Nuova Yamaha WR 250 FYZ e le parole non servono

yamahaLe parole, a volte non servono. A volte basta un’immagine, un suono. Un motore che impazza, il vento. Le ruote che mangiano l’asfalto: è la YZ. La base tecnica deriva dall’esperienza nel motocross, dove la YZ ha colto una serie infinita di successi negli anni recenti. Telaio in alluminio, quindi, di penultima generazione (l’ultimo è prerogativa delle YZ per il 2010), progettato e sviluppato per garantire un ottimo compromesso tra stabilità ed agilità. Le sovrastrutture hanno dimensioni davvero contenute, tanto che solo un occhio esperto è in grado di cogliere la sottile differenza d’ingombro del serbatoio maggiorato, necessario per le esigenze di maggior autonomia rispetto alla YZ. Leggermente diverse anche le rimanenti plastiche. La sella appare leggermente più bassa della versione YZ, ma la triangolazione sella/pedane/manubrio rimane confortevole, mentre il manubrio (Pro Taper) rappresenta il top in questo segmento. Davvero di design l’impianto luci, dove sia la mascherina anteriore, dotata di fanaleria completa ed effettivamente efficace (spesso non lo sono) sia il portatarga posteriore donano a questa quattro tempi una linea aggressiva, che poche altre rivali possono vantare. Stessa lode anche per la cassa filtro che, per la versione WR si trova arricchita di uno sportello laterale con chiusura rapida, basilare quanto sostanziale per una rapida sostituzione del filtro, in quanto evita di dover smontare mezza moto tutte le volte che si vuole accedere alla spugna filtrante. All’interno della cassa, nella parte alta, adiacente la sella, trova spazio anche la sede della batteria, ottima per durata e intensità, e altrettanto indispensabile quando ci si abitua a fare largo uso dell’avviamento elettrico. Quest’ultimo, in certe occasioni, diventa un vero e proprio strumento irrinunciabile; facilmente viziati dalla sua comodità, può aiutare a ripartire immediatamente da situazioni “scabrose” con un semplice clic. Attenzione però a ricordarvi di tirare sempre la frizione, perché senza questa azione il motore elettrico non riceve l’impulso a partire.

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