Lucchinelli, che tragedia: muore il figlio in un incidente stradale

Cristiano Lucchinelli

Il 2017 non è decisamente un anno fortunato per chi ama i motori e, in modo particolare, le due ruote. Un’altra tragedia sconvolge il mondo delle corse. Dopo l’incidente che è costato la vita a Nicky Hayden, un altro personaggio del circuito del Motomondiale subisce un grave lutto. Questa volta a perdere la vita è stato Cristiano Lucchinelli, 36enne figlio di Marco, il famoso campione del mondo nella classe 500 nel 1981.

Arrestato per droga il figlio di Marco Lucchinelli

Portava la droga dal Sud America verso l’Emilia Romagna ma è stato smascehrato: così Cristiano Lucchinelli, il figlio del Campione del Mondo 500 GP del 1981 Marco Lucchinelli, è stato arrestato.

Al momento gli inquirenti stanno facendo luce sulla vicenda, perché sembra che la sua partecipazione sia marginale: infatti, Cristiano è stato fermato al momento del ritiro del pacco all’aeroporto, ma la sua posizione potrebbe essere soltanto secondaria.

Anche se per il pargolo di  Lucchinelli non è la prima volta che accade, già nel 2003 era stato portato in carcere dopo un lungo inseguimento con le forze dell’ordine sempre per spaccio di droga.

Lucchinelli, Uncini eccetera. Motomondiale, senza Suzuki manca un pezzo di storia

Suzuki, nel 2012 né MotoGP né Superbike

Marco Lucchinelli nel 1981, poi Franco Uncini che bissò nel 1982 il successo dell’anno prima. Fotogrammi di Suzuki nel motomondiale, istantanee che non si dimenticano tanto facilmente. A solleticare la tristezza di un commiato che – con tutte le forze – uno si augura possa essere solo un arrivederci, ci pensa anche la bacheca che è una vetrina impreziosita da successi, trofei e battaglie su pista cui eravamo e restiamo legati.

Per i quindici mondiali complessivi messi in cantiere dalla scuderia nipponica (sei dei quali in 500cc, 3 in 125cc e altri 6 nell’allora 50cc), per i tre iridati conquistati tra Superbike (uno, con Tony Corser nel 2005) e Supersport (due, nel ’98 con Fabrizio Pirovano e nel ’99 con Stephane Chambon) ma anche per i dettagli che stanno a margine e rendono la Suzuki parte della storia grande del contesto sportivo su due ruote a motore.

Superbike, 301 vittorie per Ducati

Ducati scrive la storia propria e della Superbike: la casa a due ruote tutta italiana ha infatti messo in cascina, nel corso della domenica di gare inglesi a Silverstone, la vittoria numero 300 e 301 grazie all’ottima performance di Carlos Checa che, non pago di essersi aggiudicato gara 1, è andato a prendersi anche gara 2.

Il traguardo è storico anche perchè, finora, nessuno ha fartto nè meglio nè altrettanto: la coincidenza è che la scia di successi è cominciata proprio in Gran Bretagna, nel 1988, allorchè Marco Lucchinelli ottenne il primo successo a Donington Park.

Motomondiale, Lucchinelli: “Amo il rischio”

Mi piacciono le cose che fanno paura. Perche’ non provo la MotoGP oggi? Perche’ non mi fa paura. Se me la dessero senza elettronica, forse a salire mi c…i addosso“. Marco Lucchinelli, intervistato da Riders Italian Magazine, ha confessato di amare le situazioni ad alto rischio. “I piu’ bei ricordi li ho se penso alla Honda con pistoni ovali di Suzuka, 22mila giri, alla Daytona di Clay Ragazzoni, che sembrava di avere una F1 sotto il culo, e alla Brabham di Nelson Piquet da mille cavalli: nella stessa curva dove con la moto toglievo tre marce, ci passavo a manetta. Di una MotoGP devo aver paura a dar gas in rettilineo – aggiunge -, se io so che esco dalla curva e poi vado a tutta, mi hai tolto la libidine. Hanno raccontato che ho smesso di correre perche’ dopo l’incidente di Salisburgo mi sono preso paura, ma la realta’ e’ che ho smesso perche’ l’ultimo anno sono arrivato sesto. Mi sembrava di rubare i soldi“.

Emblema, Nolan e Michelin protagonisti al Mugello

rmugello-partnersIl mitico circuito toscano del Mugello è stato il teatro naturale per una meravigliosa giornata in pista ideata e organizzata da Michelin, offerta ai suoi migliori clienti e piloti nazionali.

In pista c’era anche la Kawasaki Riding School by Solopista che ha seguito gli appassionati desiderosi di migliorare le proprie capacità di pilotaggio.

EMBLEMA è stata invitata per rendere ancora più speciale questo evento. All’interno di un box è stata allestita l’esposizione dei modelli delle serie 400 H e 900 H per consentire ai presenti di provare in moto le qualità uniche della produzione EMBLEMA.

Dainese regala a 18 centauri l’Italian Legendary Tour 2009

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Per molti di voi, un sogno a portata di mano la cui realizzazione sarebbe l’ennesima dimostrazione del fatto che tutto è possibile. Dainese è una delle compagnie leader nella protezione del centauro, dalla testa ai piedi. Questa la mission del gruppo italiano all’avanguardia nella produzione di abbigliamento protettivo per motociclisti e per i praticanti degli sport dinamici. La compagnia nasce nel 1972 a Molvenna e viene messa in piedi dal suo presidente, Lino Dainese, per garantire inizialmente la produzione di pantaloni in pelle per il Motocross.

Fino a strutturare una vera e propria linea di abbigliamento utile alla protezione del motociclista e alla collaborazione con le più importanti compagnie di moto e con i maggiori campioni della pista. Sulla qualità della merce e sulla garanzia della stessa, è possibile mettere la mano sul fuoco, a tal punto sono soddisfatti i clienti Dainese. Quel che colpisce l’attenzione in questo periodo, invece, riguarda una delle più belle iniziative rivolte agli appassionati delle due ruote. Dainese, infatti ha pensato bene di organizzare un tour sulle Dolomiti chiamato “Italian Legendary Tour 2009” fatto di oltre 1000 chilometri di tornanti mozzafiato e paesaggi da favola sulle montagne più belle d’Europa.