MotoGP 2012, Dovizioso al limite con l’istinto

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La MotoGP 2012 è iniziata – sebbene per l’avvio della stagione manchi ancora qualche settimana – con i primi test invernali della Malesia e Andrea Dovizioso, dopo due lustri vissuti in sella a Honda, ha potuto saggiare le virtù della sua Yamaha Tech 3.

Eppure, sebbene sia utile sfruttare i giorni che restano da qui alla prima tappa del motomondiale per mettere a punto nel migliore dei modi la due ruote, il Dovi si trova a fare i conti con un altro tipo di problematica, più strettamente personale e caratteristica.

Il pilota emiliano romagnolo, infatti, ha messo in chiaro che sta cercando di intervenire per depennare uno dei limiti che lo contraddistingue:

“Fatico a portarmi al limite con l’istinto, che a questi livelli e con questi talenti è d’obbligo. Questo è il punto su cui lavoro da anni”.

Dovizioso e l’istinto, quindi, Un binomio che s’ha da fare pena un gap difficilemnte colmabile in altro modo. Il centauro, intervenuto sulle pagine di Riders Italian Magazine, lo dice con chiarezza:

“La differenza con Stoner? Casey il primo giro lo tira al limite: se la gomma è al 95 per cento lui va al 95. Noi altri ci arriviamo in due o tre giri. Questo fa la differenza. Da due anni lavoro a livello psicologico, mi ha fatto conoscere meglio me stesso. E conoscersi è la base per migliorare in moto e alzare il limite. Poi c’è l’allenamento. Per esempio, da quest’anno corro i rally in auto, che impongono di tirare fuori il cento per cento subito”.

Diventa inevitabile, proprio per intervenire sulla lacuna, modificare anche la metodologia di allenamenti:

“Ho studiato l’approccio ai turni di tanti piloti, a volte l’ho copiato. Devo solo diventare un pò più istintivo. Non cadere e non strafare non basta”.

Sui nuovi regolamenti, il Dovi è lapidario:

“Questo campionato è triste. Se transizione dev’essere, che sia veloce, si facciano delle moto che derapano e siano più difficili, con più spettacolo e divertimento. Chi è forte vince anche con le CRT. I piloti che dicono di non correre più se le MotoGp cambiano non hanno una visione reale. Se lo dice Stoner è perchè si è stufato e vuole prendere la palla al balzo”.

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