Allo stato attuale, sebbene le parole di Casey Stoner spalancano verso l’eventualità più di una finestar, si fa fatica a crederlo e pensare che possa succedere. Eppure, il campione del mondo australiano sta cominciando a ipotizzare l’idea di un ritiro dal professionismo a due ruote: Stoner vede il proprio futuro in sella a una moto sempre più corto e comincia a mettere le mani avanti rispetto a un eventuale rinnovo del contratto con Honda per il biennio 2013-2014.
Gara dominata dal primo all’ultimo giro e poi, nelle fasi finali della gara australiana mentre la Repsol Honda diventava sempre più immensa con il passare dei chilometri, Casey Stoner è stato investito da un tripudio che uguale così non gli sarebbe potuto capitare altrove.
A libere archiviate, in ottica qualifiche, in vista di una gara nella quale farà lo Stoner di sempre, in virtù di una graduatoria che ne racconta le gesta in maniera evidente.
E adesso, venite a prendermi. La sfida lanciata da Casey Stoner al mondo della MotoGP è a senso unico e si estende a 360 gradi.
Il Mugello, per Casey Stoner e la sua Honda Repsol, non è iniziato nel migliore dei modi. Nel corso delle prove libere del venerdì, infatti, l’australiano non ha brillato ed è sembrato alquanto in difficoltà. Non fatica, l’attuale leader del mondiale di motoGP, a riconoscere le problematiche:
Jorge Lorenzo gli sta davanti in classifica mondiale ma Casey Stoner non sembra affatto preoccupato anche perchè quel secondo posto, a una manciata di punti dal centauro Yamaha, pare solo temporaneo. La Honda ammirata a Barcellona è una moto in grado di portare l’australiano sul tetto del mondo senza grosse difficoltà e già nel giro di pochissimo tempo: si lascia guidare, va meglio delle altre due ruote, sa essere affidabile in ogni circuito e su ciascuna tipologia di pista.