Velocissima e sofisticata. Con un look asimmetrico che la rende diversa dalle concorrenti giapponesi e italiane. É la S 1000 RR, la prima vera super sportiva della BMW. Le sue prestazioni sono elevatissime: il motore quattro cilindri in linea ha una potenza di ben 193 CV dichiarati (188 CV rilevati alla ruota) che le fa sfiorare i 300 km/h. Un bolide. Che pesa 183 kg e che ha un serbatoio molto capiente: 17,5 litri più 4 di riserva. Ma la vera chicca è la gestione elettronica del motore stesso e della ciclistica: ha quattro mappature della centralina (Rain, Sport, Race e Slick) che possono controllare anche il controllo di tradizione DTV e il Race ABS (optional, 1250 euro per entrambi). Tra i numerosi altri optional c’è il cambio elettronico (370 euro). Completamente regolabili le sospensioni mentre l’impianto frenante (tutto Brembo) dispone di pinze ad attacco radiale potenti e modulabili. Meglio guidare questo missile da soli: il povero passeggero sta in posizione “innaturale” con le gambe molto piegate, seduto su una porzione di sella minuscola e sottile. Senza maniglie a cui aggrapparsi. Spostando lo sguardo sul cruscotto, vediamo che il contagiri si legge davvero bene. A fondo bianco riflette i raggi di sole alla grande. Tantissime le informazioni fornite dagli schermi LCD. Ma come va sui vari percorsi? Su strada è stabile e precisa, ottima la frenata così come il cambio. In autostrada la S 1000 RR è tra le più comode, anche se non è nata per viaggiare. Il cupolino, infatti, protegge solo se ci si accuccia e la capacità di carico è limitata a una borsa da serbatoio. Infine la città: è impegnativa per l’uso quotidiano. I cavalli sono sempre tantissimi, l’impianto frenante è da maneggiare con cura e la posizione in sella stanca molto. Agile ma non rapidissima nei cambi di direzione. Potenza da far sfogare fuori dalle mura urbane, quindi. Un’ultima novità per BMW – forse tra le più importanti – è il prezzo, finalmente allineato con le concorrenti: 16.200 euro.
