Nel quartier generale di Yamaha Motor Racing nella giornata di ieri ha fatto visita un ospite d’eccezzione: il tre volte Campione del Mondo, Wayne Rainey. Una delle più grandi leggende viventi del motociclismo mondiale, ha trascorso l’intera giornata in compagnia dei dipendenti di Yamaha Motor Racing, Yamaha Motor Italia e Yamaha Motor R&D Europa. E’ stato proprio Rainey poi, ad inaugurare ufficialmente la Boardroom che porterà il suo nome, prima di visitare l’impianto accompagnato dai due piloti ufficiali della scuderia Yamaha in MotoGp, Jorge Lorenzo e Ben Spies. La settimana scorsa invece, Rainey è tornato sul luogo del delitto per la prima volta: sul circuito di San Marino infatti, nel 1993 avvenne il tragico incidente che gli troncò la carriera: sono passati 18 anni da allora, ma la ferita sanguina ancora. Domenica scorsa, prima della partenza della gara MotoGP, Wayne è stato accolto da una vera e propria standing ovation da tutti i tifosi presenti sugli spalti del circuito di Misano Adriatico. Dopo aver assistito alla bella vittoria di Lorenzo, Rainey è salito sul podio con il Campione del Mondo in carica ed ha ricevuto il premio costruttori, sempre accompagnato dal grande affetto mostrato dal pubblico di Misano. “Mi ha dato immenso piacere l’aver trascorso del tempo qui al quartier generale”, ha dichiarato Wayne Rainey. “È affascinante capire ed osservare tutto quello che accade lontano dalla pista, rendendosi così conto di ciò che serve per gestire un team di successo oggi. Sono rimasto sorpreso dall’accoglienza positiva ricevuta da parte di tutti. Il weekend a Misano è stato fantastico, Yamaha mi ha accolto calorosamente ed è stato emozionante per me rivedere vecchi amici e facce conosciute. Sono onorato di far parte della famiglia Yamaha e tornerò di nuovo!”.
I NUMERI DI UNA LEGGENDA– Nel 1983 vinse il titolo nel campionato Superbike americano. mentre nel 1984 fece il suo esordio nel Motomondiale, chiamato da Kenny Roberts a far parte del suo team Yamaha nella classe 250, con cui ottenne un terzo posto nel Gran Premio d’Europae poco altro. Tornato ai campionati statunitensi, si ripresentò al Motomondiale nel 1988 partecipando alla classe 500, con la stessa scuderia di Roberts: conquistò in quell’anno il terzo posto nella classifica finale e il suo primo successo mondiale, nel Gran Premio di Gran Bretagna. Nella stagione 1989 ottenne tre primi posti (negli Stati Uniti, in Germania ed in Olanda) e fu secondo in classifica finale dietro Lawson con 210,5 punti. Dalla stagione successiva Rainey s’impose nella classe regina, conquistando il titolo iridato per tre volte consecutive: nel 1990 (7 vittorie; 255 punti), nel 1991 (6 vittorie; 233 punti) e nel 1992 (3 vittorie; 140 punti). Anche nella stagione 1993 era in testa al mondiale quando, a tre gare dal termine, rimase vittima di un grave incidente nel Gran Premio d’Italia a Misano, riportando la frattura della colonna vertebrale e la conseguente paralisi alle gambe. Seppure menomato dal grave infortunio, Rainey tentò di reagire a questa situazione correndo il campionato del mondo dei go-kart disputato nel nord della California. Quale riconoscimento e memoria del motociclismo statunitense, una curva del circuito di Laguna Seca è stata intitolata a suo nome.
“La situazione di Marco è ormai definita: con Nakamoto abbiamo parlato domenica sera, siamo a posto su una grandissima parte degli aspetti, specie quelli economici. Mancano solo alcuni dettagli, ma all’85, 90% Marco correrà ancora una stagione del Team Gresini con assistenza ufficiale Hrc: contratto annuale, secco, senza alcuna opzione“. E’ questo quanto dichiarato da Carlo Pernat, manager di Marco Simoncelli, che é intervenuto ai microfoni di Radio Sportiva per provare a fare il punto su alcune situazioni importanti legate alla MotoGp. Pernat ha parlato anche del prossimo addio di Capirossi: “Dispiace perché Loris è prima di tutto un amico, ha vinto tre mondiali ma ne poteva vincere molti di più. Ha fatto bene nella sua carriera. Ha ricevuto altre offerte, non solo dalla Moto Gp, ma anche dalla Superbike. Lui ha detto basta perché non si divertiva più. Mi sono commosso quando giovedì, durante una conferenza stampa con la Dorna, tutti i giornalisti del mondo hanno fatto un’ovazione per Loris“.
Al termine del Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini, Dani Pedrosa non si era detto del tutto soddisfatto dopo il secondo posto dietro allo spagnolo Lorenzo su Yamaha. Poi però, pensandoci a mente fredda, il pilota della Honda ha cambiato idea, dichiarando che si é trattato di un risultato molto positivo. “E’ stato un altro Gran Premio in cui le cose sono andate molto bene, ha detto lo spagnolo della Honda. “La verità è che il secondo posto in questo weekend a Misano è un ulteriore passo in avanti per continuare ad aggiungere fiducia alla mia stagione. Il team ha lavorato duramente per farmi fare una buona gara e salire sul podio alla fine della giornata è stato importante per mantenere la sequenza positiva dopo Indianapolis“. Il segreto del secondo posto, che ha confinato il leader del mondiale e compagno di scuderia al gradino più basso del podio, ha il suo segreto nel lavoro del team di Pedrosa e della cura di ogni minimo dettaglio. “Sapevamo quanto fosse importante per raggiungere la parte finale della gara con le gomme in ottime condizioni e abbiamo lavorato per tutto il week-end a tal fine. Abbiamo preso cura di ogni dettaglio e al riguardo credo che abbiamo avuto un buon set-up, abbiamo finito la gara con un buon risultato. Era molto difficile battere Jorge Lorenzo”.
Dopo aver preso visione delle ottime prestazioni fornite dalla Yamaha nei test di ieri con i nuovi motori 1000, le altre scuderie devono accellerare i tempi e correre ai ripari. Lo sa bene la Ducati, cha a partire da oggi e sino a giovedì, nel fortino del Mugello proverà a testare a lungo la moto che verrà nel 2012, ma soprattuto proverà a proseguire sulla strada tracciata a Misano, dove lo stesso Valentino Rossi, settimo, ha notato dei miglioramenti. Quindi, oggi sarà la volta del collaudatore Franco Battaini, poi (probabilmente già domani) toccherà a Valentino Rossi scendere in pista con la 1000 (si tratta dell’8° giorno di test per la Ducati, dei 10 permessi dal regolamento) che serve però da test da laboratorio anche per la 800: sotto la lente d’ingrandimento dei meccanici Ducati, vi é l’elettronica già per quest’anno e un nuovo telaio per il prossimo Mondiale. Come già anticipato tempo fa, la struttura di quest’ultimo dovrebbe essere in alluminio, ma sempre concettualmente uguale all’attuale, con il motore portante. Più avanti poi, dovrebbe anche arrivare quello di tipo tradizionale.
La Yamaha lancia messaggi molto chiari in vista del Mondiale 2012. La casa giappone ed i suoi due piloti, nella giornata di ieri hanno fatto sul serio nei nuovi test con la nuova 1000. Unico giallo della giornata la non chiarezza sui tempi. Dopo la vittoria indiscutibile di Jorge Lorenzo ottenuto domenica al GP di San Marino, nel tredicesimo appuntamento del motomondiale, ieri mattina lo spagnolo ha continuato a spingere al massimo sul tracciato di Misano, quasi come se fosse ancora in gara: a fine giornata viene reso noto un tempo di 1’33”7, anche se sempre nella mattinata un’altra rilevazione ufficiosa parlava di 1’33”1, dunque ben 8 decimi meglio di quanto lo spagnolo aveva fatto in gara (record della pista) e in pratica identico alla pole position di Casey Stoner del sabato. Per la M1 era la seconda uscita con il prototipo 1000, questa volta a tempo pieno, dopo l’esordio sul circuito ceco di Brno.
ValentinoRossi al termine della gara di MotoGp del Gp di San Marino ha lanciato il suo guanto di sfida a super Sic usando l’arma dell’umorismo: “Sic è un bastardo, per ora devo solo prenderle senza poterle dare ma quando avrò una moto più competitiva gli darò una sportellata“. Per tutta risposta, Marco Simoncelli ai microfoni di Sky Sport ha immediatamente raccolto la sfida: “Non è la prima volta che ci diamo dei bastardi e sarebbe bello lottare con lui per il podio o per la vittoria. Con lui siamo amici ma in pista non ci sono amici e gli avversari sono tutti uguali“. E’ indubbio che Rossi stia avendo grandissime difficoltà, forse anche più del previsto, in sella alla Ducati e dalle parti di Borgo Panigale comincia a serpeggiare un po’ di nostalgia per Stoner. “Quella moto lì solo Casey riusciva a farla andare forte ma la Ducati si è concentrata troppo sulle sue vittorie e non sul capire perché gli altri facevano fatica e adesso si è trovata indietro e non ha sviluppato la moto come avrebbe dovuto“: questo il parere di SuperSic, al quale, in un prossimo futuro, non dispiacerebbe affatto misurarsi sulla Rossa del motomondiale, magari proprio fianco di Valentino Rossi. “Sarebbe bello, un team italiano con piloti italiani – ammette – La convivenza con Valentino? Nessun problema, sarebbe uno stimolo perché uno dei più grandi di sempre“. Ma ora c’é il futuro immediato che si chiama Honda, con la firma del rinnovo del contratto ormai vicino. “L’ufficialità ci sarà quando ci sarà la firma e per ora di firmato non c’é niente – precisa – Ieri c’é stato un altro incontro positivo, ci siamo avvicinati, è stato fatto un altro passo avanti. Diciamo che è fatta al 75-80%, siamo ai dettagli e il grosso e’ stato deciso“. Per quanto riguarda infine la lotta per il titolo iridato, il favorito di Simoncelli resta sempre Casey Stoner anche se ieri l’australiano è apparso stanco. “Ma le condizioni erano veramente terribili, sembrava di essere in Malesia – lo difende – E’ stata una gara veramente dura e sono convinto che Stoner il Mondiale ce l’abbia abbastanza in tasca”. Infine una battuta su Lorenzo: “i rapporti sono più rilassati ma non me ne frega neanche tanto di fare la pace con lui, non é neanche mio amico”. .
E’ ovviamente un Lorenzo strafelice quello che si arriva ai microfoni di Italia1 al termine del Gp di San Marino vinto dallo spagnolo. “Sono contento, ho vinto due gare in Italia – afferma – lo scorso anno non ci ero riuscito. Ringrazio il team che ha fatto un grande lavoro per offrirmi una grande moto“. Secondo lo spagnolo Dani Pedrosa, protagonista di un eccellente sorpasso sul compagno di squadra Casey Stoner. “Alla fine ho visto che potevo prenderlo – afferma il pilota della Repsol Honda -. Lui cominciava ad andare un pò piano. Ieri la moto andava meglio, abbiamo fatto un cambio di forcella che non è andato bene. Sono contento e spero di far meglio nelle prossime gare“. Di tutt’altro umore, ovviamente, il leader del Mondiale Stoner. “Onestamente sono contento di essere arrivato sul podio – ammette l’australiano – nella prima parte c’era qualche goccia d’acqua, non volevo spingere, poi la pista si è asciugata, la moto andava bene, mi sentivo a mio agio, ma dopo ho sentito stanchezza, non riuscivo più ad attaccare. Queste ultime corse sono state particolarmente dure, non ho ancora recuperato il fuso orario da Indianapolis, non ho dormito molto da allora e sono arrivato qui stanco“.
Lo spagnolo Jorge Lorenzo trionfa nel Gp di San Marino e della Riviera di Rimini, tredicesimo appuntamento del Motomondiale, classe MotoGp lasciando alle sue spalle, oltre alla polvere, le due Honda ufficiali del connazionale Dani Pedrosa e dell’australiano Casey Stoner, leader attuale della classifica iridata, partito in pole position. Quarto posto per Simoncelli, quinto Dovizioso. Settimo Rossi che ha mostrato confortanti segnali di ripresa, alle spalle di Spies sull’altra Yamaha ufficiale. Capirossi costretto al ritiro sulla sua Pramac, così come Hayden su Ducati.
Torna a farsi vedere lo spagnolo Jorge Lorenzo, campione del mondo in carica, che ha letteralmente dominato la seconda sessione di prove libere della Motogp del Gran Premio di San Marino. Lo spagnolo della Yamaha ha piazzato una serie impressionante di giri veloci, fermando il cronometro sul tempo di 1’33″929, che gli hanno regalato il primo posto per tutta la durata delle prove. Dietro Lorenzo si sono piazzati nell’ordine Casey Stoner, Dani Pedrosa e Marco Simoncelli. Sesto il forlivese Andrea Doviziono su Honda che ha chiuso ad oltre un secondo dalla vetta. Come avvenuto nella sessione di prove libere del mattino, è rimasto in unidicesima posizione Valentino Rossi distanziato di un secondo e 4 decimi, 16/o Loris Capirossi.
Dopo aver ottenuto una fantastica doppietta nel Gp di Indianapolis, il team giapponese della Repsol Honda Hrc si é subito spostato in quel di Misano, dove domenica si disputerà il Gran Premio di San Marino, 13esimo appuntamento del Mondiale MotoGP. Ad Indianapolis, l’australiano Casey Stoner ha ottenuto la settima vittoria stagionale, con lui sul podio, al secondo posto, si é classificato il compagno di squadra Dani Pedrosa, mentre Andrea Dovizioso, altro pilota sulla Honda ufficiale, ha chiuso in quinta posizione. Casey Stoner si presenta all’appuntamento di Misano in uno stato di forma ottimo e punta, oltre che all’ennesima vittoria, soprattutto a migliorare i suoi personali record ottenuti su questa pista dove in carriera ha vinto soltanto nel 2007 (quando era in sella alla Ducati, n.d.r.), ha conquistato due pole position e lo scorso anno ha chiuso al quinto posto. “Sono curioso di andare a Misano e vedere quanto riusciremo ad essere competitivi. In passato su questa pista ho ottenuto risultati alterni: nel 2007 e nel 2008 sono stato rapido, ho saltato il gran premio nel 2009 mentre lo scorso anno ho faticato un po’” ha dichiarato il leader della classifica iridata nella presentazione della gara sanmarinese. Misano é una pista che da sempre regala forti emozioni: sul tracciato di San Marino anche i diretti rivali per una vittoria, il compagno di scuderia Dani Pedrosa ed il campione del mondo in carica della Yamaha, Jorge Lorenzo, si potranno esaltare. Ma l’australiano mostra di non avere alcun timore reverenziale nei confronti dei rivali. “Misano è una pista interessante, in particolare le due curve dopo il rettilineo dietro sono molto veloci divertenti. So che Dani e Jorge saranno molto competitivi, ma arrivo a Misano forte di tre vittorie consecutive e la prima posizione in campionato, così conto di ottenere un buon risultato“. A Misano ci sarà l’ennesima affermazione di super Casey?
Casey Stoner è stato il pilota più veloce al termine delle due sessioni di prove libere della MotoGp sul circuito americano di Indianapolis. Il leader attuale del Mondiale, dopo aver montato nei minuti finale della sessione una gomma nuova, ha fermato il cronometro sul tempo di 1’40″724, precedendo di appena 194 millesimi Ben Spies. Lo statunitense, in sella alla Yamaha Factory Racing, quindi, non é riuscito a restare il più veloce di giornata davanti al pubblico di casa visto il miglior tempo della mattina, ma è sicuramente tra i piloti che potranno contendere la pole position e la vittoria finale all’australiano della Honda. Terzo tempo a 481 millesimi dal compagno di scuderia, per lo spagnolo Dani Pedrosa. Solamente quarto il campione del mondo in carica Jorge Lorenzo con la sua Yamaha ufficiale con un ritardo di 0″737. La terza Repsol Honda Hrc ufficiale in gara, quella del nostro Andrea Dovizioso, è invece giunta quinta con un gap di otto decimi. A seguire l’italiano, un altro pilota di casa, Colin Edwards con la Yamaha del team Monster Tech 3 a 0″975, che ha chiuso davanti alla San Carlo Gresini Honda di Marco Simoncelli che porta un ritardo di 1″018 da Stoner. A 47 millesimi dal Super Sic, si é classificata la prima delle due Ducati ufficiali, quella dello statunitense Nicky Hayden; mentre Valentino Rossi non è riuscito ad andare oltre l’undicesimo tempo, a 1″681 dalla migliore prestazione di giornata, preceduto anche dalla Suzuki di Alvaro Bautista e dalla Ducati del team Pramac del francese Randy De Puniet. Loris Capirossi ha chiuso con la seconda Pramac Racing al 14° posto a 2″310 da Stoner.
La MotoGp torna sul mitico circuito di Indianapolis: nonostante la gara sia di fondamentale importanza in chiave titolo Mondiale, è il dibattito sulla disputa o meno del Gp del Giappone e sui rischi “nucleari” ad essere al centro degli interessi dei protagonisti del Motomondiale. Valentino Rossi, già a Brno aveva chiarito il suo pensiero ed appena giunto negli Usa ha nuovamente ribadito le sue idee: “A parte gli interessi di ciascuno – ha detto – la situazione reale è che nessuno vuole andare. Io confermo quanto ho detto a Brno, ma non ho ancora preso una decisione“. “Anche perche’, quando sara’ – ha aggiunto -, non voglio poi tornare sui miei passi“. Il Dottore ha puntato il dito sulla mancanza di unità dei piloti: “In questo momento, le pressioni che alcuni subiscono sono difficili da controllare. Bisognerebbe essere uniti. Si pensava che il buon senso sarebbe prevalso; invece adesso siamo arrivati al braccio di ferro. Certo che se noi piloti fossimo tutti assieme, di forza ne avremmo molta“, ha dichiarato. Pensieri non dei migliori che fanno il paio con quelli sulla gara di domenica. Rossi infatti, teme che Indianapolis possa subito azzerare i piccoli progressi compiuti da lui e dalla Ducati a Brno: “Non mi piace tanto questa pista – ha commentato Rossi – e’ vero che e’ stata riasfaltata, intervenendo cosi’ sul problema principale, ma il tracciato non e’ eccezionale: ne esistono di piu’ belli”.
La scuderia Mapfre Aspar motorizzata Ducati vanta nel suo team il pilota spagnolo Héctor Barberà, attualmente undicesimo nella classifica piloti del campionato, si é dimostrato uno dei piloti migliori sotto il punto di vista della forma, nelle ultime quattro gare disputate. Lo spagnolo ha terminato l’ultima gara di Brno in decima posizione, dimostrando un ritmo di gara crescente e l’evoluzione della sua Ducati, che ha ottenuto un incremento notevoli di prestazioni a partire dalla gara del Mugello, confermato dal nono posto ottenuto a Laguna Seca, dopo un week end molto positivo. “La settimana di riposo è stata importante per me per staccare la spina e trascorrere del tempo con la mia gente, ma anche per continuare ad allenarmi duramente“, ha dichiarato Barberà. “La seconda parte della stagione di solito tende a essere la parte più difficile e io voglio essere in forma in modo da dare il cento per cento fino alla fine del campionato“.
Andrea Dovizioso sta vivendo la sua migliore stagione da quando ha debuttato in MotoGP (nel 2008 in Qatar con una Honda del team privato JiR Team Scot dove colse un sorprendere 4° posto lasciandosi alle spalle anche il super Rossi dei tempi della Yamaha) e non ha alcuna intenzione di invertire il trend positivo sin qui registrato. Il pilota della Honda Repsol ufficiale arriva all’appuntamento di Indianapolis con grande fiducia, visto che lo stesso ha sempre amato correre sui circuiti americani e soprattutto per aver conquistato il suo quinto podio quest’anno nell’appuntamento di Brno. “Arriviamo a Indy dopo un podio a Brno e spero che potremo continuare su questa strada. La pista di Indianapolis è un luogo tipicamente americano, con ottimi servizi e tribune enormi, la pista non è particolarmente interessante ma tutto sommato è un evento molto bello e ci tengo a fare bene“.