Spesso i grandi campioni, specialmente negli sport motoristici dove uno solo vince ma le squadre sono composte da due piloti, preferiscono essere affiancati da degli sparring partner piuttosto che vedere il proprio “pollaio” conteso da un altro “galletto”, generalmente più giovane e spregiudicato. Quello che accadeva in Ferrari con Michael Schumacher, che volle accanto a sé prima Eddie Irvine quindi Rubens Barrichello, è quanto accaduto anche a Valentino Rossi fino al dicembre 2007. Fino all’arrivo di Jorge Lorenzo in casa Yamaha. Lo spagnolo, promettente campione delle classi inferiori, fu ingaggiato dal team italo-nipponico (dove l’italianità è garantita dai meccanici e dallo sponsor Fiat) per regalare nuove motivazioni a “The Doctor”, nella speranza che un pungolo casalingo potesse farlo uscire dalla crisi tecnica delle annate 2006-2007.
Da questo versante, la missione può essere considerata brillantemente compiuta: forse anche perché spronato dalla concorrenza interna, Rossi ha dominato il mondiale 2008 portandosi a casa l’ottavo titolo. Ma ora che Lorenzo guida la classifica mondiale dopo aver ottenuto il secondo successo in MotoGP a Motegi, come la pensa Valentino? “E’ seccante essere battuti dal compagno di squadra, ma stavolta Jorge è stato più bravo. E’ un grande risultato per il team: primo e secondo. Però io avrei preferito l’ordine inverso…”
In effetti Rossi non è molto abituato a finire dietro il proprio compagno di squadra: lasciando perdere le stagioni 2000 e 2001, quando correva da solo per il “suo” team Honda Nastro Azzurro, il pilota di Tavullia è stato battuto dalla serpe covata nel seno del proprio box solo una mezza dozzina di volte in 7 stagioni, e in ben 4 delle suddette occasioni l’artefice di questo smacco è stato proprio Jorge Lorenzo. I ruoli, all’intento del team, restano ben definiti nonostante i piazzamenti di domenica: Rossi per il mondiale piloti, Lorenzo per agevolare la rincorsa al titolo costruttori oltreché come assicurazione per il futuro. Ma siamo sicuri che Valentino vorrà vendicare lo smacco di Motegi già a Jerez…