, storia attuale, con i lavori sempre in corso, difficile pronosticare il primo successo: ciò detto, non stiamo parlando della peggior Ducati degli ultimi anni, che a conti fatti resta quella del 2004.

Superbike, Checa il migliore nelle qualifiche a Brno

Ci sono due Ducati ad occupare le prime due posizioni al termine della prima sessione di qualifiche del mondiale della Superbike ospite del circuito ceco di Brno. Il miglior tempo è stato realizzato dal leader attuale del Mondiale, Carlos Checa (Althea Racing), seguito da Jakub Smrz (Effenbert – Liberty Racing). Marco Melandri e Eugene Laverty (Yamaha World Superbike Team) occupano invece il terzo e quarto posto, precedendo Max Biaggi (Aprilia Alitalia Racing Team) che, come di consueto,sceglie di dedicare il venerdì pomeriggio alla messa a punto. Michel Fabrizio (Team Suzuki Alstare) ha invece trovato l’ottavo tempo preceduto anche da Tom Sykes (Kawasaki Racing Team) e Leon Haslam (BMW Motorrad Motorsport). Nella top ten rientra anche Ayrton Badovini (BMW Motorrad Italia Superbike Team), mentre il suo compagno di squadra Lorenzo Lanzi, salito in sella in sostituzione di James Toseland , che ha preferito rinunciare a questa sessione dopo la prima di libere di questa mattina, ha ottenuto un buon quattordicesimo crono.

MotoGp, Rossi e la Ducati: “Stiamo lavorando, ci vuole pazienza”

Che più di qualcosa non stia andando nel verso giusto in casa Ducati, non è più una novità. Valentino Rossi non solo non torna ad essere competitivo al Mugello, circuito che è stato di suo esclusivo dominio per ben nove volte in carriera, ma ottiene un sesto posto con cui non raggiunge nemmeno la sufficienza. In un tracciato che lo aveva visto protagonista in moto GP dal 2002 al 2008, il campione di Tavullia ha spiegato così il suo distacco dai migliori: “Il nostro livello è quello che abbiamo espresso ad Assen, se fossi partito meglio i secondi di ritardo dai primi sarebbero stati una ventina“. La pista toscana che ha ospitato nel weekend appena passato l’ottavo appuntamento del motomondiale, ba mostrato ai tanti tifosi presenti, solamente l’ombra del Valentino Rossi che abbiamo ammirato negli anni scorsi. Dodicesimo in qualifica, con un ritardo dai primi di oltre 1,8 secondi e sesto in gara con addirittura 26lunghissimi  secondi da Lorenzo. Come non bastassero questi dati già di per sé molto negativi, durante la gara Rossi ha preso circa 8 decimi al giro dai piloti che gli stavano davanti. Ignorare questi campanelli d’allarme, vorrebbe dire essere ciechi e sordi allo stesso tempo. “In Ducati stanno lavorando – ha poi detto Rossi – ma ci vuole tempo“: ma la Casa di Borgo Panigale non è minimamente paragonabile ai colossi giapponesi della Honda e della Yamaha che stanno dominando sin qui il mondiale. Il pilota italiano non può utilizzare la versione 2010 e la successiva 2011 della Ducati perchè non possiede la confidenza necessaria e la GP11.1 sembra essere nata vecchia guardando ai risultati che stanno facendo i suoi avversari. “Sappiamo ora ancora di più che la GP12 non potrà essere la moto del prossimo anno – ha detto Rossi al Mugello – anche con la mille, al Mugello nei test, non ho fatto i tempi di chi mi è finito davanti in gara“. Per vedere la Ducati e Rossi in testa, dunque bisognerà continuare ad avere pazienza. Ma fino a quando?

Superbike, la promessa di Checa: “Se vinco il mondiale non mi ritiro”. E domenica si va a Brno

”Se vinco, non smetto”. E’ questa la promessa del pilota spagnolo Carlos Checa, attuale leader del Mondiale Superbike con i suoi 261 punti conquistati a bordo della Ducati. Il titolo iridato e’ dunque alla portata del 38enne pilota spagnolo del team Althea Racing. ”In Althea posso ancora fare molta strada, soprattutto se Ducati continua a darci supporto tecnico”, ha dichiarato Checa in un’intervista rilasciata a Riders Italian Magazine. La sua lunga carriera nel mondo delle due ruote, e’ stata condizionata dal terribile incidente avvenuto nel 1998: come ricordo di quel tragico evento, c’e’ una cicatrice enorme che dal pube arriva fino al petto: ”Io sono cambiato tanto dopo il mio incidente”. Mostra la lunga linea di punti che percorre la sua pancia: ”Quando mi sono risvegliato, dopo l’operazione, ho avuto un ictus. Non potevo muovermi, avevo tubi dappertutto, pero’ ero cosciente. Mi hanno somministrato grandi dosi di eparina, i medici non sapevano se la situazione si sarebbe risolta. Mi hanno operato nuovamente. E sono tutti rimasti sorpresi dal mio perfetto recupero”. ”Unico difetto – prosegue -: l’occhio sinistro che balla, ma la vista e’ ottima. Quando sono tornato a correre, Sito Pons voleva che rientrassi nel suo team, ma non ho voluto. Lui ha messo la sua azienda davanti alla mia vita. Volevo smettere. In quel periodo ho conosciuto il peggior nemico: la depressione. Mi ha aiutato Alberto Vergani della Nolan, che adesso e’ il manager mio e di Marco Melandri”.

DOMENICA TUTTI A BRNO – Intanto nel prossimo week end, il Mondiale della Superbike arriva nella Repubblica Ceca, per correre sul circuito di Brno, uno dei preferiti del corsaro nero Max Biaggi, che insegue proprio lo spagnolo Checa nella classifica piloti: al momento i due sono divisi da 43 punti. Lungo i 5.403 m del tracciato – che presenta notevoli variazioni in altimetria e quattordici curve – sono attesi, come da tradizione, molti appassionati, non solo dall’Europa dell’Est, ma anche dall’Italia e dalla Germania.

MotoGp, Valentino Rossi a novembre diventerà padre

Nonostante il Mugello non gli abbia portato bene per il secondo anno di file, Valentino Rossi potrà ben presto consolarsi e dimentica in fretta il primo anno in Ducati: infatti, presto il nove volte campione del mondo sarà padre. La sua fidanzata tunisina Marwa Klebi è incinta da quattro mesi e presto darà alla luce il primogenito di Valentino, di cui però ancora non si conosce il sesso. La compagna del nove volte campione del mondo, che ha 25 anni ed è da poco laureata in odontoiatria, ha iniziato a frequentare il Dottore due anni fa ed era presente anche nel paddock del Mugello, nonostante sia sempre rimasta dietro le quinte. Domenica però ha deciso di uscire allo scoperto ed è stata avvistata (come mostra la fotografia, n.d.r.) in motorino dietro ad un sorridente Valentino.

Montezemolo: “Ducati come Ferrari, sfortuna; Rossi e Alonso, fuoriclasse”

Sembra di sentire il rock duro di Vasco Rossi mentre ripete, cantando “Dillo alla luna” quella frase emblematica e significativa. Maledetta sfortuna. Invece, a pronunciare un laconico rammarico e tirare in ballo la (mala)sorte è il presidente della Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo, il quale avanza un parallelo tra la Ducati e il Cavallino, unite in questa fase della stagione dalla sfortuna che pare vederci benissimo.

“Una similitudine tra Ducati e Ferrari – dichiara Montezemolo – in questo momento mi sembra che ci sia. Noi abbiamo iniziato malissimo, non ero contento e non me l’aspettavo, credo che queste cose servano anche a modificare il modo di lavorare e la cultura, lo spirito e un minimo anche l’organizzazione, noi abbiamo fatto un buon recupero, spero lo faccia anche la Ducati. Ora sto andando da Valentino Rossi, ho saputo che è arrivato secondo anche in go kart, voglio sapere che è successo”.

Montezemolo ha fatto tappa al Mugello per dare un occhio ai lavori fatti alla nuova tribuna e al nuovo asfalto.

MotoGP Mugello, Rossi e l’occhio sul casco

In sella alla sua Ducati, il Dottore ha messo in bella vista la livrea del suo nuovo casco, pensato appositamente per il gran premio di MotoGP del Mugello.

Un grande occhio azzurro riempie completamente la parte superiore del casco di Valentino Rossi. Il centauro italiano ha infatti l’usanza di svelare solo il sabato mattina la colorazione dedicata esclusivamente al Gp d’Italia che questa volta ha un doppio significato: il primo “occhio, sto arrivando per fare bene”; il secondo “occhio che qui mi sono fatto male”.

Il campione di Tavullia ha anche scherzato davanti alle telecamere con il casco in mano facendo il gesto del dito indice che abbassa la palpebra inferiore proprio a significare ‘occhio ragazzì.

MotoGp, la Ducati perde Burgess per il Mugello

Jeremy Burgess, capotecnico della Ducati, é dovuto rientrare in fretta e furia in Australia. Alla moglie Claudine del capotecnico è stata infatti diagnosticata una malattia che comporterà una serie di accertamenti medici seri ed immediati e che con ogni probabilità comporterà un immediato intervento chirurgico. Sarà la prima volta che Burgess non sarà accanto a Valentino durante un gran premio: per fortuna, al Mugello, l’esperienza maturata nei test da poco effettuati con la mille Gp12 dovrebbe consentire all’intero team un lavoro un po’ più semplice del solito. Burgess teneva moltissimo a questo impegno, ma nella vita ci sono cose che non possono mai essere messe in secondo piano: come l’amore per una moglie così lontana, peraltro malata. Dunque, mentre la Ducati abbraccia Burgess e gli manifesta la propria solidarietà, tutto il team é chiamato ad attrezzarsi alla svelta per arrivare al meglio all’appuntamento del prossimo week end. In attesa di ricevere buone notizie e conoscere gli sviluppi di questa triste storia, mandiamo anche noi idealmente mandiamo a Jeremy Burgess e alla moglie Claudine il nostro più sentito incoraggiamento ed un abbraccio grande. La pista del Mugello è una delle preferite di Valentino, visto che sul quel tracciato vi ha vinto ben 9 volte in tutte le classi, e piace molto anche all’americano Nicky Hayden che è salito sul podio nel 2006. A sostenere tutta la squadra e i due piloti del team, saranno presenti come sempre migliaia di tifosi ducatisti che si daranno appuntamento alle due bellissime tribune del Correntaio. Come detto, un buon ricordo del Mugello lo conserva anche Nicky Hayden, salito sul podio nel 2006. “Anche se questa prima parte di stagione è abbastanza impegnativa per noi, il Gran Premio del Mugello rimane un appuntamento sempre speciale per il Team – spiega l’americano – So che verranno tantissimi fan a sostenerci, specialmente adessoche in squadra c’è un pilota italiano. Personalmente la pista mi piace molto anche se non vi ho ottenuto dei risultati particolarmente buoni, a parte un podio nel 2006. Non mi aspetto un fine settimana facile ma venerdì bisogna andare in pista e cercare di cominciare con il piede giusto. Ci sarà un’aspettativa incredibile su di noi e la pressione sara’ tanta ma non vedo l’ora di cominciare“.

MotoGp, Rossi ritorna al Mugello: “Vogliamo fare bene”

Valentino Rossi torna nuovamente sul luogo del delitto, dopo i test effettuati con la nuova GP12: il circuito del Mugello. Sarà la prima delle due gare di casa della stagione per la Ducati, col Dottore che, ad un anno dal tremendo infortunio rimediato proprio sul circuito italiano (in cui il pesarese si fratturò tibia e perone, n.d.r.), torna a correre su una delle sue piste preferite (su questo circuito ha ottenuto 9 vittorie in tutte le classi). Rossi, però, dovrà fare a meno sul suo capotecnico Jeremy Burgess, rientrato di corsa in Australia per essere accanto alla moglie, che dovrà essere sottoposta ad una serie di accertamenti medici e forse fare ricorso ad un possibile intervento chirurgico d’urgenza. In attesa del suo rientro, intanto, il ruolo di capotecnico sarà ricoperto da Max Bartolini, membro già facente parte del team, mentre Fabiano Sterlacchini gli subentrerà nel ruolo di responsabile tecnico della Ducati. “Prima di tutto vorrei fare un grande in bocca al lupo a Jeremy che non potrà essere con noi questa settimana per motivi personali, molto importanti. Ci mancherà molto nel box ma lo aspettiamo per il Gran Premio del Sachsenring”. “Nel frattempo – ha continuato il Dottore – noi dovremo cercare di fare bene al Mugello dove è vero che abbiamo girato con la GP12, ma anche che la nostra moto, essendo una 800cc, risponde in maniera un po’ diversa alle regolazioni, oltre ad essere nella prima sua fase di sviluppo. Sarà importante trovare rapidamente la strada giusta per il set-up perchè migliorare ad ogni turno è fondamentale per qualificarsi in una buona posizione. La pista è una delle mie piste preferite e sono sempre andato piuttosto forte. Tornarci dopo l’incidente non mi crea problemi: anche perchè quando ho fatto i test mi ha fatto solo un grande piacere guidare lì, come sempre“.

MotoGp, Rossi e la Ducati fiduciosi in vista di Assen

“Assen è una delle mie piste, una di quelle che mi piacciono di più e dove ho fatto delle belle gare, in tutte le classi. Cercheremo di fare tesoro del buon feeling e dell’esperienza su questo tracciato visto che giovedì mattina debutteremo con degli aggiornamenti della moto molto promettenti ma piuttosto giovani”. Valentino Rossi è apparso molto fiducioso in vista del Gp di Olanda in programma sabato prossimo. Sensazioni positive dovute soprattutto al fatto che la Ducati, proseguendo nel suo processo di sviluppo della Desmosedici, ad Assen introdurrà diversi nuovi aggiornamenti. Valentino Rossi scenderà infatti in pista con la versione GP11.1, la cui progettazione ha visto il suo inizio dopo i test di Sepang e la realizzazione dopo l’approvazione da parte dei piloti della ciclistica della GP12 nel primo dei due test effettuati a Jerez. “Filippo (Preziosi), i ragazzi in Ducati, il Test Team, hanno fatto un gran lavoro, che ci ha permesso di arrivare ad un’altra tappa dello sviluppo della nostra moto. Dopo Estoril -ha detto Rossi- non abbiamo avuto la possibilità di provare ancora la 800 quindi lo faremo nei fine settimana di gara con la consapevolezza che dovremo fare, in pochissimo tempo, un doppio lavoro pensando sia alla ricerca delle regolazioni di base per le novità tecniche, sia alla messa a punto generale per la gara di sabato. Dobbiamo essere bravi in pista a utilizzare al meglio il lavoro fatto a casa. Sara’ dura, sappiamo che può volerci un po’ per arrivare a sfruttare il potenziale di tutto il pacchetto ma siamo contenti e motivati dal lavoro che stiamo facendo”. Assen è una pista che piace ad entrambi i piloti del Ducati Marlboro Team, visto che vi hanno ottenuto quasi semrpe ottimi risultati: sette vittorie e tre podi in tutte le classi per Valentino Rossi, una vittoria e un podio per Nicky Hayden.