MotoGp, la Ducati testa a Jerez il tradizionale telaio Deltabox

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Valentino Rossi questo venerdì proverà sul circuito di Jerez un tradizionale telaio in alluminio del tipo Deltabox su quella che sarà la Ducati GP12, il prototipo da 1000 cc che rappresenterà la casa italiana nella prossima stagione. In quello che sarà l’ultimo test per la Desmosedici in vista della prossima stagione, sarà utilizzato un nuovo telaio perimetrale, simile nel concetto a quello utilizzato dai rivali giapponesi della Ducati, Honda e Yamaha, e sino ad ora sempre rifiutato dalla casa di Borgo Panigale. Dopo l’ennesimo fallimento patito con l’utilizzo di un telaio in alluminio al posto di quello tradizionale in carbonio nell’ultima gara ad Aragon, il Deltabox è solo l’ultimo di una lunga serie di cambiamenti radicali introdotti in corso d’opera per provare a dare a Rossi una moto vincente o quantomeno competitiva.

2 commenti su “MotoGp, la Ducati testa a Jerez il tradizionale telaio Deltabox”

  1. Ma veramente pensate che trovare un capro espiatorio serva a qualcosa? Rossi o Preziosi, carbonio o alluminio, telaio o motore portante… Il solo fatto certo è che la moto resta maledettamente dura nelle inversioni di piega e il povero Vale si ritrova lento alla corda perdendo anche sul rettifilo successivo. Stoner andava più forte, è vero: ma lui guida uscendo molto dalla moto in piega e quindi l’angolo della moto era inferiore. E a ben pensarci, la moto aveva un’altra grande differenza, il motore. Proprio sulla base di queste considerazioni ho maturato una mia convinzione, scrivendola nero su bianco sul mio blog. Si può essere d’accordo o meno, ma sicuramente è più utile che darsi le colpe reciprocamente. Se volete leggere, basta cliccare sul mio nome (credo).

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    • @ Federico: dichiarazioni lette. Ti aggingo un link qui sotto perché credo valga la pena diventino accessibili a tutti.
      http://telaio.splinder.com/
      Francamente, concordo con te. Non credo in una Ducati eccessivamente diversa da quella di quest’anno neppure nel 2012. Credo però che in fase collaudo Valentino possa compiere più di un mezzo miracolo. Bisognerà solo capire se quel quarto di miracolo mancante sapranno garantirlo quelli di Borgo Panigale. Però, con amarezza, dico che mi viene più facile affidarmi alle competenze del pilota che a quelle della scuderia. Piena di professionisti ineccepibili, per carità, ma spesso appare frastornata. La sensazione è che fatichino a capire che fare.

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