Moto GP, Lorenzo ha le idee chiare. “Arrivare a Valencia col titolo conquistato”. E intanto attacca Rossi: “Mi ha deluso dal lato umano”

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Dopo la pausa, il Motomondiale torna ad occupare l’interesse di tutti gli appassionati sportivi. E a tenere banco è ancora una volta l’infinito duello tutto interno alla Yamaha. Il leader della classifica iridata MotoGP, Jorge Lorenzo ha espresso il desiderio durante un’intervista televisiva, che gli piacerebbe diventare campione del mondo ad Aragon, nel Gran Premio che si svolgerà il prossimo 19 settembre. Il pilota spagnolo del Team Fiat Yamaha, sa bene che si tratta di un’impresa quasi impossibile e allora, intervistato dal programma di TVE ‘Paddock GP’, ha detto di voler arrivare al Gran Premio di Valencia con il titolo di campione in tasca, teatro dell’ultima gara della stagione in corso che gli ha permesso di accumulare nelle prime dieci gare, ben 77 punti di vantaggio sul secondo in classifica, il connazionale della Honda Dani Pedrosa.

Con sette vittorie e tre secondi posti, il maiorchino infatti, diventa insieme a Mick Doohan e Giacomo Agostini, il terzo pilota nella storia del motociclismo ad aver completato le prime dieci gare della stagione, senza andare mai oltre la seconda posizione.

Super Lorenzo, durante una recente intervista televisiva, ha dunque voluto confidare i suoi prossimi sogni iridati: “Vorrei essere campione ad Aragon, ma sarà impossibile, perché ci sono ancora molte gare. Ma spero di vincere prima, così sarò più rilassato e potrò festeggiare a Valencia. Questa fin’ora è stata una stagione incredibile, ben oltre ciò che ho sognato. Pensavo di ottenere una vittoria più dell’anno scorso, ma abbiamo fatto dieci gare e ottenuto sette vittorie. Sarà molto difficile continuare in questa linea nelle ultime otto gare”.

Nei giorni scorsi inoltre il maiorchino aveva riservato parole di certo non al miele al suo compagno di squadra Valentino Rossi, oramai passato alla Ducati, con il quale nella prossima stagione si accenderà un duello che promette scintille. Non mi piace il muro – spiega il maiorchino – Mi sarei aspettato più da Rossi dal lato umano, un maggiore scambio di informazioni tecniche. Lui involontariamente mi ha fatto un favore però, perché la mia squadra ha fatto ancora meglio non avendo accesso ai dati delle telemetrie. Non mi sono mai sentito nervoso per l’idea di combattere contro Rossi. Sapevo che dovevo imparare, migliorare e lavorare duramente. Ho visto gare in TV da quando avevo 10 anni e ho imparato qualcosa dai piloti in ogni classe. Da Valentino ho imparato a gestire la gara”.

Difficile essere allo stesso tempo due cose differenti in questomondo: amici ed avversari. L’anno prossimo a dividere il box con Lorenzo ci sarà Ben Spies, Texas Terror, campione del mondo Superbike nel 2009 alla prima volta in sella su una Yamaha R1 e soprattutto sui circuiti europei. Lorenzo lo accoglie con parole positive: “Posso dire che avremo un buon rapporto io e Ben. Forse non saremo grandi amici, ma non ci sarà una parete del garage e non terremo segrete le nostre telemetrie”. Vedremo dopo le prime prove con una M1 ufficiale.

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