Addio rombo, dal 2020 moto meno rumorose

Quanti di voi intraprendenti bikers avranno avuto problemi con vicinato o pedoni infastiditi dal potente rombo della vostra moto? Per voi è pura sinfonia, per loro solo un assordante rumore fastidioso. Il problema è stato portato niente di meno che al vaglio dell’Unione Europea che si è prefissata un obiettivo, che di certo non vi piacerà: ridurre del 50% i decibel emessi entro sette anni, andando chiaramente a prendere di mira i mezzi ad alte prestazioni, che per l’olandese Judith Merkies, sono “i peggiori inquinatori presenti su strada”.

Il che non è proprio vero se si considerano mezzi pesanti, auto vecchie di vent’anni e altro, ma è comunque facile capire che cosa volesse dire. La normativa sarà votata il prossimo anno per cui per il momento si può ancora stare tranquilli e far cantare le proprie ‘bimbe’. Anche perché la versione attuale della norma è stata approvata con un solo voto di scarto, e quindi si preannuncia una sfida all’ultimo voto in sede parlamentare.

Similmente sono state bocciate le eccezioni proposte che avrebbero concesso alle auto sportive uno status speciale. Un’idea che avrebbe dovuto aiutare il settore automobilistico, già in difficoltà: i veicoli ad alte prestazioni infatti, per quanto rappresentino una nicchia, sono anche una voce in attivo nei bilanci dei produttori di auto, almeno di alcuni. Si teme che bolidi meno rumorosi sarebbero più difficili da vendere.

Tutto sommato però il dibattito riguarda qualcosa di più radicato, un problema che va oltre i fatturati delle aziende interessate. Si tratta per esempio di convivenza civile: è più importante la libertà di circolare facendo rumore, o quella di passeggiare con un bambino addormentato nel passeggino, senza paura che un motociclista rovini la giornata all’intera famiglia? In effetti, non è che adulti e anziani vivano bene il passaggio di una moto che sembra un aereo.

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