La motoGP a Motegi: Dorna, come hai fatto?

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Convincerli tutti, ma proprio tutti, pareva essere una impresa titanica. A un certo punto, anche la Dorna sembrava doversi rassegnare non diciamo a non correre il gran premio del Giappone ma quantomeno a prendere atto della defezione di più di un pilota di prima fascia. E a quel punto, se levi Stoner e Lorenzo, se togli Rossi e Dovizioso non è che la gara sia effettivamente tanto piacevole e interessante come se i migliori ci fossero.

In un istante, Dorna ha convinto tutti: sfoggiando studi e statistiche aggiornate al minuto (in alcuni casi al secondo) secondo cui a Motegi nessuno corre alcun pericolo nè di radioattività nè di altro. Se neppure tale garanzia pareva bastare, è poi successo che sia bastata. Tutti convinti.

Solo che all’interno dell’ambiente circolano voci – che sono un po’ più di voci – secondo cui la Dorna avrebbe utilizzato ogni arma per far sì che a Motegi si corresse a rangi completi. Non solo le buone, quindi, ma anche qualcosa di più. Indiscrezioni provenienti dalla Spagna, per esempio, riferiscono che alcuni dipendenti della società organizzatrice del mondiale siano stati licenziati per aver espresso contrarietà a partire per il Giappone.

Non solo: sarebbero più di uno gli episodi nelle classi minori che portano a discutere: tra tante, la decisione presa dalla Dorna di accettare le iscrizioni per la classe Moto3 (che sostituirà dal 2012 la 125) non più durante il Gp di Misano, ma solo a Motegi. Infine, l’altra constatazione: ancora oggi vi sono meccanici che si stanno dando malati in vista della gara prevista in Giappone. Il loro futuro lo si conosce già: dovrebbero stare, dal proissimo anno, tutti a spasso.

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