Petronas e Yamaha si dicono addio dopo quattro stagione e tre Mondiali vinti

Il 2012 non si preannuncia un anno dei più semplici per la Yamaha. La casa giapponese ha infatti perso lo sponsor della compagnia petrolifera Petronas durato quattro stagioni e costellato di tre titoli Mondiali vinti. Lin Jarvis, Managing Director di Yamaha Motor Racing ha dichiarato: «Il rapporto tra Yamaha e Petronas è stata un grande successo, abbiamo avuto alcuni successi importanti insieme nella classe MotoGP. Ora che la partnership ha raggiunto la sua naturale conclusione vorrei ringraziare i nostri amici a Petronas per il supporto durante il loro tempo trascorso con noi e auguriamo loro ogni bene per il futuro». La Yamaha dunque, rischia di presentarsi ai nastri di partenza con una carenaimmacolata“, senza uno sponsor principale. Medan Mohammad Abdullah, manager della compagnia malese, ha comunque voluto ringraziare la Yamaha: «Siamo felici di avere avuto l’opportunità di lavorare con il team Yamaha Factory Racing nel corso degli ultimi anni. Abbiamo avuto il privilegio di essere associati a una squadra che condivide i nostri valori e la passione per le corse. Il team ha ottenuto molti successi attraverso un elevato livello di competitività e vogliamo che la squadra continui il successo in futuro». La Petronas si dedicherà alla Formula Uno, dove è partner della Mercedes; per la Yamaha invece è partita una vera corsa contro il tempo per trovare un nuovo partner tecnico in grado di fornire carburanti e lubrificanti, nonché il denaro necessario per restere al vertice. E con il rinnovo di Lorenzo ancora tutto da discutere, nuovi scenari sono possibili.

Danilo Petrucci sarà il quarto pilota italiano nella MotoGp

E’ Danilo Petrucci il quarto pilota italiano in MotoGP, dopo Valentino Rossi, Andrea Dovizioso e Michele Pirro. Il pilota originario di Terni, classe 1990, vincitore nel 2010 del titolo italiano Superstock 1000 e nel 2011 secondo al mondiale STK 1000, gareggerà nella categoria CRT: sarà il primo pilota del Ioda Racing Project, team romano fondato da Giampiero Sacchi e sarà seguito dall’ex capo meccanico di Biaggi, Giovanni Sandi. La moto che guiderà Petrucci sarà una Suter-BMW, simile a quella del team NGM Forward dal campione americano Colin Edwards.

LE NOVE CRT – Le moto della categoria CRT sono dotate di un telaio artigianale e motori derivati dalla serie. I team saranno sette, con nove piloti in sella. Questo l’elenco: team BQR con moto FTR-Kawasaki, piloti Yonny Hernandez e Ivan Silva; Aspar Team, su Aprilia, con Randy De Puniet e Aleix Espargarò; Gresini Racing con moto FTR-Honda, pilota Michele Pirro; Paul Bird Motorsport su Aprilia, pilota James Ellison; NGM Forward Racing su Suter-BMW, con Colin Edwards; Ioda Racing Project con Danilo Petrucci e infine l’abruzzese Speed Master Team su FTR-Aprilia, pilota l’australiano Anthony West.

Michele Pirro saluta il 2011 da assoluto protagonista

Il pilota italiano Michele Pirro è uno dei piloti più alla ribalta del momento, dopo essere passato alla MotoGP. «Dopo la vittoria di Valencia gli impegni si sono triplicati ed ho passato molto tempo in macchina viaggiando da nord a sud per raggiungere i luoghi delle interviste e gli incontri con gli sponsor», ha dichiarato il pugliese della Honda Gresini. «E’ stato importante passare un po’ di tempo con i ragazzi che l’anno prossimo lavoreranno con me per la sfida più difficile della mia carriera, anche se ora ho voglia di passare le feste a casa con la mia famiglia. Confesso di aver aspettato fino all’ultimo giorno per capire se c’era la possibilità di un prolungamento dell’esperienza Moto2, soprattutto dopo aver appreso informazioni importanti sulle piste e sulla categoria in generale. Probabilmente, correggendo gli errori fatti e migliorando la moto, avremmo anche potuto disputare una stagione positiva, ma ne ho parlato più volte con Fausto, il quale ha sempre riposto in me la massima fiducia. Per tutti i piloti l’obiettivo principale è correre in MotoGP, ma ammetto che nei miei programmi questo passo era previsto entro uno, massimo due anni. L’importante ora è lavorare bene con la squadra e allo stesso tempo divertirsi, perché quando tutto va per il verso giusto e si riesce a guidare senza problemi, i risultati piano piano arrivano. In pochi anni ho fatto ciò che diversi miei colleghi impiegano molto più tempo a realizzare, ma credo di essermi guadagnato ogni volta sul campo i passaggi alle categorie superiori». «Non voglio solo partecipare alla MotoGP, ma vorrei anche poter dire la mia: anche se il livello è altissimo, e al mio fianco avrò i piloti migliori del mondo, voglio provare a giocarmela con loro», ha proseguito il pilota foggiano, che gareggerà su una moto CRT dotata di telaio FTR e motore Honda CBR 1000. «La moto promette bene, FTR è da sempre sinonimo di buona ciclistica e il motore Honda saprà certamente farsi valere. Anche se Aprilia e BMW si trovano già in una fase avanzata del lavoro, io cercherò comunque di concentrarmi e prepararmi per iniziare da qui e per portare avanti il progetto. C’è da sperare che il telaio si adatti al meglio alle gomme, mentre da parte mia avrò l’obbligo di imparare e scoprire i segreti della moto, dall’elettronica fino alla posizione di guida più consona. Di fondamentale importanza saranno i primi test, previsti teoricamente per febbraio».

Valentino Rossi vede un 2012 al vertice con la Ducati

Il “Dottore” Valentino Rossi, alla fine di un 2011 amarissimo per la sua carriera e la MotoGp in generale, dichiara di non avere rimpianti per essere passato alla Ducati, nonostante il numero 0 nella casella delle vittorie nel Motomondiale. «A volte mi dispiace, ma quando comincio a pensare più profondamente a quello che ho dovuto passare, secondo me non è stato un errore», ha dichiarato il pesarese in un’intervista rilasciata al mensile inglese MCN. «Il fascino di questa sfida è grande e mi sento ancora fiducioso. Tutti i problemi vissuti in questa stagione non li ho mai provati in precedenza, ma io corro e faccio tutte le scelte della mia carriera come in questa avventura, continuando a divertirmi sempre e così, nonostante quello che è successo, alla fine non ho rimpianti. Il primo che si sente giù sono io e tutte le persone che lavorano con me, ma so che i fan sono in attesa e che si aspettavano risultati migliori». Valentino ha 31 anni, con ancora almeno altri 6-7 anni ad alto livello, se prendiamo come punto di riferimento le prestazioni di campioni come Colin Edwards o Carlos Checa, giunti alle soglie dei 40 anni. «Una stagione come questa però mi aiuta a diventare più forte», ha replicato il ducatista. «Una stagione come questa non cambia quello che voglio per il mio futuro. Voglio restare ancora qualche anno in MotoGP e sono convinto che posso tornare al vertice e lottare per le posizioni più importanti. Sicuramente sarà impossibile fare undici vittorie in una stagione, ma posso andare a podio spesso. Il mio primo obiettivo è cercare di tornare al vertice con la Ducati, non possiamo finire come quest’anno e dobbiamo portare la moto più vicino alla Honda e alla Yamaha», ha concluso Rossi.

La Yamaha Motor Racing perde il main sponsor Petronas

Dopo aver dovuto togliere dalla carena della moto di Lorenzo il numero 1, passato sulla Honda di Stoner, la Yamaha ha perso anche l’ultimo sponsor rimastole. Il team giapponese di Iwata, che già nel 2011 ha gareggiato senza un main sponsor, e la Petronas hanno infatti reso noto la fine del loro rapporto durato tre anni. Decisamente un brutto segnale non solo per la Yamaha, ma anche per tutto l’ambiente delle MotoGP, che sta risentendo una crisi economica sempre più profonda. “Il rapporto tra Yamaha e Petronas è stato un grande successo, abbiamo goduto di alcuni risultati importanti nella classe MotoGP. Ora che la partnership ha raggiunto la sua naturale conclusione vorrei ringraziare i nostri amici della Petronas per il supporto“: queste le parole di Lin Jarvis, direttore di Yamaha Motor Racing. Che adesso sarà costrett a trovare uno o più sostituti.

Il team Aspar difende la sua Aprilia CRT RSV4

Il team spagnolo Aspar che nella prossima stagione correrà in MotoGp con le nuove moto di categoria CRT, attraverso il direttore sportivo Gino Borsoi, ha rispedito al mittente le critiche sulla legittimità della sua Aprilia RSV4. La Aspar ha impiegato una RSV4 molto simile a quella che corre nel Mondiale Superbike durante i test a Valencia nello scorso novembre e questo ha sollevato diverse polemiche, con i critici che hanno dichiarato che essendo la moto di produzione Aprilia, non avrebbe dovuto essere considerata come una CRT (e dunque “artigianale” e soggetta ad agevolazioni nel prossimo campionato) ma come una moto “factory”, perché realizzata da un grande costruttore. «Non capisco perché qualcuno si lamenti con noi», ha dichiarato Borsoi in un’intervista con la rivista spagnola Motociclismo.«Molte persone, quando la Moto2 ha esordito, ha iniziato a lavorare con uno standard Honda e poi ha costruito un telaio proprio. Noi stiamo facendo la stessa cosa, né più né meno. Abbiamo dovuto cominciare con qualcosa di familiare di sapere quale direzione prendere. Si tratta di presentare un progetto alla Commissione Grand Prix e si deciderà se la moto è CRT o una moto factory. Faremo tutto nel rispetto delle regole». Borsoi, dunque, sostiene che la Aspar rispetterà ijn toto i regolamenti CRT. «Ciò che distingue il concetto di CRT nella MotoGP è che il motore non è un prototipo, ma deriva dalle due ruote che si possono acquistare nei concessionari. Il telaio della moto CRT potrebbe essere fatto da Aprilia, da un altro costruttore o anche dal team Aspar stesso e sarebbe di proprietà della squadra. Il design del telaio stesso è probabile che verrà usato per tutti i progetti CRT con un motore Aprilia perché non c’è tempo di sviluppare telai singoli per ogni squadra», ha concluso Borsoi.

Biaggi pronto a lottare con il nuovo team per il titolo Superbike 2012

Max Biaggi non vede l’ora di tornare in sella in vista della prossima stagione, nella quale proverà a riconquistare il titolo Mondiale Superbike dopo aver ceduto la sua corona allo spagnolo della Ducati Carlos Checa la stagione appena conclusa. Nel 2011 il pilota romano è stato anche sfortunato: l’infortunio al piede subito in Germania lo ha praticamente tagliato fuori dai giochi, pur non impedendogli di chiudere al terzo posto in campionato. Per puntare nuovamente al titolo, il romano ha messo insieme una nuova crew di tecnici e meccanici dopo la partenza di alcuni dei suoi storici collaboratori, come Giovanni Sandi e Francesco Guidotti: tra di loro come sottolineammo già tempo addietro, é da sottolineare l’arrivo di Aligi Deganello, capotecnico di Marco Simoncelli alla Honda Gresini in MotoGP. «Sono molto motivato per il 2012, sto lavorando duro per migliorare e sento che posso vincere», ha dichiarato Biaggi in un’intervista rilasciata al sito ufficiale della Superbike. «Ognuno può immaginare quanto sia difficile per iniziare una nuova stagione di campionato del mondo con solo un paio di mesi per organizzare tutto e con una squadra totalmente nuova. Speriamo per il meglio. Insieme con l’Aprilia, ho deciso di assumere Aligi Deganello, che sarà il mio nuovo capotecnico. La decisione mi sembra buona, sia sul lato umano che per quello tecnico». Biaggi ha lavorato duramente per riunire il nuovo team tecnico, impegnandosi in prima persona per ottenere un gruppo valido. «Sono stato impegnato direttamente per scegliere i collaboratori in grado di fare bene, al gruppo si sono aggiunti anche tre tecnici provenienti dall’Aprilia. Non ho rancore verso chi se n’è andato, il feeling è rimasto e auguro loro tutto il meglio per la nuova avventura. Noi dovremo vedere invece come andranno le gare per avere una visione d’insieme, ma mi sento fiducioso per tutto», ha concluso l’ex campione del Motomondiale e della SBK.

La Yamaha pronta a rinnovare il contratto di Lorenzo

Il rinnovo del contratto di Jorge Lorenzo é la priorità della Yamaha in vista dell’inizio della stagione 2012 della MotoGP. Il campione del mondo 2010 è infatti in scadenza di contratto al termine della prossima stagione: con lui anche Casey Stoner, Dani Pedrosa e Valentino Rossi sono in attesa del rinnovo. Il capo della Yamaha, Lin Jarvis, ha dichiarato che è essenziale per le speranze di successo futuro della casa giapponese, che lo spagnolo firmi un nuovo accordo. «Mantenere Jorge è la chiave dei negoziati che si apriranno per tutti i top rider del prossimo anno, quindi avere uno tra Jorge e Casey è molto, molto importante», ha detto Jarvis al sito MCN. «Non c’è ragione di aspettare, quindi tanto vale trovare presto un accordo». Lorenzo è stato tra l’altro l’unico pilota nel 2011 a lottare alla pari o quasi con Casey Stoner. Per questo la Yamaha punterà ancora su di lui ad occhi chiusi nel prossimo futuro. «Credo che Jorge stia bene in Yamaha, e finché noi potremo discutere sui termini dell’accordo non mi aspetto che avrà voglia di andare altrove. Un fattore chiave sarà la competitività della nostra nuova moto 1000cc, ma sono molto fiducioso per questo», ha chiuso Jarvis.

La WorldWide Race in Moto3 con un motore OE-250M3R

La scuderia italiana WorldWide Race, che nel 2011 é scesa in pista con il nome Phonica Racing, ha dato il via ad una collaborazione con la Oral Engineering, società modenese che progetta e realizza motori da competizione: sarà infatti proprio questo il propulsore che equipaggerà le moto del team nel campionato di Moto3 che prenderà in via la prossima stagione. Il motore OE-250M3R, progettato e realizzato in Italia sotto la supervisione di Mauro Forghieri, verrà montato sul telaio Aprilia RSW. La nuova moto tutta italiana sarà portata in pista dallo svizzero Giulian Pedone e dal ceco Miroslav Popov. «Siamo all’inizio di una avventura nuova, quella della Moto3, ed i primi passi saranno decisivi, e iniziare con il supporto di una delle Engineering più famose e capaci del mondo è fondamentale», ha spiegato Fiorenzo Caponera, titolare della WorldWide Race. «Vorrei sottolineare come il ruolo del team sia importante: ci faremo carico di una parte non indifferente nello sviluppo del motore. Anche per questo, abbiamo trasferito la squadra corse in Spagna, nei pressi di Alicante. La Spagna offre un clima migliore e dispone di una rete di circuiti che consentono prove anche in inverno. Inizieremo attorno al quindici di gennaio, per proseguire con una fitto calendario di lavori che si intersecherà con i test programmati dall’Irta fino alla vigilia del primo Gran Premio. Cosa ci aspettiamo? Il primo anno, di contribuire allo sviluppo del motore; il secondo, di andare a caccia di prestazioni e risultati che, siamo sicuri, saranno interessanti», ha concluso il team manager della squadra.

 

La Repsol Honda in pista anche nella Moto3 con due sedicenni

La Repsol Honda ha ufficializzato la sua presenza anche nel nuovo campionato del mondo della Moto3: la squadra che gestisce la Honda ufficiale HRC nella MotoGP scenderà quindi in pista in tutte e tre le classi del Motomondiale, con il charo obiettivo di vincere tutti e tre i titoli dei mondiali piloti. La Repsol, che vanta oltre 40 anni di esperienza nella sponsorizzazione del Motomondiale, ha vinto quest’anno il titolo MotoGP con l’australiano Casey Stoner, sfiorando quello in Moto2 con lo spagnolo Marc Marquez. Sia Stoner che Marquez garaggeranno coi colori Repsol per il 2012, al pari di Dani Pedrosa, che ha concluso al quarto posto in campionato con tre vittorie dietro l’altro hondista, ora alla Yamaha Tech 3, Andrea Dovizioso.

REPSOL: IL FUTURO E’ DEI GIOVANI – Le speranze del team nella nuova Moto3, saranno invece affidate al giovane talento di due sedicenni, Alex Rins e Miguel Oliveira. Il primo è spagnolo, campione nazionale della 125, mentre il portoghese Oliveira è stato tra i protagonisti della scorsa stagione della 125. La Repsol ha anche reso noto che Alex Marquez, fratello minore di Marc Marquez, disputerà alcune gare come wild-card. Alla Repsol manca il titolo dalla classe cenerentola da un anno: nel 2010 vinse il titolo mondiale proprio con Marc Marquez.

Nella MotoGp 2012 possibilità tempi qualifica anche nel warm up

Tra le tante novità previste dalle nuove regole che entreranno in vigore nella prossima stagione, la FIM e la Dorna hanno reso note una serie di modifiche per quanto concerne le procedure della sessione di qualifica per la MotoGP nel 2012. La Federazione motociclistica e la società che organizza il Motomondiale intendono infatti favorire quanto più possibile la neonata categoria CRT, consentendo la possibilità di sfruttare anche il warm up come sessione per ottenere un tempo valido per la gara. In pratica, tutti quei piloti che non riusciranno a qualificarsi nella prima sessione del sabato, avranno la possibilità di qualificarsi per la griglia “se otterranno un tempo uguale o migliore al 107% del tempo del pilota più veloce nel warm-up“. Sino all’ultima stagione, questa regola esisteva solo per le sessioni di prove libere mentre ora sarà applicata a tutte le sessioni.

UN’AIUTO PER LE NUOVE CRT – La MotoGP il prossimo anno accoglierà, oltre alle 12 moto ufficiali, 9 moto CRT di costruzione artigianale: attualmente la differenza sui tempi tra le due categorie si aggira sui 2”5. Ma anche qualora il divario fosse ridotto nei test invernali, si corre seriamente il rischio di avere una griglia di partenza priva di molte nuove moto. Ma riuscendo ad usufruire anche del warm up per qualificarsi, quando i piloti scendono in pista con un assetto da gara e il pieno di benzina, é concreta la possibilità di recupero delle CRT, linfa vitale per alzare il livello dello spettacolo in pista.

La Honda Gresini si allea con la Ten Kate per la nuova CRT

La CRT del team Honda Gresini Racing potrebbe essere sostenuta da un motore Honda costruito dalla Ten Kate. La Gresini nel Mondiale 2012 correrà con un prototipo Honda CBR1000RR montato su un telaio FTR: questa configurazione sarà adottata per Michele Pirro, accanto alla Honda RC213V che verrà guidata dallo spagnolo Alvaro Bautista. Ma se da un lato la FTR svilupperà il nuovo telaio, la Honda dal canto suo non fornirà nessun supporto per il nuovo motore da 1000cc e questo a dimostrazione della grave crisi economica che ha colpito anche la casa giapponese e nonostante Gresini possa vantare datati legami di lunga data con la Honda. Secondo quanto riportato dal sito olandese Racesport.nl, proprio per questo motivo la Gresini avrebbe firmato un contratto con la Ten Kate Racing Products per la fornitura del motore e per curare l’elettronica per la CRT. Ricordiamo che la Ten Kate è stata per diversi anni partner del team Honda nel Campionato Mondiale Superbike, con la quale ha anche vinto il titolo con James Toseland e con la CBR1000RR nel 2007. Il team Ten Kate Castrol Honda nella stagione appena conclusasi, ha ottenuto due vittorie con Jonathan Rea e prima della sua esperienza con la Gresini in Moto2, Michele Pirro ha vinto una gara per la Ten Kate nel Mondiale Supersport.

Yamaha chiede riduzione costi e sviluppo tecnologico

E’ vivace il dibattito nel mondo della MotoGp in vista del prossimo mondiale. Il team manager della Yamaha Lin Jarvis ha illustrato il pensiero della casa dei Tre Diapason sul momento attuale, con l’arrivo delle nuove CRT e la riduzione a solo 12 prototipi delle “factory”, due ruote prodotte dalle grandi case motociclistiche. «E’ piuttosto un momento critico e che noi tutti condividiamo la consapevolezza della necessità di apportare modifiche importanti per tenere sotto controllo i costi. Vogliamo anche vedere uno spettacolo migliore, quindi ci sono diversi problemi che dobbiamo affrontare e il più critico è la quantità di moto sulla griglia. Siamo giunti ormai nella più grande recessione economica dal 1930, quindi penso che lo stato è cambiato negli ultimi anni e tutti noi dobbiamo essere di mentalità aperta e pensare a quali cambiamenti intelligenti possiamo fare. Un equilibrio deve però essere mantenuto, perché se si toglie la necessità o la libertà di evoluzione tecnica, si perde uno dei motivi principali per cui sono qui i produttori», ha dichiarato il managing director della casa di Iwata.

PROBLEMA TECNICO – Per Jarvis, il vero problema non è quindi la presenza di moto CRT, ma il fatto che quest’ultime andranno a penallizzare la competizione pura, ovvero lo spirito che é alla base degli sport motoristici: tecnica e progresso tecnologico. «La MotoGP è utilizzata per formare ingegneri e spingerli a sviluppare nuove idee che possiamo in seguito utilizzare nella nostra produzione di serie. Se si toglie questa opportunità di apprendere e sviluppare nuove soluzioni tecniche, scompare anche una delle ragioni importanti per cui siamo qui e questo è anche pericoloso. Se hai un limite di giri al motore si ha la libertà di essere creativi nell’ambito di tale limite, ma se hai una centralina unica che controlla il motore si toglie la maggior parte della nostra libertà e creatività. L’elettronica è ormai dominante nello sviluppo dei veicoli moderni e penso che abbiamo bisogno di mantenerla. Ecco perché non è una soluzione facile: dobbiamo mantenere lo spazio per la creatività, ma mettere un tetto sui costi», ha concluso Jarvis.

Pedrosa contrario a guidare una CRT nel 2013

Anche lo spagnolo Dani Pedrosa vuol dire la sua nel dibattito sulle nuove moto CRT. Il pilota della Honda Repsol é intervenuto sul sito iberico Sport.es manifestando tutti i suoi dubbi sulla nuova categoria. «L’intero pacchetto delle CRT è inferiore a quello delle MotoGP attuali, non solo il motore ma tutti i componenti, come pneumatici, freni, sospensioni, sono tutti peggiori», ha commentato Pedrosa. «Le CRT schiereranno poi piloti, con eccezioni come Edwards e De Puniet, con poca esperienza». Un giudizio dunque molto negativo, ma ciò non ha impedito allo spagnolo di sottolineare anche alcuni lati positivi delle nuove moto. «Penso che le differenze nel 2012 sui tempi saranno notevoli, ma bisogna credere nella categoria: la Moto2 è stata un buon cambiamento, la Moto3 sembra promettente, può essere lo stesso per le CRT». Ma sull’eventuale possibilità di dover guidare una moto di tipo CRT nel 2013, quando altre nuove regole di riduzione dei costi entreranno in vigore, Pedrosa è stato nuovamente perentorio. «Non sarei felice di guidare una CRT in futuro, sarebbe un passo indietro per me da quando guido i prototipi da corsa più veloce al mondo e non so se sarebbe divertente come le MotoGP ufficiali», ha concluso Pedrosa.