Patenti 2013 novità in vista

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Dopo aver fatto il punto in relazione alle patenti per moto, ci si accinge a delineare un quadro relativo alle patenti in generale e ai cambiamenti posti in essere per il 2013. Con il Decreto legislativo 18 aprile 2011, numero 59, di attuazione delle Direttive 2006/126/CE e 2009/113/CE che etrerà in vigore il prossimo 19 gennaio, si avrà una mini rivoluzione per quanto concerne il rilascio della patente di guida per auto e soprattutto moto, con regole più severe per guidare moto più potenti. In questo articolo ci occupiamo dei cambiamenti per gli automobilisti.

La prima novità riguarda la stampa della patente, che avverrà a Roma e non più nelle singole motorizzazioni provinciali. I documenti saranno poi inviati tramite corriere alle motorizzazioni, sperando che traffico o condizioni meteorologiche proibitive non rallentino o inficino il regolare svolgimento del servizio. Inoltre non ci sarà più la residenza nella patente: se si cambia residenza, questo va comunicato al Comune.

Se poi c’è un dato sbagliato nella patente, il candidato il giorno dell’esame non potrà fare la prova: dovrà attendere l’invio della patente corretta. Infine, la Prefettura ha 10 giorni per controllare se una persona ha i requisiti morali per avere la patente; quindi, l’autoscuola dovrà preoccuparsi di prenotare l’esame parecchi giorni prima rispetto alla data di svolgimento.

Per questo motivo, gli esami di guida dal 19 al 29 gennaio 2013 sono bloccati. Il motivo è presto spiegato. Il 19 gennaio entrano in vigore le nuove regole: la Prefettura necessita di 10 giorni per effettuare tutte le valutazioni necessarie, quindi si arriva al 29. Di conseguenza, le prenotazioni d’esame da effettuate in quel lasso di tempo sono annullate.

Se a queste nuove regole si aggiunge il fatto che sono stati innalzati anche i tetti delle sanzioni pecuniarie per chi infrange il codice della strada, secondo una recente direttiva governativa, si presume che le strade italiane dovrebbero essere più sicure, almeno dal 19 gennaio in poi. Ma mai come in questi casi, il condizionale è d’obbligo.

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