Rossi e l’odio di Stoner da Laguna Seca 2008

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Roba che nemmeno il passare del tempo e le vittorie accumulate successivamente da Casey Stoner sarebbero riuscite a cancellare l’odio viscerale dell’australiano nei confronti di Valentino Rossi: a ricondurre il sentimento del centauro appena ritiratosi dalla MotoGP al gran premio di Laguna Seca del 2008 è stato lo stesso Dottore che, raccontandosi al al magazine Dainese Legends, non tralascia quel particolare:

“Stoner mi odia perchè l’ho battuto a Laguna Seca nel 2008”.

La frase va a confermare quel che non era passato inosservato e cioè che i due non siano mai stati grandi amici: il rapporto tra il tavulliano e Stoner risentirebbe ancora adesso di quell’episodio: era il terzo giro del Gp degli Usa, Rossi infilò il rivale al Cavatappi, mettendo addirittura le ruote della sua Yamaha sulla ghiaia. E’ quanto affermato dal 46 della MotoGP che rincara:

Stoner iniziò ad odiarmi solo perchè in quell’occasione perse. Da quel momento in poi non è riuscito a far altro che parlare riferendosi al passato e a questa gara, perchè a quel tempo non era abbastanza uomo per capire che aveva semplicemente perso!”.

Non solo: nel corso dell’intervista Rossi mette sotto accusa il paddock che non sarebbe riuscito a conservare quello spirito selvaggio che lo rendeva speciale:

“Negli ultimi anni questo sport è diventato troppo serio, e con lui anche i piloti. In passato c’era più coraggio, ma ora sembra più una questione di serietà e atletismo. Tutti seguono diete e si allenano moltissimo, senza avere una vita normale. Credo sia anche importante divertirsi!”.

Infine, una descrizione accurata e accorata di cosa significhi vincere in sella a una due ruote:

“C’è un sacco di adrenalina prima della gara, ma è una bella sensazione. Una volta che la gara inizia ti trovi completamente in un’altra dimensione. Il tuo livello di concentrazione sale vertiginosamente e fai quello che devi: tutto diventa all’improvviso cristallino. Il sapore della vittoria poi è qualcosa di speciale, una cosa diversa da tutte le altre. È come una droga. È la ragione principale per cui corro. Sfortunatamente dura 3 o 4 ore, il giorno dopo hai già bisogno di un’altra. Non smette mai”.

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