MotoGp, Simoncelli a 360° tra presente e futuro

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La Ducati è un’azienda italiana e sarebbe bello correre nella stessa squadra con Valentino, visto che siamo anche amici. Con il mio team dobbiamo ancora parlare del prossimo anno e quindi tutte le porte sono aperte, ma io sto bene dove sto e non vedo la necessità di cambiare“. Marco Simoncelli, pilota del team San Carlo Honda Gresini risponde così ad una delle tante domande durante una videochat in Gazzetta, ad un fan che gli chiedeva se gli piacerebbe correre con il team di Borgo Panigale. “La Ducati è difficile da guidare e quindi penso che dipenda più dalla moto che da Valentino, anche perché non penso che si sia dimenticato come si guida” aggiunge SuperSic alla domanda sulle difficoltà incontrate dal suo amico Rossi con la “rossa“. Su se stesso come erede di Valentino, invece, afferma. “Io sono consapevole di essere me stesso, anche se a livello di risultati mi piacerebbe fare quello che ha fatto lui, ma io sono io e sono pronto a far bene nelle gare ed è anche ora che inizi a farlo“.

Dopo, rispondendo su un possibile accordo con Rossi e Dovizioso per un podio tutto tricolore domenica prossima al Mugello, il pilota romagnolo ha mostrato di non avere dubbi: “Con Valentino magari, ma con Dovizioso no, anche perché alla fine ognuno quando va in pista lo fa per vincere“. “Tra prendere due secondi al giro o cadere stando davanti ai migliori? Meglio quest’anno che cado che l’anno scorso che prendevo la paga dagli altri“. “Ad Assen negli anni scorsi ho fatto tanti sorpassi nelle varie categorie, ma visto come era la gomma al primo giro forse stavo meglio se non l’avessi fatto“. Poi SuperSic ribadisce quindi il concetto già espresso dopo la conclusione della gara di sabato. “Forse ho peccato d’esperienza e quindi è facile fare errori anche perché c’è questo bel risultato che in gara non arriva e mi ha messo fretta. Magari devo stare più calmo – aggiunge – E’ importante essere veloce, ma anche portare a compimento le gare. Devo avere un po’ più di calma nei momenti salienti sia per capitalizzare che per fare bei risultati“.

A chi invce gli ha ricordato che quando correva in 250 Lorenzo fu fermato per una gara per il suo modo di guidare, Simoncelli risponde: “Io penso a me, a non fare più questi errori e fare bene, ma per me e non per gli altri“. Sui tanti attacchi subiti dai media spagnoli, invece dice: “magari se vivessi li’ li sentirei di più…“. Quindi un’altra battuta : “Io non credo che i miei avversari sperano che io non cada più, perché se finisco le gare posso dargli fastidio in classifica“. Sull’altro pilota italiano del momento, Andrea Dovizioso: “E’ un pilota molto veloce, anche se non ci stiamo molto simpatici. E’ molto regolare, forse gli manca un po’ il coraggio di buttare il cuore oltre l’ostacolo quando c’e’ da fare certi tipi di sorpassi”. Sul leader del mondiale Casey Stoner: “E’ in gran forma e quando non può vincere si accontenta e questo serve in ottica campionato“. Sui suoi idoli invece: “Mi piaceva Kevin Schwantz, perché si buttava sempre dentro, ma anche Eddie Lawson che era tutto il contrario, perché che non buttava via niente“. Per finire, trova la ricetta per uscire da questo momento altalenante: “Una bella vittoria, perché i bei risultati chiamano altri bei risultati e se si inizia una serie…”.

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